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Modern Family mi ha letteralmente accolta in famiglia

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Mi sono avvicinata alla serie di Christopher Lloyd e Steven Levitan come spesso accade: alla ricerca di una comedy che mi aiutasse a stare bene, con una trama semplice ma intrigante, e Modern Family mi attirava per i suoi personaggi apparentemente (e non solo) eclettici.

Fin dal primo episodio mi ha conquistata.

Modern Family è un inno all’amore. All’amore in tutte le sue forme, non solo quello di coppia. Un amore che limiti non ne ha e che, se vengono erette barriere, le abbatte. Ciascuna coppia rappresenta un lato diverso delle relazioni, che non sono mai uguali, eppure tutte a modo loro sono perfette. Al centro c’è anche il rapporto padre-figlia, madre-figlio e ancora quello con i cugini e i fratelli, tra il suocero e il cognato. È una famiglia moderna che di moderno ha il sapere accettare l’altro e l’accoglierlo nel modo migliore possibile. Questa serie ha qualcosa di unico: ti avvolge come una coperta calda e ti scalda l’anima. Lo fa con quell’amore di cui sopra, ma anche con tutti i litigi tra sorelle, con i rimpianti dei genitori, con le difficoltà che gli adulti cercano di tenere nascoste ai figli e che poi comunque in qualche modo vengono a galla.

Modern Family

Non mancano i momenti più intimi, non mancano gli attimi di incomprensione che ci fanno riflettere su come anche noi ci rapportiamo con i nostri cari. Sono tante le comedy che hanno avuto la capacità di calibrare emotività con ironia. Sono molte quelle che hanno saputo dimostrare che spesso gli amici sono la famiglia che ti credi quando cresci e per questo ancor più speciale, perché l’hai scelta consapevolmente.

Ma Modern Family decide invece di porre l’accento su quel qualcosa che diamo per scontato a volte: la famiglia. Quelle persone insopportabili a volte, che ti plasmano e che – inevitabilmente, come un cerchio impossibile da spezzare – plasmano anche le tue insicurezze.

Quelle stesse persone che sono lì pronte a consolarti, ad aiutarti quando sbagli. La famiglia che non ti crei, ma ti capita. E che resta lì, sempre e comunque, nonostante le liti e i disguidi.

Viviamo un periodo storico in cui i problemi sembrano insormontabili, sempre troppi, troppo gravi e gravanti. Nonostante a volte siamo impotenti ci sentiamo responsabili, coinvolti emotivamente. E a tutto quello che succede seguono dei momenti in cui ci sentiamo in colpa per il semplice fatto di stare bene. Se ci divertiamo, se ci concediamo qualche lusso, ci sentiamo in colpa. Per la fortuna che abbiamo rispetto a tanti altri, per le difficoltà che ci sono, per la società che quasi ci impone di non concederci momenti liberi. Non ora. Ed è proprio per questo che talvolta si ha il bisogno di annullare le preoccupazioni, annullare i pensieri e semplicemente farsi avvolgere da una calda coperta di affetto, di positività (e subito entra in gioco Phil). Non è qualcosa che succede con tutte le serie, ma quando succede è catartico.

Modern Family per me è stato questo: venti minuti di benessere. Un episodio in casa Dunphy, Pritchett o Tucker ha la forza di sospendere i problemi in un limbo. E il bello è che, terminata la visione dell’episodio, non ripiombano tutti in una volta, ma restano più leggeri, più sopportabili.

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Modern Family ti invita a entrare e subito ti fa sentire a casa. Riconoscendoti tra quei protagonisti e nelle loro dinamiche, riportando alla luce sensazioni e ricordi forse anche messi da parte. Ha il sapore di nostalgia, delle feste e dei dispiaceri che spesso si accompagnano alle riunioni familiari, ma anche della riappacificazione che ne segue e quel senso di complicità che si crea tra parenti.

Ogni personaggio rappresenta un elemento importante di quelle serate in famiglia, risveglia ricordi ed emozioni. Così variegati, così stralunati eppure profondi. In 11 stagioni continuano a scavare nella loro emotività, restando fedeli a se stessi eppure mostrandoci altre sfaccettature. Ognuno, con pregi e difetti, sembra gridare che vai bene esattamente come sei, che hai tanto da offrire che tu sia una manica del controllo o un allenatore di football molto permaloso. Chi più chi meno, ciascuno ci lascia con una lezione.

Purtroppo con l’andare avanti delle stagioni si è persa la morale alla fine dell’episodio, che nelle prime stagioni ci ha fatto spesso commuovere. Forse anche perché alcune situazioni sono diventate ripetitive, e questo diventa più evidente se le si guarda tutte insieme, una di seguito all’altra.

Ma d’altronde, alla fin fine, non era più necessario esplicitare il messaggio che si voleva trasmettere. Dopo tante stagioni, siamo diventati membri effettivi della grande famiglia di Modern Family, e quindi forse è arrivato il momento di concludere noi con un messaggio d’amore a una serie che ha saputo calibrare ogni elemento, bilanciare ogni personaggio creando la ricetta perfetta per lenire le ferite dello spettatore. Per accoglierlo in casa e per poi salutarlo con un groppo in gola come un sasso, ma lasciando dietro di sé un raggio di sole caldo e rassicurante: la consapevolezza che quella famiglia sarà sempre lì, pronta a venirti incontro a braccia aperte.

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