Due anni fa andava in onda l’ultima stagione di Modern Family. Dopo dieci anni di successi la sit-com si apprestava a concludersi quando ancora credevamo che questa potesse essere la cosa peggiore del 2020. Bei tempi! A distanza di due anni potremmo fare moltissime riflessioni su tutte le cose che ci mancano di questa spettacolare serie tv ma quella fondamentale resterebbe comunque una.
La proprietà curativa di Modern Family.
E no, non stiamo parlando di una qualche forma di nuova teoria hipster che sostituisca Modern Family allo yoga per aprire i vostri chakra. Stiamo parlando di quella sensazione di indefinito e indefinibile tepore familiare che questa serie tv è in grado di creare. In questo articolo avevamo parlato di qualcosa di simile raccontando l’esperienza di Friends. La differenza con la tipologia di sentimento di cui vogliamo parlare oggi probabilmente è strettamente legata a quella di protagonisti al centro della storia. Come anche degli espedienti narrativi utilizzati.
Friends parlava di un gruppo di amici alle prese con le avventure, le gioie e le difficoltà di un’era cruciale della gioventù. E ha saputo farlo trasmettendo costantemente allo spettatore la sensazione di non essere solo. La sensazione, seppur fugace e illusoria, che possa esistere un mondo in cui più persone sono in grado di intessere tra loro rapporti profondi a tal punto da rendere ognuna delle anime in questione non solo accettata a prescindere da tutto ma mai abbandonata a se stessa.
Modern Family fa la stessa cosa ma focalizzandosi sul concetto di famiglia. E uno dei suoi punti di forza è la capacità di farlo senza mai scadere nella banalità.
Quando si parla di amici o di famiglia in tv è infatti piuttosto semplice incorrere in questo rischio. Il cringe è sempre dietro l’angolo e con esso l’elevata possibilità che qualcuno dei personaggi finisca per chiudere una scena con un concetto molto vicino a qualcosa tipo “chi trova un amico trova un tesoro”. Soprattutto il pubblico attuale, forgiato dalla visione delle migliori serie tv della storia, è diventato nettamente più sensibile a questo tipo di problema. D’altronde è la ragione per la quale oggigiorno forse Friends non avrebbe il successo avuto venticinque anni fa.
Ma è qui che Modern Family dimostra appunto la sua capacità di stare al passo con i tempi regalando al pubblico una buona dose di “tenerezza”. Tenerezza che potremmo chiamare in tanti modi. A seconda dei gusti e delle percezioni, “dolcezza”, “capacità di commuovere”, “fa ridere ma anche riflettere” o magari “cringe che non guasta”.
Tutte cose più o meno vere. Tutti elementi che convergono in quel concetto di “tepore” sopracitato.
Perché a pensarci bene, è esattamente quella la sensazione che si impossessa istintivamente di noi quando riflettiamo in modo più accurato su Modern Family. Il tepore familiare che viene da un pomeriggio trascorso sul divano con i propri genitori e fratelli. Attorno a un camino a bere una cioccolata calda o magari davanti la tv a guardare un vecchio film.
È il tepore familiare che si materializza sulla pelle quando pensiamo a Claire seduta sul divano di casa Dunphy a bere quello che sarà più probabilmente un bicchiere di Chardonnay rispetto a una cioccolata calda. O quello trasmesso dall’istintivo bisogno di Alex di tornare a casa in piena notte dopo aver rotto con Sanjay.
Modern Family ci ricorda quanto sia bello poter considerare il focolare domestico della propria casa il nido in cui rifugiarsi.
Lo fa senza dubbio con la coerenza e il realismo che descrivono tutte le dinamiche familiari, incluse dunque le meno simpatiche, le meno edificanti, le meno attraenti. Quelle che vedono fratelli e sorelle litigare tra loro per gli spazi, genitori vivere momenti di rimpianto perfettamente umani e al tempo stesso pregni di senso di colpa. Perché avere il timore di rimpiangere certe scelte come l’aver avuto dei figli in un certo momento è ancora un tabù nella nostra società.
Ma al netto delle dinamiche peggiori trattate da questa serie, Modern Family riesce a raccontare con estrema dolcezza la bellezza della famiglia. Quel posto che, alla fine dei conti, è l’unico in cui puoi essere te stesso. In cui puoi anche dare il peggio di te, incosciamente forte della consapevolezza di non doverti vendere necessariamente al meglio. Perché lì ci sono le uniche persone di questo mondo in grado di perdonarti sempre e comunque, di amarti nonostante tutto, e alla fine di dimenticare qualunque cosa.
Un tesoro di cui spesso e volentieri ci dimentichiamo o che finiamo per dare per scontato il più delle volte. Perché chi ha avuto la sfortuna di esaurire la propria voce a più riprese urlando con la propria famiglia, dimentica spesso di avere in tutto ciò la fortuna unica di una famiglia a cui urlare. Che probabilmente sarà la stessa in grado di asciugare le sue lacrime al termine del litigio.
Modern Family ha proprio per questo un grande pregio: la capacità di toccare le note della nostalgia.
Del ricordo dell’infanzia in alcuni casi, della nostalgia di casa per chi il proprio focolare domestico lo ha abbandonato da un po’. E altre note sensibili per chi magari il proprio focolare domestico è riuscito a ricrearlo altrove, con una nuova famiglia in formazione. Lo fa ovviamente riuscendo ad alternare a tutto ciò un ammontare infinito di risate, che rappresentano quell’elemento di forza in grado di spezzare la tensione di una narrazione che altrimenti risulterebbe troppo nostalgica.
Ecco perché la serie di Lloyd e Levitan è tanto speciale quanto unica. Ed ecco dove risiedono quelle proprietà curative che (non) sostituiranno le vostre lezioni di yoga. Nell’abilità di far ridere uno spettatore a crepapelle lasciandolo lontano da sentimenti d’altro tipo fino a quando non arriva quel piccolo e ben ritagliato frammento di “morale”.
Mai banale e sempre in grado di lasciare un messaggio di speranza. O magari di semplice positvità, la stessa cui si pensa ogni volta che Phil appare sullo schermo.
Il pungente umorismo della famiglia Pritchett-Tucker. La straordinaria capacità di MItch e Cam di amarsi con onestà e capacità di accettare l’altro, senza pretendere un’utopistica perfezione. La Phil-osophy che pervade casa Dunphy e si dipana attraverso la comicità di ogni membro della famiglia. L’unità commovente e auspicabile di un gruppo di consanguinei anniluce distanti tra loro. Le (volutamente) stereotipate differenze tra Gloria e Jay. La capacità di sapersi amare giorno per giorno nel modo più sano e realistico possibile.
In ognuno dei nuclei familiari raccontati da Modern Family c’è un equilibrio di fondo che bilancia perfettamente la comicità degli espedienti narrativi con la dolcezza della morale che ogni storyline vuole dare. Questa è la formula vincente che ha reso Modern Family non solo una delle migliori sitcom dell’ultimo decennio, ma molto di più.
Una compagna unica. Un eccezionale passatempo. Un antidepressivo naturale. Balsamo per curare le vostre ferite, o se volete, la vostra solitudine. In un periodo in cui ognuno di noi ha un profondo bisogno di ridere o anche solo di sorridere, quel mucchietto ben fatto di dialoghi, storie e battute, può davvero svoltare un pranzo, un pomeriggio, una serata.
E regalarvi, forse, un timido sorriso. Quello della via di fuga. Del nostalgico ricordo della famiglia che vi manca ma che non smettete mai di pensare. O della semplice distrazione. Quindi se ancora non lo avete fatto, fatevi un regalo: spalmate un po’ di Modern Family sulle ferite della tristezza. Consapevole o inconscia. E fateci sapere se davvero è riuscita a strapparvi un sorriso più profondo di una semplice risata.