6) Mitchell Pritchett
Ad anticipare la Top 5 Mitchell, la parte più composta della famiglia Pritchett -Tucker. Ci prova, come sua sorella Claire. Mantiene un contegno. Un freno alla follia della sua famiglia. Fino a quando può, almeno. Fino a quando la sua razionalità regge. Perché, tra le tante cose, Mitch è anche e soprattutto una persona razionale, lungimirante, sempre pronta a chiedersi cosa avverrà in futuro e quale tipo di conseguenza avrà un’azione appena avvenuta. Il suo rapporto con Cam è da sempre uno dei più amati da parte dei fan di Modern Family. Diversi in tutto, sono il sole e la luna. Il cielo e la terra.
L’istinitivà di Cam dovrà dunque qui vedersela con concretezza di Mitch. Lo stesso che proverà sempre a mettere un freno all’irrazionalità del marito ma che, attraverso lui, riuscirà ad andare oltre i propri limiti compiendo uno dei migliori percorsi evolutivi all’interno di Modern Family. Con un rapporto da ri-costruire con il padre, Mitch si chiede sempre perché non sia mai stato abbastanza. Mai abbastanza sul lavoro. Mai abbastanza per il padre. Perché non si sia mai sentito abbastanza come padre. Con un senso di sfiducia totale nei confronti di se stesso, si racconta che lì fuori il mondo è sempre più bravo di lui, anche se cerca di manifestare un fittizio senso di superiorità.
Più che nell’agire, Mitch fa la differenza nell’anticipare. Nel modo con cui si prepara al grande avvenimento, mettendo tutto a posto prima che questo arrivi. Questo lo spiega bene il suo compagno Cam quando lo descriverà dicendo la forza di Mitchell sta nel fare i preparativi per accogliere Lily, piuttosto che nell’accudimento effettivo dei bambini. Insicuro e vittima delle sue fragilità in modo totalizzante, Mitch resta con i piedi per terra di fronte a tutto, chiedendosi sempre se sia davvero all’altezza di quel che sta per succedere. Ma per fortuna ci pensa Cam, a ricordargli che sì: lo è. E lo è sempre stato.
5) Claire Dunphy, la maniaca del controllo di Modern Family
Ad aprire la Top 5, Claire Dunphy, l’alieno della famiglia. La figura che più prova a rimanere composta in un contesto spesso folle, fuori da qualsiasi regola da lei imposta. Fortemente diversa dal marito, Claire è il maresciallo di casa. Niente giochi di magia, niente sconti al coprifuoco. O almeno, questo è ciò che Claire si racconta. Perché nella realtà, anche se sente di essere diversa da tutti, Claire condivide con la sua famiglia la stessa follia. E’ la leggerezza a essere diversa, il modo con cui s’impone di essere rigida, ligia alle regole. Ma nella sostanza Claire non è al di fuori del coro. Non è la pecora nera della famiglia. E’ soltanto una persona che tende a programmare il momento in cui essere al di fuori dalle righe.
Può esserlo nella notte di Halloween, durante l’anniversario di matrimonio. Non può esserlo in una normale giornata, in un momento normale, quotidiano. Questo è quel che s’impone. Durante le prime stagioni, Claire si occupa dei suoi figli, della sua famiglia. Per curare ogni particolare della vita di tutti ha rinunciato alla sua indipendenza lavorativa, mettendo un punto alle sue ambizioni. Ma poi tutto cambia. Capisce di dover ascoltare quelle vecchie ambizioni, quella passione rimasta inespressa, e decide di ritornare a lavorare. Così Claire decide di tornare a lavorare nell’azienda di armadi del padre.
Inizialmente non era convinta, aveva paura di non sentirsi davvero realizzata in un contesto creato dal suo stesso padre, ma poi scopre di poter fare la differenza. Di poter prendere il suo posto conducendo così l’azienda a modo proprio, diventando il punto di riferimento di un’impresa che aveva bisogno della sua mano. Durante le 11 stagioni, Claire riprende in mano il suo rapporto con Jay. Troppo spesso i suoi ricordi d’infanzia lo vedevano lontano da casa. I rancori ci sono ancora. Ma c’è anche la necessità di essere ancora figlia, soprattutto da quando è diventata madre. Ha ancora bisogno di quell’abbraccio. Di sentire il padre parte integrante delle sua vita. E così annulla ogni distanza dettata dall’orgoglio, scusandosi indirettamente per il padre che non gli ha permesso di essere negli ultimi anni, tenendolo sempre più vicino oggi.