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Come è cambiato Jay Pritchett dalla prima all’ultima puntata di Modern Family

Modern Family
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È incredibile come dopo undici lunghe stagioni i personaggi di una serie tv possano sembrare estremamente diversi dal primo episodio.
Qualche mese fa in America si è conclusa Modern Family, e lo ha fatto in grande stile. Un finale soddisfacente, appagante e toccante. Una fine che ci ha messo davanti quanto queste undici stagioni abbiano influenzato i protagonisti della serie.

Rivedendo ora la prima puntata di Modern Family, qualsiasi membro di quella stramba famiglia ci sembra cresciuto e completamente diverso. Ma un personaggio, più di chiunque altro, riesce a rappresentare al meglio il concetto di evoluzione nel corso delle stagioni: Jay Pritchett.

Perché diciamocelo: il capofamiglia della serie non è che fosse stato presentato come il migliore dei personaggi, per usare un eufemismo.

Un uomo bigotto, con una mentalità retrograda, che non ha mai accettato fino in fondo l’omosessualità del figlio e il suo fidanzato. Che ha pessimi rapporti anche col genero e un rapporto quasi freddo coi nipotini.

La scelta del mockumentary come espediente narrativo ci fa comprendere le sue idee chiaramente. Non è una persona di animo cattivo, ma ha una mentalità completamente chiusa e severa, e metterlo sin da subito contro quasi tutte le idee dei personaggi principali lo rende per certi versi antipatico allo spettatore.

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Il cuore del personaggio di Jay si apre però nel finale del primo episodio: quando Cameron e Mitchell presentano la neo-adottata Lily, anche il freddo capofamiglia si scioglie in un gesto di estrema gentilezza verso la nuova arrivata.

Potremmo provare a spiegarvi in ordine cronologico ogni cambiamento che Jay ha avuto da quel primo episodio a quello che ha concluso la serie, ma non renderemmo l’idea. Modern Family non è mai stata basata sull’ordine e la razionalizzazione. Modern Family si è basata sui sentimenti, sulle emozioni, e come queste ti colpiscano come un flusso di coscienza; inafferrabili e incontrollabili.

E se parliamo di emozioni regalate da Jay, non si può che pensare a uno degli apici massimi della serie: il finale della quinta stagione.
Dopo anni a descriverci questa difficoltà dell’uomo ad accettare l’omosessualità del figlio, tra i due scatta una violenta discussione verbale che distrugge il loro rapporto poco prima del matrimonio di Mitchell. Dopo varie peripezie, procrastinazioni della cerimonia e qualsiasi problema possibile immaginabile, Jay propone al figlio di celebrare la funzione nel suo club di Golf.

E nulla è lasciato al caso: proprio quel club di golf pieno di quelli che potremmo definire boomer nel vero senso del termine; compagni di giochi di Jay con il quale il capofamiglia non aveva mai voluto condividere o parlare dell’omosessualità di Mitchell. Il luogo dove il figlio viene dimenticato da Jay diventa il luogo dove loro due avranno il loro momento migliore.

Perché l’organizzazione della cerimonia non è l’apice del tutto. Dopo la bruttissima litigata, e con ancora un po’ di tensione nell’aria, Jay Pritchett si comporta da vero capofamiglia e padre e decide di fare il passo decisivo. Anzi, i passi decisivi.

Colui che per una vita aveva rinnegato e mai sopportato l’omosessualità del figlio sceglie di accompagnarlo all’altare per sposare l’uomo che ama. Un momento emozionante, inaspettato, e che segna un punto di svolta in Jay che è l’emblema della sua evoluzione.

Perché Jay nella serie ha portato avanti tre flussi di miglioramenti: come padre, come genero e come marito.

Da quel matrimonio e non solo, il rapporto dell’uomo con Cameron e Phil, i due generi, inizia a migliorare progressivamente. Cam diventa interamente parte del nucleo famigliare, non solo dal punto di vista legale ma anche emotivo per Jay. I due si avvicinano molto, condividendo l’amore per Mitchell, e il capofamiglia inizia ad aprire sempre di più la mente verso il mondo LGBT.

Con Phil il discorso è completamente diverso. Jay non aveva mai accettato il marito della figlia, ritenendolo troppo stupido e immaturo rispetto all’ideale di uomo che aveva in mente per Claire. Eppure nel corso della serie il rapporto tra i due cambia molto. La ripetuta voglia di Phil di ottenere l’approvazione dell’uomo viene pian piano ripagata quando Jay inizia a scoprire un lato del genero molto più maturo nel crescere i figli.

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Col passare del tempo e con una maggiore apertura mentale, Jay arriva a capire che il suo ideale di capofamiglia non è l’unico che funziona, anzi. Ci viene fatto capire più di una volta che anche lui pian piano inizia a cercare l’approvazione del genero in certe cose. E i due arriveranno a essere talmente vicini che nei comportamenti di Phil con il proprio di genero rivedremo quelli che Jay ha avuto con lui. Un po’ come a dire che forse non era il capofamiglia a essere cattivo, ma il ruolo a renderlo tale.

E se c’è un lato dove Jay Pritchett è cresciuto ancora di più durante Modern Family è nel ruolo di padre. Non solo nel rapporto con Mitchell che abbiamo discusso prima, ma anche con gli altri tre figli. E, state attenti, abbiamo detto altri tre.

Oltre al rapporto migliorato col marito, Jay col tempo inizia a capire anche quanto poco fosse stato di supporto a Claire, e quanto non abbia agito bene come padre durante la sua infanzia. Proverà col tempo a farsi perdonare dalla figlia, essendole più vicino anche nell’ambito lavorativo lasciandole la compagnia che ha costruito nel corso della vita. Eppure la cosa più bella che Jay può fare per farsi perdonare dai due primogeniti è non ripetere i propri errori. E riesce a farlo.

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Non solo con Joe, con il quale condivide un rapporto colmo di dolcezza e sentimenti, ma soprattutto con il figlio adottivo Manny: primogenito della nuova moglie Gloria che ha un legame burrascoso col padre molto assente, la cui figura verrà rimpiazzata nel tempo proprio dal Pritchett a capo della famiglia.

L’apertura verso gli altri di Jay è incredibile per quel poco che sappiamo del suo passato: non ha mai avuto un rapporto emotivo col padre ed ha soppresso nel profondo i forti sentimenti dalla morte della madre. Neanche col fratello e gli amici ha mai potuto dimostrare a cuore aperto i propri sentimenti. È un uomo, un individuo, nato in un contesto sociale che gli ha imposto di inserirsi in determinati schemi sin da giovane, ed è in quegli schemi che noi lo troviamo nel primo episodio.

Un uomo che non ci ha messo poco, anzi, ci ha messo forse troppo a risanare il rapporto tossico che aveva imposto ai figli e generi, ma ci ha provato. In quanto capofamiglia, la sua idea di comandare tutti è diventata quella di aiutare ogni membro in difficoltà. Sia questo Haley con la propria gravidanza, Lily durante il balletto, o Alex sulla difficoltà di essere sinceri col prossimo.

E la puntata finale di Modern Family, con Jay che impara la lingua di Gloria pur di passare le vacanze dalla famiglia di lei, è una perfetta chiusura del suo percorso evolutivo. Fatto di litigi, rabbia e durezza usati per arrivare ad amore, compassione e famiglia.

Perché Jay Pritchett racchiude in sé il concetto più difficile di famiglia: è un uomo che ha bisogno del prossimo per migliorare, ma è disposto a rendere il favore per semplice amore. Aveva capito poco della vita, tra un matrimonio finito male e gran parte dei suoi anni passati nel peggiore dei modi, ma ha compreso quale lato di sé doveva e voleva mostrare al prossimo.

Ed è per questo che ci mancherà in modo inimmaginabile. Perché, come detto da lui…

Sapete perché è difficile lasciare andare? Perché non tutti hanno ciò che abbiamo noi.

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