Modern Family è stata la nostra casa per tanti anni e ancora oggi custodiamo come un piccolo tesoro tutte le lezioni che ci ha trasmesso. Ogni personaggio di Modern Family è talmente ben costruito da riuscire a trasmettere un’ampia gamma di emozioni, spesso anche contrastanti, all’interno di un solo episodio. I ruoli sembrano cuciti addosso a ognuno di loro, al punto da dimenticare di star guardando una serie tv. Un esempio lampante di questo è Phil Dunphy: Ty Burrell non solo incarna Phil alla perfezione, ma è Phil al punto da riuscire a improvvisare una buona parte delle sue battute. Questa immediatezza, unita alla splendida alchimia che si è creata tra tutti i membri del cast, ha fatto sì che Modern Family diventasse uno degli show più premiati della storia.
Phil, dicevamo, è uno dei primi personaggi che salta alla mente quando pensiamo a Modern Family. Possiamo stare quanto volete a parlare dei suoi “difetti” ma la verità è che Phil Dunphy è un esempio di padre, marito e addirittura figlio, un modello a cui tendere. Lo stesso Jay ammetterà, solo a fatica e solo nelle ultime stagioni, quanto sia stato invidioso di lui. Sotto quest’ottica, prende una luce diversa anche la severità con cui il capofamiglia ha sempre trattato suo genero.
Lo spirito e l’approccio di Phil alla vita è ben visibile attraverso tutte le azioni che compie. Una delle caratteristiche principali del personaggio è infatti quella di essere genuino e non costruito; le poche volte in cui Phil viene meno a quest’aspetto è quando qualcuno prende in giro la sua ingenuità o quando lui non vuole ferire i propri cari. Apice di tutta la sua filosofia è il mitico Phil’s-osophy, un manuale di massime dal nome così perfetto che ci viene il dubbio il personaggio sia stato chiamato Phil solo per questo. Il libro appare nella quarta stagione come regalo a Haley e, sebbene venga adocchiato con derisione e sospetto da tutti i membri della famiglia, è molto più profondo di quel che sembra.
Il manuale è un insieme di battute all’apparenza sciocche che nascondono un sottotesto articolato. A ben vedere, una descrizione perfetta per il personaggio di Phil: un uomo dallo humor sciocco, che invece possiede la rara qualità di capire profondamente le persone, al punto da farle sentire libere di denudarsi da qualsiasi artificio. Succede sempre con Claire, dopo incomprensioni e resistenze; succede con i suoi figli, che vedono in lui una figura amorevole e non giudicante; succede con Jay. L’uomo abituato a reprimere ogni emozione, deve alla fine arrendersi a quella presenza un po’ troppo insistente.
Phil funziona meglio proprio quando ci prova di meno, come in quel bellissimo episodio della settima stagione di Modern Family in cui è l’unico a capire di cosa Jay abbia davvero bisogno (commemorare la memoria di un amico caduto) e glielo dà, in silenzio e senza un dramma, cosa insolita per lui. Allo stesso modo, la sua filosofia funziona quando meno te l’aspetti, attecchisce col tempo, con calma, in silenzio.
Ricordati di guardare l’alba almeno una volta al giorno
Phil è un ottimista. Questo è chiaro lungo tutta la serie, indizio per indizio. Claire un giorno gli dice: “Io ho solo spostato due sedie, tu hai creato l’atmosfera” ed è davvero così. Phil è colui che trasforma due sedie in un quadro romantico per una proposta di matrimonio, colui che ricostruisce il portico del suo primo bacio, che sceglie di vedere il buono anche nel peggior avversario. È colui che ricorda di “guardare l’alba”, perché sa che una giornata iniziata guardando uno spettacolo del genere non può che essere bella. E sa anche che, se pure non lo fosse, l’alba ritornerà comunque a illuminare un nuovo giorno e ci sarà sempre tempo per raddrizzare un momento andato storto.
Phil è anche colui che aggiunge di guardare l’alba “almeno una volta al giorno” con la consueta leggerezza dello scherzo ma con l’intima credenza che, a desiderarlo veramente, l’alba potrebbe arrivare anche due, tre, quattro volte in un giorno. Perché Phil è anche un sognatore della peggior specie, di quelli che credono davvero nei sogni fino in fondo, non importa quanto folli possano essere. Sul campo di zucche, Cam una volta ha detto: “I sognatori hanno bisogno dei realisti per trattenerli dal volare troppo vicini al sole. E i realisti? Senza i sognatori non potrebbero nemmeno alzarsi da terra” e Phil è la massima espressione di questo. Anche se non è riuscito a esaudire tutti i sogni che aveva nel cassetto, è riuscito a trasformare ogni giorno in un sogno grazie al suo bambino interiore. Quello che continua ad alimentare (mentre gli altri lo soffocano) con leggerezza, sincerità e allegria.
Phil è l’esempio che tutti dovremmo seguire per capire che vivere la vita con leggerezza e un pizzico di follia non vuol dire essere superficiali. Per ricordare che fermarsi a guardare un’alba, anche due, in un giorno non vuol dire illudersi, ma guardare al mondo con fiducia e ottimismo.
Phil è un maestro in tutto questo e lo fa sempre, incurante di ciò che gli altri possano dire o pensare. La cosa veramente bella è che il suo approccio, col tempo, fa la differenza e contagia gli altri quasi senza che se ne accorgano, quasi senza che lui stesso se ne accorga. Insomma, se è cambiato Jay…
E allora ricordatevi di guardare l’alba, almeno una volta al giorno. Se va male, anche due. E tutto si aggiusterà.