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Modern Family è una delle poche eccezioni al fatto che le serie debbano per forza finire

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Mi è capitato tante – forse troppe – volte di alzare le braccia al cielo e pensare “Meno male!” leggendo la notizia che una serie tv era stata cancellata dopo parecchie – di nuovo, forse troppe – stagioni. Prendiamo per esempio The Walking Dead, nel corso degli anni privata della sua essenza e di buona parte dei suoi protagonisti originari per diventare la brutta copia di se stessa. Prendiamo ancora per esempio Grey’s Anatomy, la cui notizia della fine alla vigilia della ventesima stagione non è ancora arrivata (anche se personalmente con questa dipendenza ho già smesso), e quando arriverà sarà sempre troppo tardi. Insomma, la maggior parte delle serie tv arriva a quel momento in cui non è più ciò che era – nemmeno un lontano ricordo sbiadito di ciò che era – ma qualcosa di diverso che, purtroppo, non può più continuare. O almeno non dovrebbe, anche solo per non rovinare la memoria di ciò che è stato. Vale per la stragrande maggioranza delle serie tv, ma come ogni regola che si rispetti c’è qualche eccezione, e una di queste si chiama Modern Family.

Dal 2009 al 2020, in 11 stagioni per un totale di 250 episodi, questa situation comedy statunitense è riuscita a raccontare in maniera semplice, divertente e contemporanea le avventure di una famiglia che è tutto fuorché tradizionale.

Protagonista della sitcom non è il classico nucleo familiare composto da padre, madre e due o tre figli

O meglio, un nucleo del genere c’è ma è in ottima compagnia. Protagoniste sono le storie (vere) di persone (vere) che poco hanno a che fare con gli stereotipi che tanto abbiamo visto in comedy simili precedenti, contemporanee e anche successive, in prodotti che sono cominciati bene ma che nella maggior parte dei casi sono invecchiati malissimo (grandi classici come The Big Bang Theory e How I met your mother, per quanto io ancora le adori, ne sono una prova). Modern Family ha avuto la capacità di raccontare a lungo e bene storie di vita paradossale ma anche vissuta, in un tanto raro quanto meraviglioso spezzone di unicità. E ormai a distanza di tempo e con parecchie stagioni all’attivo possiamo affermarlo con certezza: è riuscita benissimo.

Ma partiamo dalle origini

Modern Family (640×360)

Nel primo episodio della prima stagione della serie conosciamo Jay Pritchett e la famiglia che da lui prende vita, con tre piccoli nuclei interconnessi che spesso e volentieri si fondono in uno. Abbiamo per l’appunto Jay insieme alla sua giovane seconda moglie Gloria e al figlio di lei Manny, e già così possiamo ben capire il Modern del titolo della comedy. Abbiamo poi i Dunphy composti da Claire, primogenita di Jay e della sua prima moglie, suo marito Phil e i figli ancora adolescenti o bambini Haley, Alex e Luke.

Dulcis in fundo ci sono Mitchell, secondo figlio di Jay, il suo compagno Cameron e la bambina che hanno appena adottato, Lily. Va da sé come nel corso degli anni questa famiglia tanto divertente quanto complessa subisca i suoi cambiamenti a livello umano e relazionale: Jay e Gloria hanno un bambino, Mitch e Cam si sposano e adottano un secondo figlio, Haley diventa a sua volta madre di due gemelli.

Le cose cambiano, come nella vita, ed esattamente come nella vita si evolvono in maniera non scontata e mai banale.

Stagione dopo stagione, anno dopo anno, la serie alterna episodi puramente divertenti ad altri che – sotto ma nemmeno troppo sotto – sono una critica per niente sottile alla società occidentale contemporanea. Lo fa utilizzando le storyline di personaggi scritti bene fin dal principio, ma anche sviluppati in modo coerente, continuo e mai banale, senza lasciare nulla al caso né qualcuno indietro. Lo dimostra il rapporto tra Claire e Gloria, con la prima inizialmente infastidita dal fatto che la nuova moglie di suo padre fosse leggermente più giovane di lei ma poi anche capace di riconoscere le fragilità e i pregi di una donna che faticava a concepire di famiglia.

Lo dimostra di nuovo Claire nel momento in cui fa un cambio di rotta e decide di tornare a lavorare, dando un taglio alla sua precedente quotidianità e scegliendone una nuova. Ancora, lo dimostra il percorso di Mitchell nel rapporto con suo padre, tanto pieno di vero amore quanto contrastato, e lo dimostra il percorso di Jay che nel tempo riesce ad aprirsi sempre di più a suo figlio e alla sua famiglia. Tutto ciò avviene con leggerezza, con un’ironia non priva di critica e proprio per questo funzionale, con la volontà di conferire sfaccettature sempre nuove ai personaggi presenti e di crearne di nuovi solo se capaci di apportare davvero qualcosa in più.

La ricetta perfetta

Lo so, è difficile andare avanti per tanti anni e riuscire a trovare cose sempre nuove e interessanti da dire. Ma una ricetta per farlo c’è, Modern Family l’ha palesemente trovata e oggi provo a trovarla anche io, identificandone principalmente due elementi. Del primo abbiamo già parlato ed è quello stile che, continuando a oscillare tra divertimento e riflessione, riesce a trovare sempre qualcosa da dire. Il secondo sono i personaggi, intesi sia nelle loro personalità che nella loro costruzione più pratica.

Ognuno ha una sua complessità, con pregi e difetti che li rendono unici e reali. Ma soprattutto, ognuno si trova nel proprio specifico momento di vita, in una fase che con il passare del tempo cambia diventandone una nuova e altrettanto meritevole di essere raccontata. Questa comedy segue tutta l’infanzia di Lily; Luke, Manny e Alex passano dall’essere bambini a giovani adulti mentre Haley diventa una donna fatta e formata. Gli adulti cambiano, attraversando diversi momenti della genitorialità e del loro sviluppo personale. Jay fa i conti con la vecchiaia e con la consapevolezza di poter essere il nonno di suo figlio.

Modern Family
Modern Family (640×360)

Modern Family compie nel momento della sua creazione una scelta ben precisa

Quale? Quella di non seguire una specifica fase della vita dei protagonisti, come per esempio aveva fatto Friends prima o ha fatto New Girl contemporaneamente. La serie sceglie di seguire i personaggi nelle loro vite, raccontando parallelamente i sogni dei giovani e i rimpianti degli adulti, le paure di chi cresce e anche quelle di chi ha vissuto più di quanto gli resta ancora da vivere. E nel momento in cui un personaggio più giovane arriva ad affrontare la fase che qualcuno aveva già vissuto prima, non sarà mai la stessa cosa.

Così come i ventottenni di domani non vivranno quest’età come la sto vivendo io oggi – e meno male per loro, aggiungerei -, Lily non è un’adolescente come lo era stata Alex o ancora Haley prima di lei. Tutto ciò ha permesso alla serie di avere sempre qualcosa da raccontare, e a noi di percepire i personaggi come i nostri cugini, i nostri zii, i nostri nonni. Come noi stessi, senza annoiarci mai.

E allora sempre siano lodate le serie come Modern Family

Quelle che nel tempo non si snaturano, ma evolvono. Quelle che non perdono consistenza, ma riescono a sviluppare storie sempre nuove e approfondite. Perché sì, se è vero che le storie che vengono raccontate al cinema o nella serialità prendono ispirazione dalla vita, e che la vita è in quanto tale piena di sorprese, andare avanti come si deve dopo tre, cinque, dieci anni è possibile. Sarà pur difficile, ma si può fare.