La prima stagione di Modern Love (che puoi trovare qui su Amazon Prime Video) è composta 8 episodi autoconclusivi basati su una rubrica settimanale del New York Times. L’argomento centrale è l’amore, osservato da vari punti di vista e descritto attraverso diverse modalità di narrazione. Dalla maggior parte di episodi della prima stagione emerge una grande fluidità di scrittura e coerenza degli archi narrativi, soprattutto nel senso della temporalità. Tuttavia In questo luogo andrò a parlarvi del secondo e del terzo episodio, in quanto risultano i migliori ad aver accolto in modo significativo questi due rilevanti aspetti.
Episodio 1×02: quando Cupido è una giornalista indiscreta
Il secondo episodio di Modern Love narra la storia di un uomo che ha inventato un’app di incontri divenuta famosa in breve tempo. Pertanto la vicenda al presente, ruota intorno ad una sua intervista grazie alla quale pure la giornalista che l’ha organizzata, assume un ruolo principale. Dall’intervista infatti si diramano due flashback paralleli. Nel primo viene ricordata la prima vera storia d’amore del protagonista Joshua con Emma, una dolce e sveglia ragazza incontrata per caso prima di un colloquio lavorativo. I due dopo un periodo di convivenza, si erano poi lasciati a causa di un tradimento di lei con un suo ex. Il secondo ruota invece intorno al grande amore della giornalista Julie con una sua vecchia fiamma amata con ardore. Lui è uno scrittore che dopo aver perso di vista per tanti anni ed essersi sposata, decide di incontrare a sua insaputa per un firmacopie.
Si nota da subito come il piano temporale del presente e i due piani del passato si intersechino con grande scorrevolezza e fluidità. È inoltre notevole considerare come il primo flashback finisca esattamente a metà episodio per lasciare spazio all’altro che occupa l’altra metà di questo. Questo switch avviene in maniera inaspettata. Di fatto, solo dopo che la giornalista incita Joshua a ricontattare Emma e gli dice “Hai 5 minuti?”, noi capiamo subito che inizierà una storia personale. Anche Joshua attraverso i suoi commenti, fa emergere come questo fosse un passaggio inatteso e, aggiungo, magistrale dal punto di vista dei dialoghi e dei contenuti. È evidente come tutto l’episodio sia stato scritto in modo molto naturale, senza artifici o sbavature, però allo stesso tempo mai banale.
Ci sono frasi, parole e riflessioni sull’amore e annessi, che danno una fortissima carica emotiva alla storia.
Infatti in un solo episodio da 30 minuti si crea nello spettatore un coinvolgimento emotivo, considerevole nonostante le storie siano abbastanza classiche o comunque dentro gli schemi. Il tutto è reso pertanto possibile dalla modalità di enunciazione, per come queste ci vengono presentate e come riescono a portare l’attenzione dello spettatore al massimo livello.
Quando inizia il racconto della giornalista è chiaro come lo spettatore sia al culmine dell’attenzione e del coinvolgimento. In quel preciso istante sembra quasi di essere trasportati all’interno di un film o di un serial, piuttosto che all’interno di un episodio autoconclusivo. Questo formato può spezzare il magico patto creato con lo spettatore? Sì, perché appunto scatta l’inconscio desiderio di voler accompagnare questi personaggi a cui ci si è affezionati dal principio. Tuttavia dopo il finale, lo spettatore si sente già così appagato che un ulteriore prolungamento sarebbe stato superfluo e avrebbe spezzato la tonalità dell’episodio in sé.
È ovvio che nell’episodio, il merito è da dare sicuramente agli attori e alle loro capacità di espressione non solo verbale ma soprattutto del viso.
Esplicativi sono gli sguardi tra la giornalista e la sua vecchia fiamma al ristorante: una scena che davvero parla da sé e dice tantissimo su quello che è l’amore puro della giovinezza, travolgente, che non ha spiegazione o scadenza.
Non si può neanche parlare di finale aperto (qui 6 serie tv che hanno un meraviglioso finale aperto), in quanto grazie all’articolo della giornalista, Joshua ed Emma si rincontreranno dove si erano visti la prima volta, compiendo così i loro sentimenti. Pertanto nella scena conclusiva del bacio davanti al gorilla, veniamo rassicurati su quello che aspettavamo già da metà narrazione. Questo appare infatti così sentito, naturale e intimo che in realtà è come se non fosse assolutamente il primo dopo tanto tempo. Lo stesso accadde per il loro primo bacio anni prima, tale da sembrare che si conoscessero già in maniera ancestrale, così come si è rivelata l’essenza del loro legame.
Tutto l’episodio ruota dunque intorno all’amore come tema universale (qui 17 storie d’amore delle serie tv che rimarranno impresse nella storia). Pertanto questo racconto ci insegna che tale sentimento ha una forza enorme e riguarda tutti gli essere viventi e nell’ordinarietà delle storie appena narrate, racchiude tutte le sue forme di espressione.
Episodio 01×03: Prendimi come sono, chiunque io sia
Il terzo episodio di Modern Love vede come protagonista l’eccezionale Anna Hathaway, in un’interpretazione che accresce la sua fama già consolidata. Qui si racconta la storia di questa giovane donna, Lexi. Una donna che soffre di un disturbo bipolare di personalità, il quale sin da è piccola la condiziona nella scuola, nel lavoro e nelle relazioni sociali.
Una mattina si sveglia stranamente di buonumore e al supermercato incontra un uomo, Jeff, che subito la attrae e stuzzica la sua curiosità. Questo accade in un periodo della sua vita in cui voleva finalmente rimettersi in gioco con l’amore, iscrivendosi addirittura in alcuni siti di incontri. Tuttavia il primo appuntamento con Jeff risulta fallimentare proprio perché lei si trovava già da giorni in una condizione di down assoluto per via della malattia. Ovviamente non troverà mai il coraggio di spiegarlo a lui, così come a nessun altro per tutti quegli anni.
La particolarità di questo episodio è definita anche dalla presenza di elementi metanarrativi resi espliciti. Come riferimenti al musical La La Land (qui 5 serie tv da guardare se hai amato il film) o a serie come Gossip Girl.
Questi momenti si palesano ogni volta che lei si sente ricolma di entusiasmo dopo aver superato un momento tragico, demarcando così in maniera evidente i due momenti che sono obiettivamente agli antipodi.
Anche qui i dialoghi e le vicende sono molto coerenti e naturali, perché rendono il tutto verosimile. Nessun uomo infatti, incontrando una donna bella e divertente in un supermercato pronta a cenare con lui, penserebbe possa soffrire di un disturbo così invasivo. Infatti sia durante il primo appuntamento che durante la telefonata giorni dopo, Jeff le fa domande o commenti all’apparenza superficiali, ma estremamente verosimili appunto.
È anche comprensibile il fatto che lei non riesca ad ammettere questo suo grande problema. Anche qui sembra di essere immersi in un lungo film, in cui si nutre la speranza che lei possa superare questo ostacolo sfogandosi con qualcuno. Questa svolta romantica non ci sarà, ma il twitch sta proprio nel momento finale in cui Lexi riesce ad aprirsi con la collega Sarah. Riscoprirà infatti in lei una grande amica, nonostante sembrasse avere un ruolo marginale, dividendo con lei parte di questo fardello.
La figura di Sarah è importante perché aiuta il personaggio di Lexi a portare a compimento il suo processo di evoluzione. Questo viene portato a compimento in maniera esaustiva dall’episodio e soddisfa le aspettative dello spettatore. Il risultato positivo dell’episodio è ovviamente dato dalle abilità performative della Hathaway, che utilizza in modo brillante il linguaggio del corpo e le micro-espressioni. Riesce in questo modo a definire in maniera precisa i due stati della sua personalità, aumentando il fattore drammatico dell’episodio.
Conclusioni deduttive su Modern Love e dintorni
In conclusione tutti gli altri episodi di Modern Love garantiscano un’eterogeneità di enunciazione e di contenuto, presentando in ogni caso un notevole comune denominatore. Aggiungiamo dunque al concetto di scrittura chiara e verosimile, anche la forma coerente degli archi temporali intrecciati e le spiccate abilità performative degli attori. Tali argomenti sostengono la tesi secondo cui le vicende più lineari possono ottenere maggiore dinamicità attraverso espedienti funzionali. Pertanto, a darne prova del successo acquisito, è sicuramente il lancio dei vari remake della serie originale nelle varie parti del mondo. A tal proposito, vi lasciamo con una classifica dei migliori remake di sempre.