Negli ultimi tempi l’universo delle serie tv Marvel si sta espandendo a non finire. Complice soprattutto lo sbarco dell’MCU in questo campo, ma anche l’attenzione di altre case di produzione che, nel tentativo di cavalcare l’onda del successo supereroistico, si sono rivolte alla Casa delle Idee per i diritti di personaggi intorno a cui incentrare le proprie narrazioni. Tra queste c’è Hulu, che da tempo sta flirtando in maniera significativa con la Marvel, portando sul piccolo schermo Helstrom e ideando una sfilza di serie animate tra cui proprio Modok.
Il progetto di Hulu in partenza era molto ambizioso: la realizzazione di quattro serie animate che sarebbero poi confluite in un unico crossover. Modok, Hit Monkey, Howard The Duck e Tigra & Dazzler Show: queste sono le quattro serie del progetto originario, di cui solo le prime due sono state realizzate, mentre le altre non hanno mai visto la luce.
Un progetto naufragato, dunque, che ha travolto anche Modok. La serie è andata in onda solo per la prima stagione, distribuita in Italia da Disney+. Il riscontro in realtà è stato molto buono, Marvel’s Modok è stato un lavoro con molti punti di forza, sotto diversi aspetti anche decisamente innovativo. L’ascia è calata però sul testone della Casa delle Idee, lasciando molti rimpianti per un prodotto che avrebbe potuto davvero essere una piccola gemma nello sterminato universo Marvel.
Attenzione: da qui in poi possono essere presenti alcuni SPOILER e quindi consigliamo di proseguire la lettura solo a chi ha visto Marvel’s Modok.
Una biografia di Modok
La serie ruota intorno a un personaggio semi sconosciuto, familiare agli appassionati di fumetti, ma molto poco al pubblico mainstream. Già questo elemento è un fattore ambivalente, perché se da un lato può incuriosire il pubblico, dall’altro non lo attira con un protagonista già noto. Modok è l’alter ego di George Tarleton, un tecnico dell’AIM (una delle innumerevoli organizzazioni losche che popolano l’universo Marvel) che viene convertito in una super intelligenza.
Dopo la trasformazione, Modok uccide i suoi creatori e prende il possesso dell’AIM, intraprendendo la sua carriera da super cattivo e scontrandosi con diversi eroi della Casa delle Idee. A tal proposito, proprio nell’incipit della serie notiamo subito questa sua ossessione per sconfiggere gli Avengers, in particolare uno dei loro uomini simbolo, Iron Man.
Modok si presenta come un essere dalle fattezze umane deformi, con una testa gigantesca che lo costringe a muoversi e sorreggersi con un esoscheletro dedicato. Ha un’intelligenza e una memoria sovrumana, nonché la capacità di controllare mentalmente altri individui. Ha anche una vera e propria ossessione per il dominio, che alimenta la sua sete di potere e la sua inesorabile volontà nel cercare di sottomettere il mondo intero.
Le potenzialità di Modok
Ora che abbiamo conosciuto Modok, possiamo carpirne al meglio le potenzialità. I suoi poteri sensazionali, uniti a una smisurata smania di potere, lo rendono un cattivo dalla tempra inesorabile, pronto sempre a tutto pur di portare a termine i suoi loschi piani. Inoltre, Modok può contare sull’enorme potenziale economico e tecnologico dell’AIM, una condizione simile ad altri super cattivi. Norman Osborn ha la Oscorp alle sue spalle, Teschio Rosso l’Hydra e così via: dietro grandi criminali ci sono anche grandi organizzazioni e Modok non fa eccezione.
La serie animata, inoltre, rende possibile l’apparizione di tantissimi personaggi e il fatto che Modok abbia pretese di dominio su praticamente il mondo intero e si sia scontrato con tantissimi supereroi avrebbe permesso la comparsa di moltissimi altri volti del mondo Marvel. La trasversalità di un criminale come Modok sarebbe stata sicuramente un elemento importante, per poter arricchire la serie con comparse di un certo calibro.
Modok in sé aveva tutto per essere il protagonista di una serie di assoluto livello. Oltre a grandi poteri, la giusta dose di follia criminale una storia fumettistica importante, questo super cattivo ha anche un aspetto abbastanza grottesco da poter puntare su un lato più ironico nella serie. Oggettivamente, un criminale con un testone enorme fa abbastanza ridere e non a caso si gioca molto con questo elemento. Ne deriva un tono ai limiti del parodistico, ma tremendamente efficace.
Una serie con tanti pregi
Queste potenzialità di Modok hanno trovato poi diffusamente riscontro nella serie. L’elemento più interessante però è l’introduzione di una dimensione diversa nell’universo televisivo e cinematografico della Marvel: quella domestica. Nella serie infatti l’attività di super cattivo passa presto in secondo piano, come fosse un semplice elemento collaterale. Al centro del racconto c’è la sfera privata di Modok, il suo fragile matrimonio e il complicato rapporto con i suoi figli.
Tutto viene affrontato con un tono molto leggero e divertente, come detto ai limiti del parodistico, anche se poi il dramma viene comunque inserito in determinati momenti. Un linguaggio comunque molto diverso da quello usato, ad esempio, in Wandavision, altra serie Marvel, ma questa dell’MCU, che pone al suo centro la dimensione domestica. Marvel’s Modok si contrassegna anche per un linguaggio unico nelle serie tv Marvel, tagliente e violento, riuscendo dunque a rendere il contenuto maggiormente affine a un pubblico adulto.
Inoltre, un’altra grande novità è il punto di vista del criminale. Modok è l’unica serie tratta dai fumetti Marvel che vede come protagonista un villain. Si tratta di una novità assoluta, in passato l’unico esperimento simile è stato la serie incentrata su Punisher, ma Frank Castle è un personaggio ambivalente, che agisce nelle zone d’ombra. Modok è invece un villain conclamato e dunque introduce, per la prima volta, uno sguardo dall’altro lato della barricata, per così dire.
Una via da seguire
Oltre ai punti di forza a livello sostanziale, Modok presenta una sua unicità anche a livello formale. In un universo di estremo successo come quello della Marvel, una grande lacuna è la quasi sostanziale mancanza di serie animate. Questa stanno facendo il successo di altri grandi franchise, basti pensare a Star Wars o alla DC Comics, molto più ferrata nei contenuti animati che in quelli live action. In casa Marvel tutto ciò finora è mancato e ultimamente si sta cercando di cambiare rotta.
Recentemente ha fatto il suo esordio la prima serie animata dell’MCU, Marvel’s What If, mentre a breve vedrà la luce la serie di cortometraggi I Am Groot e in futuro arriverà anche l’attesissima X-Men ’97. La componente animata è destinata, dunque, a giocare un ruolo importante in futuro e Modok poteva rappresentare un ottimo esempio in tal senso.
Un prodotto con una prima stagione molto ben riuscita, che si è subito inserita dunque sui giusti cardini. Modok poteva fare da apripista per colmare la lacuna delle serie animate, che in un franchise basato sui racconti a fumetti è abbastanza paradossale.
Cosa ci resta di Modok
Alla luce di tutti questi elementi positivi, la cancellazione di Modok lascia parecchia delusione e qualche amara consapevolezza. La prima è che fuori dall’MCU, per la Marvel, c’è davvero poca vita. Ogni progetto che si basa sull’immenso patrimonio della Casa delle Idee, ma si sviluppa fuori dal sui circuito cinematografico tradizionale, non riesce ad andare avanti. Né il ciclo di Netflix sui Defenders, né il progetto animato di Hulu. Anche lo Spider-verse della Sony è risultato agonizzante sin dai suoi primi istanti di vita. Nulla, fuori dall’MCU, sembra avere futuro.
La cancellazione di Modok è una grande delusione anche perché ha rappresentato un pezzo unico nella collezione Marvel. Una serie animata con un tono e un linguaggio diverso dal solito, con un protagonista dal potenziale enorme e con un esordio molto convincente. Resta il grande rimpianto per aver dovuto dire addio prematuramente a una serie che sarebbe potuta essere una piccola gemma.