Quando ci siamo imbattuti in Mom per la prima volta, pensavamo di trovarci di fronte all’ennesima sitcom americana piena di battute e sketch che non fanno più ridere nessuno. Ci sbagliavamo di grosso. Perchè Mom rompe gli schemi di uno dei generi televisivi più restii al cambiamento, attraverso il racconto di una famiglia reale e alla prese con i problemi che tutti noi affrontiamo ogni giorno: ad esempio, il trovare un modo per pagare bollette e affitto, anche continuando a fare un lavoro insoddisfacente; l’incapacità di stabilizzare le proprie relazioni affettive e sentimentali; l’adolescenza dei propri figli, che sperimentano sesso, gravidanze inaspettate o alcol troppo presto. Con l’aggiunta di un ex inaffidabile, questo è ciò con cui quotidianamente se la deve vedere Christy Plunkett, mentre nel frattempo combatte la voglia di buttarsi nuovamente in quella palude di alcol, droga e gioco d’azzardo in cui era rimasta già incagliata in gioventù.
Ma non è sola in questo viaggio verso la redenzione, la guarigione e una seconda possibilità. C’è sua madre Bonnie, con la quale arriva a stringere un rapporto strettissimo dopo anni di frecciatine, odio e risentimento. C’è la ricchissima Jill, che trova il suo vero tesoro in quella riunione degli alcolisti anonimi; l’insicura infermiera Wendy e l’ex galeotta, oltre che vecchia amica di Bonnie, Tammy.
Soprattutto, in Mom c’è Marjorie che, ci sbilanciamo un attimo, è uno dei migliori personaggi secondari mai scritti nelle commedie televisive.
Marjorie è il punto di riferimento per tutte le altre (tanto che, quando Bonnie ne prenderà temporaneamente il posto, sarà un totale disastro), la saggia del gruppo che dedica la sua vita ad aiutare il prossimo e ai suoi gatti (e l’amiamo per questo). Qualità che, inevitabilmente, la metteranno in una competizione sana proprio con Bonnie, la regina delle scorciatoie e delle strade facili; competizione che, comunque, stimola anche Marjorie, nonostante la sua maturità e la sua esperienza non vengano mai messe in discussione. Del resto, le due hanno un passato simile da alcolizzate di lunga durata, che le ha portate a infrangere la legge più volte. Però, se Bonnie ci mette più tempo per ripulirsi, Marjorie invece impiega molti più anni per ricongiungersi con un figlio che non ha mai dimenticato i giorni in cui beveva.
Sobria da più di trent’anni, Marjorie ne ha affrontate tante in vita sua, compresa anche la prigione (dove era il tosto capo delle donne, perché aveva capito che solo così sarebbe sopravvissuta in un ambiente difficile). Però è riuscita a rimettere in piedi la sua vita e, offrendo una guida e tanta saggezza a chi ne ha bisogno, il suo viaggio verso la sobrietà è fonte d’ispirazione per tutti, anche per noi spettatori, per la resilienza e la determinazione della donna. Raramente, poi, si dimostra egoista. Forse solo quando spaventa Christy e Bonnie per farle tornare a vivere a casa sua, perché si sentiva sola senza di loro, ormai diventate la sua famiglia. Fa ridere e riflettere allo stesso tempo e, se ci pensiamo bene, è quello che fanno i personaggi scritti divinamente.
Ecco perché siamo rimasti di sasso quando le si presenta di fronte l’ennesima sfida, stavolta da vincere più che mai: un cancro al seno.
Con grande sensibilità e grazia, Mom mostra il costo emotivo e fisico che il cancro impone alle persone e ai loro cari, evidenziando l’importanza dei sistemi di supporto e della forza dello spirito umano. Gli autori hanno ritratto abilmente gli alti e bassi della malattia e della cura, catturando in Marjorie la speranza, la paura e la voglia di continuare a vivere dei pazienti. E l’empatia è praticamente immediata, sia con lei che con le sue amiche. L’impatto di questa notizia, infatti, è stato profondo su di loro. Ma le hanno offerto amore e sostegno incondizionato, affrontando con lei questo nemico e dimostrando quanto sia fondamentale l’amicizia nei momenti di difficoltà.
A sua volta, anche Marjorie impara qualcosa. Lei, che è sempre stata indipendente, comprende che qualche volta si può appoggiare agli altri per ricevere sostegno, permettendo a se stessa di essere vulnerabile e accettando un aiuto quando è necessario, e che si può trovare forza anche nella vulnerabilità. Inoltre, non ha mai lasciato che il cancro la definisse, che è l’errore in cui spesso cadono le rappresentazioni televisive quando parlano di questo tipo di malattie. Oltre dunque a portare una grande profondità narrativa in una sitcom, Mom esplora delicatamente tramite Marjorie le complessità del cancro, bilanciando momenti di crepacuore a quelli pieni di speranza e creando un ritratto realistico di questa terribile esperienza.
Sarà solo dopo esser riuscita a sconfiggere la malattia, spronata da Christy, che proverà a ricongiungersi con il figlio, anche se ci vorrà del tempo. E sempre grazie alla protagonista di Mom incontra quello che diventerà il suo nuovo marito, Victor Perugian, dimostrando a tutti che non è mai troppo tardi per innamorarsi. Purtroppo, Victor viene colpito da un ictus quasi fatale che porta Marjorie a prendersi costantemente cura di lui, fino alla sua morte. Il suo non piangerlo infastidisce Christy perché le sembra che Marjorie si contraddica, andando contro tutti i propri insegnamenti sul non reprimere le emozioni.
E qui arriva un altro motivo della grandezza di Marjorie in Mom e non solo.
Non possiamo dire alle persone come affrontare il lutto, è una cosa troppo personale. Soprattutto, Marjorie ammette qualcosa che si pensa ma spesso non si dice per paura di esser giudicati: lei è sollevata dalla morte di Victor. Ciò non vuol dire che non lo ami o che non senta la sua mancanza, ma che il suo esser diventata la sua infermiera/badante ventiquattrore su ventiquattro era un peso così grande e angosciante che, adesso, si sente libera. Questa è un’amara e innegabile verità, a cui poi segue il momento del pianto, nel suo tenero, straziante e strampalato modo: Marjorie scoppia in lacrime quando prende in braccio il gatto preferito di Victor. Sempre nella quinta stagione, oltre alla situazione col marito, viene destabilizzata anche dalla ricaduta del suo sponsor. Pensa allora di potersi gestire da sola (cosa impossibile, perché nessun alcolizzato in fase di guarigione deve essere lasciato solo), ma ha un piccolo crollo dal macellaio che ha saltato il suo numero, ricordandole che ormai è vecchia e che le persone, per questo, la ignorano. E non è la prima volta che Marjorie affronta con disarmante semplicità il tema della vecchiaia, accettandola così com’è. Tanto è inevitabile. Inoltre, si incrina anche il rapporto con una troppo bisognosa Christy e deve smettere di essere il suo sponsor per non compromettere la loro amicizia, almeno per un po’.
Sebbene affronti problemi finanziari e di salute nelle stagioni 7 e 8 (e in quest’ultima anche di cuore, essendo stata lasciata da Gary), alla fine tutto si aggiusta. Si ricongiunge finalmente con suo figlio, intesse un rapporto con sua nipote e riceve un meritatissimo premio che commuove tutti: non solo Bonnie, con quel meraviglioso discorso di gratitudine, ma anche noi, che forse non avevamo capito fino in fondo l’importanza di Marjorie e dei suoi insegnamenti in Mom e, per questo, non ci resta altro da dire se non grazie di tutto, Marjorie.