ATTENZIONE SPOILER SULL’OTTAVA STAGIONE E IL FINALE DI MOM
Rompere gli schemi in TV non è facile, soprattutto se ci troviamo di fronte a una sitcom, costantemente ingabbiata nelle solite routine, in quelle battute spesso vecchie e in quelle situazioni che si ripetono sempre uguali a sé stesse. Ma non Mom. Perché la famiglia che ci viene presentata non è perfetta come in tutte le altre sitcom, anzi tutt’altro: è estremamente reale e deve costantemente impegnarsi per far fronte ai problemi quotidiani. Non riuscire a pagare l’affitto ogni mese, l’incapacità di trovare una stabilità nelle relazioni sentimentali, affrontare la gravidanza indesiderata della propria figlia adolescente, il figlio che beve birra quando non dovrebbe e il cui padre è ancora più inaffidabile: questo deve fronteggiare Christy Plunkett ogni giorno della sua vita.
E deve farlo combattendo il desiderio di annegare i suoi dispiaceri nell’alcol, nella droga o nel gioco d’azzardo.
In Mom non è la sola. A una seduta degli alcolisti anonimi ritrova sua madre Bonnie, la causa di tutti i problemi a suo modo di dire, ma colei con cui intraprende un percorso che salverà entrambe. Le frecciatine sarcastiche tra le due sono il loro pane quotidiano, le smancerie e le riappacificazioni struggenti non fanno parte del loro DNA. Preferiscono essere dirette, sincere e brutali l’una con l’altra, ma questo rende ancora più importante le scene dove si dimostrano affetto: sono così autentiche che commuovono fino alle lacrime, che siano di gioia o di tristezza.
Tanti sono gli aneddoti delle loro scorribande negli anni della dipendenza, ma la serie tv non è solo questo: Mom significa provarci ancora e ancora, senza lasciare nessuno indietro.
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Christy ci mette un po’ prima di perdonare sua madre per ciò che ha passato quando era piccola e per come l’ha fatta diventare. Superare il rancore non è semplice ma, quando comprende che il tempo della droga è ormai andato, non ci sono più motivi per non provare a ricucire quel legame e allora arriva quella possibilità sperata da entrambe. Christy ritrova così sua madre e Bonnie riconquista sua figlia, potendo finalmente ricoprire in Mom quel ruolo da cui era mancata per troppo. È stata la dipendenza a togliere loro questa opportunità , un vero e proprio baratro la cui risalita è piena di ostacoli e la cui riabilitazione va affrontata un passo alla volta, perché lo spettro della ricaduta è sempre dietro l’angolo. Mom rappresenta accuratamente ogni aspetto di questo percorso, compresa la difficoltà di iniziare una relazione stabile e la responsabilità con cui affrontare la vita, soprattutto quando il conto di tutti quegli anni senza controllo si presenta alla loro porta.
Ogni tanto nel salire quel burrone, pieno di tentazioni e impedimenti, c’è una mano pronta ad aiutare chi è in difficoltà . Nel caso di Mom sono più di una: c’è Marjory, una sessantenne sobria da quarant’anni e sponsor di Christy, Jill che ha tutto nella vita eppure si ritrova a una riunione degli alcolisti anonimi dopo aver tentato il suicidio in seguito alla rottura col marito, Wendy, infermiera molto insicura, e Tammy, ex galeotta e amica d’infanzia di Bonnie. Sono tutte incasinate tanto quanto le due protagoniste, ma trovano l’una nell’altra un’ancora di salvezza e il loro posto nel mondo, in cui poter condividere felicità e tristezza davanti a una tazza di caffè e dove non saranno mai lasciate sole.
Soprattutto sono donne che hanno scoperto il valore delle seconde possibilità . E non esitano a darle in Mom.
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Perché sfogarsi con qualcuno dei propri problemi aiuta a renderli più gestibili e meno insormontabili. E si sa, l’unione fa la forza durante i tempi di pioggia.
Sanno bene quando ascoltare o quando è il momento di rimproverare, non risparmiando mai un consiglio o un aiuto. Succede con Bonnie quando ha una ricaduta in seguito all’uso di antidolorifici: si riuniscono tutte a casa di Jill e lì rimangono per superare le prime 72 ore di disintossicazione, le più dure. Come? Attraverso attenzione, comprensione e compagnia. Bonnie si ritrova chiusa dolcemente in un nido caldo e accogliente e nessuna l’ha giudicata o allontanata. Allo stesso modo Christy viene sorretta e anche un po’ sgridata a causa del gioco d’azzardo, ricordandole anche che cosa rischierebbe se perdesse la sobrietà . Accanto a Jill si crea una catena umana d’affetto nel corso di ogni sua ricaduta e anche quando potrebbe rischiarla, soprattutto dopo il suo aborto spontaneo e la perdita della figlia adottiva Emily.
Così, anche grazie a questo grande supporto, le forti donne di Mom hanno rimesso in carreggiata la loro esistenza, riscoprendo piccoli e meravigliosi piaceri: un caffè con le amiche, una cena fuori, una chiacchiera spassionata. Il velo che l’alcol aveva posto sul futuro si squarcia sempre di più, rendendolo limpido e sereno e facendo loro capire che cosa vogliono davvero dalla vita: Christy trova il suo scopo nella legge, Bonnie nell’amore, Jill nel diventare madre, Tammy nel suo lavoro, tutte nella loro famiglia allargata.
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Un gruppo che, anche se Christy se ne va via nell’ultima stagione per inseguire il suo sogno di diventare avvocato, lontana fisicamente ma vicina nei cuori delle amiche, è più unito che mai, con una Bonnie che arriva alla conclusione della sua bellissima evoluzione. Scoperto il cancro di Adam, non si precipita in un bar a bere, ma chiede aiuto e gli dà tutto il sostegno di cui ha bisogno. Il suo discorso finale in Mom, che ha commosso tutti, persino Adam, ne è la prova: ha capito finalmente che cosa voglia dire essere “un’alcolista riconoscente” perché adesso si ama sul serio ed è felice della sua vita e di quello che è diventata. Mentre si crogiola in questa accettazione di sé, non può fare a meno di versare una o due lacrime, soprattutto mentre osserva la nuova coppia madre-figlia tra il pubblico, un parallelo che riecheggia l’esperienza sua e di Christy.
Perché, in fin dei conti, la strada per la guarigione è lunga, tortuosa e spesso invece di andare avanti, si fanno passi indietro. Christy (ma pure le altre) potrebbe raggiungere una svolta personale alla fine di ogni episodio ma all’inizio di uno successivo magari è tornata al punto di partenza. Ed è così che funziona il costante processo per migliorare sé stessi. Si possono fare progressi, ma si è sempre perseguitati dall’io del passato. L’alcol è dappertutto dove Christy lavora, sarebbe facile sbagliare e che non lo faccia è una vittoria, ma per ogni celebrazione arriva il momento in cui deve semplicemente ricominciare da capo.