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Monarch: Legacy of Monsters ha approfondito un nuovo aspetto dell’universo Godzilla: quello umano

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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Monarch: Legacy of Monsters e sui film del MonsterVerse

Possiamo dire che al momento pochi franchise godono di buona salute quanto il MonsterVerse. Iniziato nel 2014 con il reboot di Godzilla, questo universo narrativo si è conquistato l’attenzione mediatica grazie a film ambiziosi e ben realizzati, che hanno portato lo storico kaiju a confrontarsi con Kong. Dopo lo straordinario successo al cinema, il MonsterVerse sul finale del 2023 è sbarcato anche sul piccolo schermo, riuscendo laddove molti altri franchise cinematografici avevano fallito. La transizione dalla sala al divano di casa, infatti, ha messo in difficoltà moltissime realtà, basti pensare ai risultati ottenuti dalla Marvel in campo seriale. Monarch: Legacy of Monsters, ha portato invece con successo l’universo di Godzilla e Kong anche sul piccolo schermo, ampliandone ulteriormente l’universo narrativo e illustrandone dei tratti del tutto innovativi.

Grazie anche al solito, splendido, lavoro di Apple, che dimostra una poliedricità incredibile con questo prodotto, Monarch: Legacy of Monsters ha sancito una volta in più l’efficacia narrativa del MonsterVerse, che proprio di recente ha vissuto un altro elettrizzante capitolo della propria parabola. Al di là del successo ottenuto, però, interessa anche sottolineare il lavoro fatto dalla serie di Apple TV+, che non si è limitata ad allargare il franchise, ma ne ha esplorato aspetti nuovi e complessi. In particolare ciò che riguarda l’aspetto umano che si cela dietro le vicende di queste mostruose creature che finora avevano completamente dominato la scena.

Una piccola cronistoria del MonsterVerse

Prima di passare a parlare nel dettaglio di Monarch: Legacy of Monsters, è bene ripercorrere brevemente le tappe di questo franchise. Come detto, il punto di partenza si colloca nel 2014. Non siamo di certo di fronte a una novità assoluta, il personaggio di Godzilla si rincorre da anni e anni al cinema, ma il film diretto da Gareth Edwards ha avuto il grande plauso di risvegliare l’interesse per il leggendario mostro. L’uscita di Godzilla si colloca nel sessantesimo anniversario della nascita del personaggio e ne sancisce un vero e proprio revival, impreziosito dal sequel di cinque anni dopo. In mezzo, però, c’è anche Kong: Skull Island, pellicola che porta in scena pure il mitologico scimmione, spianando poi la strada al crossover che sarebbe arrivato nel 2021 con Godzilla vs. Kong.

Uno dei segreti del successo del franchise è la cura con cui sono stati realizzati i primi due film, quelli chiamati a “reboottare”, per così dire, i personaggi di Godzilla e King Kong. Il secondo capitolo delle vicende del Kaiju rappresenta il punto di massima flessione del franchise. Forse il vero unico passaggio a vuoto, anche se sicuramente non devastante. Godzilla vs. Kong però è un incredibile successo, di pubblico e di critica. A seguire c’è proprio Monarch: Legacy of Monsters, prima del secondo scontro tra il mostro radioattivo e il re dei primati che abbiamo visto quest’anno al cinema. Un film che ha certificato il grande stato di salute del franchise, che si appresta a espandersi ulteriormente anche in televisione.

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Anna Sawai interpreta Cate Randa nella serie tv

L’impatto di Monarch: Legacy of Monsters sul MonsterVerse

Come abbiamo potuto constatare, Monarch: Legacy of Monsters è arrivata nel momento di maggior successo del franchise, dopo la folle scommessa vinta di far scontrare i due mostri. La serie di Apple TV+ ha potuto contare, dunque, su un momento particolarmente propizio e su una produzione di qualità come quella della piattaforma della mela. Condizioni favorevoli, che hanno spinto Monarch a osare, presentandosi come un prodotto unico per due motivi. Innanzitutto per il format seriale, ma soprattutto per il punto di vista scelto (figlio a sua volta del nuovo format). Sfruttando la maggior possibilità di analisi e di approfondimento, Monarch: Legacy of Monsters ha dato ampio spazio alle storie umane, lasciando in secondo piano proprio quelle dei mostri che avevano dominato il grande schermo.

Nei film, complice ovviamente la durata più breve, le vicende dei protagonisti hanno quasi sempre svolto una funzione di cornice per i trionfanti scontri tra i mostri. Stavolta la prospettiva è completamente ribaltata, e anche per questo Monarch: Legacy of Monsters ha assunto subito una sua centralità fondamentale nel franchise. Come dice il titolo stesso, questa è la storia dell’eredità dei mostri, rappresentata proprio dalle conseguenze della loro venuta sul genere umano.

L’eredità dei mostri

Al centro del racconto in Monarch: Legacy of Monsters c’è, quindi, la famiglia Randa, legata indissolubilmente all’Agenzia Monarch e ai mostri. La trama della serie di Apple TV+ si articola seguendo un doppio binario. Ci sono le vicende del passato, che ci mostrano la fondazione di Monarch e lo spirito che ha animato la ricerca di Godzilla e delle altre creature. Poi c’è il presente, col focus sugli inconsapevoli fratelli Randa, Cate e Kentaro, la cui vita è stata stravolta proprio da Godzilla & Co. Al centro di Monarch: Legacy of Monsters ci sono i rapporti umani. Il dolore e lo smarrimento dei due ragazzi, costretti a scoprire l’amara verità sul loro padre. Il sogno di dei loro avi, la lotta per imporsi in un mondo di segreti e interessi.

L’umanità è per la prima volta al centro con Monarch: Legacy of Monsters. Vediamo, tramite Cate (interpretata dalla splendida Anna Sawai vista anche in Shogun), anche le conseguenze del duro attacco a San Francisco del primo film. Insomma, per la prima volta andiamo a fondo dell’eredità dei mostri generata dal loro passaggio sulla Terra. Uno dei più grandi pregi della serie, infatti, è proprio la caratterizzazione dei personaggi, elemento cruciale per raggiungere l’obiettivo prefissato dalla serie tv. Un lavoro coi fiocchi, che ha spianato la strada al successo di Monarch: Legacy of Monsters.

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Kentaro e Cate, i due fratelli al centro del racconto

E così, Monarch: Legacy of Monsters è riuscita laddove in tanti avevano fallito

In un articolo scritto poco dopo l’uscita della serie su Apple TV+, avevamo consigliato la visione della serie, sottolineando la sua capacità di portare sul piccolo schermo con efficacia un franchise cinematografico. Compito fallito a più riprese, spesso anche fragorosamente, da altre realtà. Siamo abbastanza convinti che alla base di questo successo ci sia proprio questo lavoro sull’aspetto umano, capace di caratterizzare in maniera unica la serie tv. Monarch: Legacy of Monsters, in sostanza, ha lavorato sull’elemento che il cinema non poteva proprio approfondire. Ha saputo sfruttare a pieno le potenzialità del format seriale, ponendosi come una doverosa integrazione ai film, e non come una semplice espansione.

Nonostante ci siano alcuni personaggi umani interessanti nei film, da Jia alla Madison di Millie Bobby Brown, non c’è dubbio che i protagonisti più riusciti del MonsterVerse siano proprio quelli di Monarch: Legacy of Monsters, perché figli di un lavoro mai potuto svolgere con questa cura. Così, dunque, la serie tv nata dall’universo di Godzilla ha mostrato una via da seguire a tutti gli altri franchise. Oltre a ciò, ha conferito una sfumatura unica a un universo narrativo che sta funzionando alla grande e che continua a mietere successi. Monarch: Legacy of Monsters tornerà con una seconda stagione, e altri progetti legati al franchise sono in cantiere. Questa espansione è stata resa possibile anche da questo lavoro sull’aspetto umano, cruciale per arricchire una narrazione come quella che stiamo vedendo in questi anni nel MonsterVerse.