La state canticchiando a mezza voce anche voi la sigla del cartone di Mr. Bean? Bene. Anzi, benissimo. Vuol dire che un altro viaggio lungo il viale dei ricordi è stato sbloccato anche oggi. Trascurata da alcuni, la serie tv animata del celebre pasticcione britannico ha un fascino tutto suo che non può essere ignorato. Capace di trasportare gli spettatori in un mondo di pura follia e divertimento senza limiti. La serie cattura l’essenza del personaggio di Mr. Bean in modo impeccabile.
Tra buffonate, umorismo esplosivo e situazioni assurde, il cartone che tutti noi guardavamo da piccoli su K-2 ci riporta alla memoria un’adolescenza spensierata. La comicità trasversale di Mr Bean è anche un ponte che unisce giovani e vecchi, trasportandoli in un mondo dove le risate sono il linguaggio universale. È un omaggio affettuoso a un’icona della comicità britannica (qui potete trovare altri gioielli britannici da recuperare). Un tesoro nascosto che brilla ancora nonostante sia andato in onda per la prima volta nell’ormai lontano 2002 (in Inghilterra, in Italia un anno dopo).
La serie animata di Mr. Bean è una sinfonia di risate e divertimento, una piccola opera d’arte animata che incanta e sorprende e alla quale dovrebbe essere dato più credito.
1) Nostalgia
Negli anni Novanta, Mr. Bean (qui gli aggiornamenti su quando e dove trovarla in streaming in Italia) era una vera e propria icona. Alla pari delle Spice Girls o di David Beckam, anche il personaggio creato da Rowan Atkinson era considerato uno dei più importanti tesori nazionali della cultura pop british. La trasposizione animata, trasmessa dal 2003 al 2019 su K-2 (alzi la mano chi passava i pomeriggi a guardare 2 Fantagenitori!), ci riportava così in quel mondo familiare consentendo agli spettatori di rivivere le avventure del personaggio in un nuovo formato.
Il cartone animato dedicato a Mr. Bean mantiene la stessa unicità della serie tv originale proponendo nuove avventure, insieme alle più classiche. Anche se in 2D, il protagonista continua a essere un goffo pasticcione che ci fa sorridere con la sua sbadataggine e bontà d’animo. Un Mr. Bean al quale ora anche un’altra generazione poteva affezionarsi, pur non avendo magari mai visto la serie live action. E anche per chi, invece, ricorda bene le avventure portate sul grande schermo da Atkinson, risulta comunque un’esperienza affettiva ritrovare in televisione un personaggio tanto amato.
2) Humor leggero
Gran parte dell’umorismo nella serie animata si basa su gag visive e situazioni comiche che possono essere comprese senza la necessità di troppe parole. Si tratta di un umorismo più immediato e universale, avvicinando la serie tv a un pubblico molto vasto. Mr. Bean è sempre stato famoso per le sue movenze goffe e i ripetuti incidenti. Nella serie animata, queste situazioni spesso si traducono in momenti slapstick che fanno ridere gli spettatori di tutte le età. I tonfi, le cadute e le situazioni imbarazzanti sono esagerate in modo divertente per aumentare il fattore comico. Nonostante tutte le situazioni comiche in cui il nostro protagonista si ritrova, però, c’è sempre un senso di controllo e coerenza nel mondo animato. Tale che impedisce alla comicità di diventare troppo caotica o sconnessa. Questo equilibrio continuo tra assurdità e controllo aiuta a mantenere l’umorismo leggero e accessibile a tutti.
3) Mr. Bean è adatto a tutte le età
Il secondo punto si ricollega direttamente al terzo. Una delle caratteristiche più apprezzabili del cartone su Mr. Bean, d’altronde, è proprio la sua capacità di intrattenere persone di tutte le età. Innanzitutto, l’umorismo presente nel cartone è spesso basato su situazioni comiche, gesti esagerati e gag visive che possono essere facilmente comprese da persone di qualsiasi età. Senza bisogno di impelagarsi nell’utilizzo di un linguaggio complesso o riferimenti culturali specifici. Più che nello show live-action, dove alcune gag sono visibilmente orientate verso un pubblico di soli adulti, la serie animata di solito evita contenuti inappropriati. Su K-2 vedevamo ben di peggio!
Le trame degli episodi delle serie animate di solito sono semplici e lineari, con una struttura narrativa chiara. Mr. Bean poi è un personaggio iconico con un appeal trasversale. Molte delle situazioni in cui si trova spesso implicano problemi da risolvere, incoraggiando gli spettatori più giovani a pensare in modo creativo. Si tratta di un cartone animato pensato per accontentare tutti. Fa leva sulla curiosità, il divertimento e l’ingegno dei più piccoli ma anche il bisogno gioia senza pensieri che un adulto ricerca.
4) Nuovi personaggi e il solito Mr. Bean
La serie animata introduce una vasta gamma di nuovi personaggi che interagiscono con Mr. Bean. Vicini di casa fastidiosi, sconosciuti simpatici e animali molto singolari. Tutti contribuiscono ad arricchire il mondo del cartone colorando di mille sfumature le avventure di Mr. Bean. Non solo. La serie animata approfondisce ulteriormente i personaggi già esistenti nello show live action. Scopriamo così nuovi lati della personalità di Mr. Bean, di Teddy o persino del suo vicino di casa, aggiungendo profondità e sfumature ai loro caratteri.
Mentre lo show live action è principalmente ambientato nella città natale del protagonista, la serie animata può portare il personaggio in luoghi completamente nuovi. Viaggia in tutto il mondo o esplora persino mondi fantastici e surreali. La natura animata permette, in tal senso, una maggiore libertà nelle ambientazioni e anche nel creare situazioni comiche e stravaganti che potrebbero essere difficili da realizzare con attori o luoghi reali.
5) Episodi brevi
Gli episodi brevi permettono agli spettatori di godersi la serie come fosse una breve pausa di intrattenimento senza doversi impegnare troppo. Un elemento particolarmente vantaggioso. Soprattutto in un’epoca in cui la soglia dell’attenzione del pubblico medio è drasticamente calata e risulta vincente la formula da fast food seriale. La natura breve degli episodi li rende ideali per lo spettatore occasionale. Anche se qualcuno non segue la serie regolarmente, può comunque divertirsi guardando uno o due episodi in qualsiasi momento. Gli episodi brevi sono più facili da “consumare” in una varietà di contesti.
Inoltre, un po’ come i siparietti comici di Stanlio e Ollio (i più belli li potete trovare su Raiplay), la brevità degli episodi richiede una maggiore concentrazione dell’umorismo e delle gag. C’è meno tempo per sviluppare la trama. Gli sceneggiatori sono chiamati allora a creare delle storielle facili da fruire e dense di gag. Ultimo lato positivo degli episodi brevi è che questa caratteristica rende la serie ideale per il rewatching. Su K-2 la serie veniva trasmessa a rotazione, quindi capitava di vedere lo stesso episodio anche quattro o cinque volte ma non è mai risultato pesante o noioso.
6) Sagra dell’assurdo
In qualsiasi serie tv animata, gli sceneggiatori hanno maggiore libertà creativa per esplorare situazioni completamente assurde e surreali. Spingendo i limiti della logica e introducendo elementi fantastici che sarebbero impossibili da realizzare nella vita reale. Questo senso dell’assurdo è parte integrante del fascino di Mr. Bean e contribuisce al suo umorismo unico e spensierato. Succede quindi che il nostro sventurato protagonista debba lottare con una macchina del tè che ha sviluppato una propria personalità. Oppure può accadere che una tranquilla giornata in spiaggia si trasformi in una guerra senza esclusione di colpi per l’ultimo raggio di sole.
Succede, infine, che cani e gatti finiscano coinvolti in situazioni assurde, interagendo con Mr. Bean in modi imprevedibili e spesso divertenti. L’assurdo è un mezzo per ridere delle nostre vite normali, per esagerare situazioni quotidiane e moltissime comedy l’hanno usata come cavallo di battaglia. The Last Man on Earth è un esempio di ciò, ma ce ne sono altre che vale la pena recuperare.