La seconda stagione di Mr. Robot ci ha lasciato con un cliffhanger solo parziale. Dopo la prolungata ricerca proseguita per l’intera durata della season two, nell’episodio conclusivo ritroviamo Tyrell Wellick, ormai ex-alto dirigente in rampa di lancio, pronto al passo decisivo per l’annientamento della E-Corp. Si viene così a scoprire che l’alter ego di Elliot, Mr. Robot, non ha fatto altro che condurre sottotraccia il progetto alla “fase due” che prevede la distruzione del palazzo della Evil Corp contenete i documenti cartacei necessari a ripristinare il perduto database.
L’improvviso disvelamento porta Elliot all’ennesimo dissidio interiore tra il suo lato eticamente irreprensibile (l’Elliot “cosciente”) e la parte disposta a qualunque compromesso pur di giungere all’obiettivo (Mr. Robot, appunto, sua proiezione inconscia). La vittoria dell’Elliot cosciente è contrastata dal redivivo Tyrell, pronto a tutto per la causa. Il colpo di scena con il protagonista colpito dal proiettile di Wellick è solo momentaneo: Elliot sta bene, seppur ricoverato in un letto di ospedale, come scopriamo in una chiamata che Tyrell fa ad Angela. Quest’ultima ha ormai compiuto un suo percorso di imbruttimento morale proseguito per l’intera stagione: dalla scelta di non denunciare la E-Corp nonostante prove certe ormai in suo possesso riguardo le morti per leucemia; passando per la kubrickiana scena con WhiteRose in una stanza buia; fino ad arrivare alla sequenza conclusiva in cui rincuora Tyrell perché “hai fatto quello che dovevi fare”.
L’episodio finale della seconda stagione ci ha anche restituito un possibile scenario ulteriore da sviluppare: Mobley e Trenton, ex-membri della Fsociety, dialogano concitatamente sulla possibilità di ripristinare il database della E-Corp, quando vediamo sopraggiungere Leon, ex-galeotto compagno di cella di Elliot e suo protettore per conto della Dark Army.
Già, perché, per chi non lo ricordasse, le scene che coinvolgono Elliot nella season two altro non sono che proiezioni “ingentilite” di quello che realmente sta passando il protagonista di Mr. Robot: arrestato al termine della prima stagione, non ha fatto altro che scontare ottantasei giorni di carcere per aver hackerato l’ex-compagno di Krista, Lenny Shannon. Inevitabile chiedersi se Mobley e Trenton siano sotto protezione (il riferimento di lei alla lontananza dai cari), magari in attesa di processo. In questo caso il sopraggiungere di Leon non sarebbe affatto confortante e indicherebbe un tentativo da parte della Dark Army di eliminare fastidiosi testimoni.
Tante domande restano insolute e dovranno trovare risposta in questa terza stagione ormai alle porte.
Tra tutte l’esito del completamento della “fase due”. In questo caso vengono in nostro aiuto i trailer rilasciati a più riprese in questi ultimi mesi. Nel primo, pubblicato ad agosto da USA Network, emerge con forza lo scenario del mondo post-hackeraggio. Inevitabile notare la militarizzazione ormai dominante, la crescente anarchia per le strade e l’instabilità sociale che attanaglia questa distopica versione degli Stati Uniti. Il tutto accompagnato dalle profetiche parole di “Democracy”, canzone di Leonard Cohen di forte critica alla politica statunitense. L’associazione immediata è alla strategia statunitense spesso adottata durante la guerra fredda. Favorire crisi economiche e militarizzazione degli stati accentuando il clima di tensione interna per rendere più controllabile e manipolabile la situazione.
E se qualcosa di simile fosse avvenuto ora?
Philip Price, CEO della E-Corp già a fine prima stagione si intratteneva in cordiali rapporti con WhiteRose (in veste quest’ultimo di ministro della sicurezza nazionale cinese) non mostrando la minima preoccupazione per lo sfascio della E-Corp. Non sarebbe assurdo pensare che Price altro non sia che un collaboratore di un organismo più grande di affermazione sovranazionale, forse finanziato dalla stessa Cina e dalla Dark Army. Le conferme sembrerebbero arrivare dai sette minuti iniziale del primo episodio della terza stagione, rilasciati nei giorni scorsi. Prince afferma infatti: “Catastrofi mondiali come queste si verificano perché uomini come me le permettono”. Non ci resta che attendere per vedere eventualmente confermata questa ipotesi. Entrambi i personaggi, Price e Whiterose, faranno comunque sicuramente parte della terza stagione.
Il secondo trailer rilasciato rivela un altro dettaglio importante: nei nuovi episodi avremo modo di approfondire le dinamiche che hanno portato al compimento della “fase due”. Molto spazio quindi alla figura di Mr. Robot, magistralmente interpretata da Christian Slater.
Sam Esmail, autore e creatore della Serie, in una recente intervista a The Hollywood Reporter ci conferma anche che il dualismo Elliot-Mr. Robot sarà tema dominante della stagione: “La parola che userei è disgregazione. Cosa succede adesso che questi due non sono sulla stessa pagina?”. A quanto pare, quindi, il protagonista vivrà una scissione interiore ancora più accentuata con uno stacco più netto tra le diverse anime della sua personalità. Il conflitto tutto personale del protagonista segnerà un nuovo capitolo e lo stesso Esmail chiarisce che il viaggio introspettivo di Elliot sarà il leit-motiv della stagione.
Si continuerà quindi a seguire la linea finora adottata in cui lo scenario insurrezionalista rimarrà sullo sfondo a riempitivo e completamento della trama. Fondale al vero fulcro del racconto, quell’Elliot Alderson dalla superba intelligenza, sociofobico, depresso, dipendente dalla morfina e affetto da allucinazioni e deliri paranoici. A giudicare dai primi sette minuti, si manterrà l’impostazione tutta soggettiva con costanti visioni lisergiche e riflessioni socio-esistenziali che hanno fatto la fortuna della Serie.
Non mancherà comunque l’azione e la tensione.
Lo scontro con Whiterose sembra poter costituire una parte importante della trama a giudicare dalle parole che il leader della Dark Army pronuncia nei primi minuti della 3×01. “Mr. Alderson completerà il grande lavoro per il quale ci serve. Poi potrà morire per quanto ci riguarda”. Insomma, un villain in più in Mr. Robot. Anche se di “antagonisti” veri e propri la Serie non ne ha mai avuti (né ne ha avuto bisogno). Non lo è stato Tyrell, figura complessa e sfaccettata, dubbiosa e fragile. Grande rilievo godrà senza ombra di dubbio in questa stagione in cui scopriremo i motivi della sua conversione tanto devota alla Fsociety. Non sarebbe una follia, tra l’altro, mettere in dubbio la sua reale esistenza. Che sia anch’egli proiezione della mente di Elliot? Basterebbe tornare con la memoria al pilot di Mr. Robot in cui Tyrell “legge” nella mente di Elliot indovinando quello che pensa.
Ma soprattutto bisognerebbe far fede alla famosa “carriola rossa”, termine con cui Elliot indica il diario personale in cui annota la sua giornata.
Il senso di quel nome ce lo spiega Tyrell nell’ultimo episodio della scorsa stagione quando afferma non essere altro che il titolo di una filastrocca (in realtà una poesia di William Carlos Williams) che “Mio padre ripeteva tutto il tempo: era l’unico inglese che conosceva […]. La uso come un promemoria. Un promemoria di lui. Un promemoria di ciò che non vorrò mai diventare”. La connessione tra i due è talmente forte che a fine episodio Tyrell erompe in un “Io lo amo”, rivolgendosi ad Angela. Che Tyrell sia l’ennesima sfaccettatura di quella schizofrenica personalità che caratterizza il protagonista di Mr. Robot? Abbiamo un’intera stagione per scoprirlo.