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Il delirio di Mr. Robot continua. E regala una grande lezione di vita

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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 2×04 di Mr. Robot. 

Pragmatismo, questo sconosciuto. In Mr. Robot almeno, e troppo spesso anche nelle nostre vite. E dire che sarebbe sufficiente prendere in mano un rasoio e farne una filosofia esistenziale. Nell’epoca degli hipster barbuti l’impresa non sembra di poco conto, ma basterebbe prendere ad esempio le parole di un frate francescano vissuto nel XIV secolo per vivere molto più serenamente. Guglielmo di Occam, per l’esattezza.

Avete mai sentito parlare del Rasoio di Occam? Probabilmente sì, e il sunto è molto semplice: “A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire”. Tradotto: se si vuole arrivare ad una soluzione logica, è bene mettere in gioco il minor numero possibile di teorie ed entità. Prendiamo in mano il rasoio è semplifichiamo ancora: complicarsi la vita è inutile, se si può arrivare ad una soluzione centrando il punto con un semplice schema. Bisogna essere pragmatici come Phillip Price, e il nostro Elliot potrebbe averlo capito dopo aver cercato di mettere in scacco un Re.

La partita a scacchi e la scelta di Elliot 

Mr. Robot - Season 2
Ognuno di noi ha affrontato questo momento almeno una volta nella vita

Cosa succede se si decide di affrontare una partita a scacchi contro se stessi? L’episodio 2×04 di Mr. Robot ha proposto una risposta fin troppo logica: non possono esistere vincitori né vinti, ma solo uno stallo capace di sfidare qualunque legge delle probabilità. Un pareggio è contemplabile, due costituiscono un caso eccezionale, tre sono impossibili. O meglio, improbabili. Anzi no, se Elliot sfida Mr. Robot.

Perché? Perché gli scacchi sono una questione di psicologia, più che di probabilità. La seconda componente è fondamentale solo in virtù della prima. Esattamente come nel poker. Valutare una soluzione in più dell’avversario è più importante del tenere in considerazione la miriade di opzioni potenziali che propone questo gioco folle. Se si conosce l’avversario al punto da essere se stessi, prevederlo diventa impossibile. E viceversa. Lo stallo è una conseguenza naturale.

La partita a scacchi nel quale si sono sfidati Elliot e Mr. Robot potrebbe essere la grande chiave di volta della seconda stagione del capolavoro di Sam Esmail. Nel momento in cui il nostro protagonista ha preso atto definitivamente di non poter eliminare una parte di sé come se fosse il bug di un sistema informatico, ha capito di avere di fronte a sé una scelta fondamentale, semplice come il taglio di un rasoio e complessa come la vita stessa: inseguire vanamente il sogno effimero di un’esistenza semplice sulla falsariga di Joanna col suo toyboy, oppure abbracciare con maggior serenità una missione che deciderà le sorti delle persone a lui care e di un mondo intero. Il solito bivio, insomma. Restaurazione o rivoluzione? Passare una mano di vernice che celi le crepe di un’abitazione che cade a pezzi oppure buttar giù la casa e costruirne un’altra?

Se si interpretasse con superficialità la tesi del Rasoio di Occam, si opterebbe per la prima, non tenendo a mente un elemento basilare: la “parità di fattori”. La soluzione più semplice deve essere individuata tra quelle che possono funzionare, e fuggire dal proprio destino non lo è. Elliot dovrà abbracciare l’anima più oscura del proprio essere e accettare il Mr. Robot che urla dentro di lui. Affronterà le conseguenze della rivoluzione, più complesse della rivoluzione stessa. Lo sapeva fin dall’inizio, in fondo. Fin da quando ha indossato per la prima volta la maschera di una nuova era.

Il bivio narrativo di Mr. Robot 

mr. robot 2x03
Mr. Robot saprà tenere alta l’attenzione degli spettatori?

Il Rasoio di Occam potrebbe risultare fondamentale anche per il futuro della serie tv, i cui ascolti sono in netto calo rispetto alla stagione d’esordio. A differenza dei primi tre episodi, criptici, estremamente complessi e sostenuti dalla forza spettacolare di alcune sequenze divenute iconiche in real time (la valanga di soldi bruciati, Elliot costretto a ingerire del cemento), la 2×04 ha fatto leva su una semplificazione dei concetti, riportati a focus esistenziali fruibili da un numero maggiore di persone. Nei limiti del possibile, chiaramente: banalizzare un gioiello del calibro di Mr. Robot sarebbe un peccato mortale.

Gli autori si sono mostrati più pragmatici ed efficaci nella narrazione, pronti a chiudere molte finestre e aprirne diverse altre, tenendo lo spettatore in bilico tra poche certezze e tantissimi dubbi che ci porteremo dietro per tutta la stagione. Sapranno mantenere fino alla fine il giusto equilibrio tra arte e popolarità? Staremo a vedere, ma una cosa è certa: la lezione che ha appreso Elliot Alderson è la stessa che dovrebbe a mente più spesso ognuno di noi. Non esiste una vita più semplice di un’altra. Esiste un modo più semplice di un altro per affrontare un percorso difficile. Quel francescano di Occam aveva capito tutto.

Antonio Casu