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Da Mr. Robot a Pokémon GO, tra realtà virtuale e virtualità reale

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Credere che sia reale lo rende tale.

Mr. Robot 2×06

 

mr. robot

I due concetti di realtà e virtualità costituiscono gli estremi opposti dell’esistenza: il reale è “ciò che esiste o è esistito veramente, che è in atto”; mentre il virtuale è “ciò che esiste solo in potenza”. Così, potremmo affermare che la virtualità è la possibilità dell’esistere, mentre la realtà ne è la concretizzazione. Mr. Robot gioca proprio con questi due concetti, li mescola fino a sfumarne i confini, rendendoli indistinguibili. A ben pensarci, tale condizione non è poi così dissimile da quella che viviamo e vediamo vivere a chi sta intorno a noi. Da questa semplice osservazione nasce il titolo di questo pezzo.

Pokémon GO non è l’unico esempio, ma costituisce senza dubbio la prova più evidente di quanto, effettivamente, virtualità e realtà coesistano nel mondo contemporaneo. Il successo che sta riscuotendo dovrebbe farci riflettere sui cambiamenti cui stiamo andando incontro (non s’intende esprimere alcun giudizio in merito, ma prendere atto degli eventi). Se si accede al sito del gioco, si legge immediatamente: “Cattura i Pokèmon nel mondo reale con Pokèmon GO”.  Tutto quello che abbiamo appena detto è condensato in questa frase: i Pokémon sono il virtuale che puoi trovare nel reale. Potrà sembrarvi che si stia uscendo un tantino dal seminato, ma non è così: Mr. Robot aderisce e ci mostra la vita che noi stessi viviamo. Proprio per questo motivo, la Serie Tv di Sam Esmail può essere considerata una tra e più attuali in assoluto.

Nell’episodio 2×06, questa compenetrazione tra reale e virtuale, questa fusione di piani, ci viene mostrata con evidenza e genialità. La puntata (una delle migliori) inizia infatti in un modo bizzarro: Sam Esmail gioca con i propri mezzi e strumenti, con lo stile, con i generi. Ecco dunque, che per la prima parte della visione, Mr. Robot ci si presenta come se fosse una sit-com. La grandiosità di tale scelta registica risiede nel fatto che il messaggio ci viene presentato per una via doppia: non è solo il contenuto della visione, la semantica a rappresentare il senso, ma anche la forma, l’estetica. Se inizialmente lo fruizione può risultare straniata e straniante, lo spettatore si rende velocemente conto che non si tratta di una scelta meramente stilistica, ma assume un significato ben preciso.

Questo stesso procedimento era già stato utilizzato in Natural Born Killers di Oliver Stone. Guardate un po’ cosa succede:

Proprio come per Mr. Robot, ma forse in un modo ancor più manifesto, in questa sequenza del film di Stone ci viene sbattuto in faccia con la veemenza di un pugno borchiato, come dramma, disperazione, tragedia, lutto, agonia, sofferenza, vengano ormai totalmente desacralizzati e ridotti a show. Non a caso una delle battute più emblematiche di tale lungometraggio è “Il giorno in cui voi due avete ammazzato, voi siete diventati nostri! Del pubblico! Dei media!”.

Mr. Robot gioca dunque con se stessa: è una Serie Tv, una finzione di realtà, che denuncia la pericolosità delle finzioni di realtà. Così, la tragica morte di Giddeon Goddard ci viene restituita in maniera ridicola e grottesca: il cadavere insanguinato sul ciglio della strada, i segni degli pneumatici sul corpo della vittima, ma la pubblicità dell’Ikea in sovrimpressione.

Mr. Robot

Sono le risate in sottofondo, tipiche delle sit-com, a stridere fortemente con le scene mostrateci. Eppure ci riconosciamo in quell’assurdo modo di vedere la realtà, di passarci sopra con una risata nemmeno più vera, genuina, spontanea, ma registrata precedentemente negli studi. E’ questa la modalità con cui passiamo sopra all’uomo. Questo all’annichilimento a cui ci stiamo sottoponendo.

Con questa puntata Mr. Robot raggiunge l’acme ed entra a gamba tesa nell’Olimpo delle Serie Tv capaci di lasciarci davvero qualcosa. La densità di questo prodotto è encomiabile.

Questo posto è una bugia, ci dice Mr. Robot che è, a sua volta, una bugia.

Eppure un consiglio, quel padre che aveva promesso al figlio bambino di non abbandonarlo mai (e che poi, anche se in un modo doloroso e forse sbagliato, presterà fede alle proprie parole) ce lo dà:

Tenere gli occhi sulla strada.

Mr. Robot, 2×06

Scegliete voi se seguire il consiglio.

Un saluto agli amici di Serie Tv, la nostra droga, Seriamente Tv, Mr. Robot Italia!