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Le 5 cose più geniali che mi hanno fatto perdere la testa nell’ultima stagione di Mr. Robot

Mr. Robot finale

2) L’episodio teatrale

Mr Robot

Altro episodio capolavoro (qui la recensione). Cinque atti, un ambiente unico, pochi personaggi, grande importanza ai dialoghi e ai flussi di pensiero che danno spessore alle azioni. Perché questo è quello che accade in teatro. Il punto di vista è distaccato, la percezione spaziale nella stanza è limitata. Come se gli attori recitassero su un palcoscenico, davanti a un pubblico in sala. Ogni atto alza sempre di più l’asticella. La fiamma minacciosa di Vera piano piano si estingue, mentre se ne accende un’altra, nascosta, sinistra, misteriosa. Svelata in una delle sedute di Elliot e Krista, forzata da Vera che vuole distruggere l’hacker per poi ricostruirlo, dove un segreto sconvolgente viene a galla.

L’impianto teatrale della puntata è perfetto per Mr Robot, già incentrata sulle illusioni così reali da sembrare autentiche, sulle maschere vere e immaginarie. Lo stesso Elliot le indossa e assumono corporeità, camminano al suo fianco, parlano con lui. Sono lo scudo per i traumi della sua vita, le personificazioni delle sue paure più profonde.

Doveva essere un semplice esercizio di stile. Poi è esploso in un’esperienza emozionale incredibile.

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