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Il ritorno di Mr. Robot è una grande sfida. E un rischio enorme

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Secondo Caparezza, il secondo album è sempre più difficile, nella carriera di un artista.  Secondo noi, la seconda stagione è sempre più difficile, nella storia di una serie tv. È una questione di conferme necessarie, oppure di esplosioni definitive di prodotti dalle ottime potenzialità. Mr. Robot, a differenza di serie monumentali detonate lentamente come Breaking Bad o Game of Thrones, rientra nella prima categoria.

Il 13 luglio avremo la prima delle dodici risposte richieste ad un quesito che ci tormenta da un anno: la seconda stagione del capolavoro di Sam Esmail sarà all’altezza della prima? Impossibile avere in mano una soluzione sicura, ma ci si può fare un’idea ed evidenziare i pro e i contro della nuova avventura di Mr. Robot. Non siamo diffidenti, ma abbiamo qualche dubbio.

L’elliotcentrismo dovrà venire meno. Almeno in parte

Elliot

Mr. Robot è stata una delle note più liete dell’universo seriale del 2015, eppure c’è qualche perplessità sul suo ritorno. Il grande punto di forza della prima stagione è stata la costruzione e l’inquietante evoluzione di Elliot Alderson, un personaggio maestoso e sorprendente. Seppure abbia creato un filo diretto con noi fin da subito, abbiamo capito chi fosse realmente e in quale mondo vivesse solo dal settimo episodio in poi.

La scoperta della vera identità di Darlene, rivelatasi essere sua sorella, ha scoperchiato il vaso di Pandora dando il là ad una sequenza pazzesca di colpi di scena. Mr. Robot è suo padre, Mr. Robot non esiste più, Mr. Robot è lo stesso Elliot. L’artefice, il carnefice e la pedina chiave hanno lo stesso volto. Elliot è l’unico vero rivoluzionario capace di cambiare il mondo con la forza della sua genialità. Senza saperlo, per molti versi. Figuriamoci noi. Ora lo sappiamo e le carte sono scoperte. Mr. Robot, incentrato con forza sull’imprevedibilità di Elliot, dovrà ripartire da altri presupposti e dare uno spessore maggiore ai personaggi secondari senza mai dimenticare il protagonista assoluto.

La missione è un bel rischio, e ci si domanda perché gli sceneggiatori abbiano deciso di giocarsi un gran numero di assi fin dalla prima stagione. Le rivelazioni della vera identità di Mr. Robot e del grande mistero di Elliot si potevano trascinare più in là? Procedere parallelamente con la realizzazione del piano contro la Evil Corp, tenendo in serbo le informazioni più sconvolgenti per la seconda e l’eventuale terza stagione, avrebbe dato maggiori sicurezze al presente e al futuro della serie? Lo capiremo dal 13 luglio. I disturbi pienamente esplicitati di Elliot dovranno essere un presupposto per un’ulteriore evoluzione e non costituire l’unica essenza del prodotto. Il rischio di ripetersi ed appiattire la trama esiste, tuttavia. E l’impressione è quella di aver visto una stagione dall’arco narrativo chiuso con un paio di finestre tenute aperte per gli eventuali anni successivi, auspicati più che programmati.

Ma ogni sfida è un’opportunità 

tyrell wife

I dubbi che ci portano alla seconda stagione di Mr. Robot finiscono qui. E una serie tv che ha vinto una prima sfida è in grado di vincerne una seconda. A patto che si lavori meticolosamente sui personaggi secondari, dando loro uno spessore maggiore rispetto alla stagione d’esordio. Con chi dovrà interfacciarsi Elliot? Gli scenari dovranno avere maggior respiro, e saranno incentrati primariamente sui coniugi Wellick, Angela, Phillip Price e White Rose. I personaggi, solo abbozzati nell’arco dei primi dieci episodi, dovranno svelare le proprie carte nei prossimi dodici.

Tutto, o quasi, ruoterà intorno alla Evil Corp, solo apparentemente messa al tappeto. La calma olimpionica con la quale l’amministratore delegato della multinazionale malvagia ha dimostrato di aver accettato la sfida di Elliot lascia intendere che ci saranno delle sorprese. Sarà più simile a Nerone o al Principe di Machiavelli? Tyrell e Joanna, invece, hanno intrapreso un percorso opposto a quello di Angela. I primi, dopo aver fatto di tutto per scalare le gerarchie all’interno della Evil Corp, sembrano ora intenzionati a distruggerla dall’esterno. Al contrario di Angela, inserita all’interno della multinazionale con un ruolo estremamente ambiguo. In fondo potrebbe essere lo stesso rapporto che opporrà la fsociety alla Dark Army: le intenzioni del primo gruppo sono fin troppo chiare, quelle del secondo molto meno.

I quesiti non finiscono qui. Tyrell è ancora vivo? Che ruolo avrà l’enigmatica Joanna? Soprattutto, Elliot sarà in grado di affrontare una realtà sempre più pericolosa? Gli spettri della sua mente lo condizioneranno negativamente o saprà essere lucido e cosciente fino in fondo?

I presupposti per dare vita ad una seconda stagione ancora più esaltante della prima non mancano, a patto che si evitino derive potenzialmente ingestibili (secondo una teoria pubblicata su Reddit, anche l’identità di Tyrell corrisponderebbe a quella di Elliot) e si faccia di tutto per non ricalcare il capolavoro costruito finora. Servirà altro, e sarà necessario sorprendere ancora mantenendo un certo equilibrio. La seconda stagione è sempre più difficile, ma Mr. Robot è in grado di vincere la grande sfida.

Antonio Casu