Ogni nostro trauma porta un nome, e in questo caso il nome è Hibe, una piattaforma streaming che non potrebbe essere più diversa da tutto il resto di quelle che già conosciamo. A fare la differenza sono infatti gli attori che prendono parte alla programmazione di questo servizio streaming così diverso dal resto degli altri. A recitare, infatti, troveremo gli influencer italiani. In vesti completamente nuove, gli influencer prenderanno parte a diverse produzioni che andrano dalle sitcom fino ad arrivare reality, talk show, game show. Insomma, non basta più Instagram: adesso anche le piattaforme streaming. Il codice sconto, quando entriamo nella piattaforma Hibe, diventa per questo motivo un vago e malinconico ricordo. Se fossero rimasti dentro i nostri telefoni a consigliarci la nuova crema per smagliature tutto avrebbe fatto meno male, ma no. Per apprezzarlo appieno dovevamo per forza trovare qualcosa di peggiore, qualcosa che ci facesse rimpiangere quelle Instagram story che sono passate da 15 secondi a 60. Eppure adesso ci vanno bene. Accettiamo anche quei 60 secondi. Va bene tutto, basta che non sia Murder Party.
Murder Party è una delle Serie Tv di punta di Hibe, e questo dovrebbe farvi interrogare su cosa in realtà siano il resto delle produzioni. Si può fare peggio di così? La risposta, purtroppo, è sì
Con la partecipazione di Leonardo De Carli, Los Amigos e Giovanni Fois, Murder Party è una delle Serie Tv di punta di Hibe. Pensare a che disastri vivano lì dentro ci fa più paura di immaginare di bere una birra analcolica, ma qualcuno doveva avere il coraggio di affrontare questa cosa senza rifletterci troppo. Al centro della storia, come possiamo capire già dal titolo, troviamo un grosso mistero da scoprire. Purtroppo per noi, la serie crede davvero in quello che fa. Pensa davvero che, dall’altro lato dello schermo, chi la veda abbia voglia di affrontare il mistero. Insomma, certo, sarebbe bello capire chi, ma per farlo dovremmo intanto comprendere i dialoghi di Murder Party, e questa non è un’operazione così tanto semplice.
Forse troppo abituati a parlare in fretta prima che il minuto finisca, gli attori fanno fatica a scandire le parole lasciandoci quasi con il dubbio. Abbiamo sentito bene? E’ davvero lui il colpevole? Nel dubbio, fino a quando non lo vediamo con le manette, noi non crediamo a quel che abbiamo sentito. Non ci fidiamo troppo, ecco. Non è perché sono influencer, attenzione, ma solo perché probabilmente non sono bravi nel recitare tanto quanto lo sono nello sponsorizzare, e alla fine è giusto così. Non possiamo mica spiccare sempre in tutto. Io ad esempio sono una redattrice, ma se vado su di un palco a cantare il risultato sarebbe praticamente lo stesso che hanno ottenuto loro recitando. Dobbiamo accettare i nostri limiti senza doverli per forza superare traumatizzando gli altri. Dobbiamo essere altruisti: noi quello che facciamo poi lo dimentichiamo, gli altri no.
Ambientata in una villa, Murder Party cerca di portare avanti una narrazione che si interroga su cosa sia successo durante lo strano omicidio a inizio puntata. Da quel momento altri personaggi cominceranno a morire portando la povera Agatha Christie a ribaltarsi dalla tomba più e più volte. Si chiede che cosa abbia fatto di male. La risposta è che non ha fatto niente di male. Non si può fermare il vento con le mani. Chi ama il genere drammatico ha d’altronde dovuto accettare che The Lady vedesse il sole. Ognuno ha le proprie croci.
Ma, come tutte le cose, anche Murder Party ha la sua funzione, la sua ragione di esistere. Respira e trova ragione soprattutto perché ci fa ricordare quanto siamo stati cattivi nei confronti di produzioni come Pretty Little Liars, Uno di noi sta Mentendo, Riverdale. Siamo stati così cattivi. Adesso, ripensando a quanto vissuto con Murder Party, tutto ci sembra un capolavoro della serialità, e subito ci sentiamo pronti a perdonarlo. Perdoniamo i 77 personaggi accusati ma innocenti di Pretty Little Liars, i continui pettorali di Archie, la seconda stagione di Uno di noi sta Mentendo.
Dopo la visione di Murder Party ci sentiamo delle persone nuove, delle persone pronte a perdonare qualsiasi ultima catastrofe delle Serie Tv. Perdoniamo chiunque, perfino Blackout-Vite Sospese. Lo perdoniamo perché, anche se ha portato l’aurora boreale in Italia, ha aggiunto pochi dialoghi alla sua narrazione, così da evitarci di dover sentire oltre che guardare. Ha fatto il minimo indispensabile, senza strafare. Invece Murder Party si è spinto oltre, si è spinto fino all’impossibile restituendoci una storia che adesso ci sveglierà in piena notte ricordandoci che quanto visto non fa parte di un’allucinazione collettiva, è esistito davvero. E noi l’abbiamo visto dall’inizio alla fine, pregando che a un certo qualcuno dei protagonisti si ricordasse di dover sponsorizzare la nuova crema per smagliature. Comunque meno fastidiose di una sola puntata di Murder Party.