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Murderville: Chi ha ucciso Babbo Natale? – La Recensione: non si può uccidere lo spirito del Natale

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Il detective Terry Seattle proprio non ce la fa a stare lontano dal lavoro che ama e se il suo capo/ex moglie in vacanza chiama, lui corre. Anche a Natale. Se c’è bisogno di aiuto, per esempio nella gestione di un evento in Municipio, lui c’è. E, come nella migliore tradizione che lo vede protagonista, non può essere solo, anzi è sempre in ottima compagnia. Ma cosa succede quando quello che poteva essere un banale lavoro di supporto si trasforma nella risoluzione di un vero e proprio (nemmeno troppo) caso di omicidio? È più o meno questo il fulcro di Murderville: Chi ha ucciso Babbo Natale?, lo speciale natalizio dell’omonima serie Netflix che fa dell’improvvisazione il centro di un racconto paradossale ma non per questo meno sensato di tanti altri prodotti di intrattenimento che guardiamo ogni giorno.

La struttura di Murderville: Chi ha ucciso Babbo Natale? è quella che ormai già conosciamo

Terry Seattle, un Will Arnett ormai molto a suo agio nella parte che non rinuncia però a qualche risata di troppo, è accompagnato da ignare celebrità nella risoluzione di un caso di omicidio. I suoi apprendisti detective sono per l’occasione il protagonista di Ozark Jason Bateman e l’attrice comica Maya Rudolph, nonché un’altra piccola sorpresa che, non essendo svelata neanche dal trailer, non sarò proprio io a spoilerare. Le guest star dello speciale sono le uniche persone a non conoscere il copione di un “omicidio” già scritto e il loro obiettivo è ovviamente quello di cercare di capire chi è stato a commettere un atto di tale gravità. Perché sì, a morire non è una persona qualunque ma Babbo Natale in carne, ossa e barba finta. O forse un ex giocatore di football, ma questi sono dettagli.

Murderville: chi ha ucciso Babbo Natale?
Murderville: Chi ha ucciso Babbo Natale? (640×389)

Chiaramente ci sono diversi motivi per i quali la risoluzione del mistero non può assolutamente definirsi semplice. Gli ignari protagonisti devono affrontare una serie di peripezie che li portano a mettere costantemente alla prova non solo il proprio istinto ma soprattutto i propri nervi. Una fra tutte, giusto per citare quella più plateale, aver a che fare con un possibile sospettato totalmente nudo. Lo speciale va avanti tra improvvisazione, risate (perché diciamolo, anche per chi fa spettacolo da una vita è difficile trattenerle) e la necessità di portare i regali di Natale in un orfanotrofio prima che sia troppo tardi, non dimenticando mai la domanda centrale: chi ha ucciso Babbo Natale? E soprattutto, chi ha tentato di uccidere anche lo spirito natalizio?

Un prodotto del genere o si ama o si odia, è difficile porsi nel mezzo

Guardare Murderville: Chi ha ucciso Babbo Natale? non è come guardare qualsiasi altro special o film natalizio di sorta. Quando parliamo di intrattenimento natalizio siamo abituati a tutt’altro genere di realizzazione: storie d’amore melense che si compiono dopo mille peripezie proprio sotto il vischio, commedie familiari nelle quali anche i più scapestrati figli minori riescono finalmente a trovare la pace, cinepanettoni dal dubbio divertimento in cui il protagonista non può definirsi tale se non tradisce sua moglie. Insomma, assolutamente nulla di ciò che troviamo in questo episodio natalizio. E questo può essere un bene o un male, dipende dai punti di vista.

Se, come la sottoscritta, non siete abituati all’improvvisazione, le probabilità che per metà del tempo vi sembri tutto estremamente assurdo sono molto elevate. Avete presente quei sogni nei quali avete un obiettivo che proprio non riuscite a raggiungere? Quelli in cui provate a fare di tutto per arrivare alla vostra meta ma il vostro universo onirico si mette contro di voi facendo accadere le cose più strane pur di non farvici arrivare? Ecco, è esattamente questa la sensazione che ho avuto guardando Murderville in versione Natale. Succede tanto, succede di tutto, tranne cose che possano portare ad avere un’idea concreta di chi è stato. E i risultati finali delle indagini lo dimostrano.

Murderville: Chi ha ucciso Babbo Natale? (640×360)

Eppure Murderville: Chi ha ucciso Babbo Natale? si fa guardare molto più dei prodotti dei quali vuole essere la parodia, sia di quei polizieschi banali in cui alla fine è sempre il maggiordomo, sia dei film natalizi in cui si risolve sempre tutto per il meglio. E si fa guardare proprio per la sua diversità rispetto a tutto il resto, per il suo essere a tratti incomprensibile e per il suo lasciare una lunga serie di dubbi sulla sua sensatezza. In un contesto in cui sembra sempre tutto fatto con lo stampino, è una ventata di novità, e per questo merita. E merita anche solo per la possibilità di vedere all’azione il feeling palese tra Will Arnett e Jason Bateman, non solo colleghi ma grandi amici dai tempi di Arrested Development.

Eppure un piccolo elemento che accomuna questo agli altri film natalizi c’è

La speranza. Uccidere Babbo Natale non significa soltanto (come se fosse poco) ammazzare un uomo, ma tentare di far fuori tutto lo spirito natalizio. Chi porterà i doni agli orfani? Chi restituirà lo spirito delle feste a chi pensa che il Natale sia fatto solo di regali, addobbi e consumismo? Terry Seattle con le sue indagini, ovviamente. Forse si potrà pure prendere un bastoncino alla menta, renderlo appuntito e pugnalare colui che impersona Santa Claus durante un party, ma nessuno può uccidere il vero spirito del Natale se c’è lui nei paraggi. Forse però delle cuffie con la cancellazione del rumore possono fare la loro parte per metterlo k.o. per un po’.