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A distanza di 10 anni dalla fine della serie, My Name Is Earl ci manca?

My Name is Earl
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My Name Is Earl è andata in onda dal 2005 al 2009 e nonostante la sua cancellazione abbia colto di sorpresa i fan e deluso le aspettative di un finale non all’altezza della serie, nessuno ha dimenticato lo show ideato da Greg Garcia. Le vicende di Earl Hickey e del suo viaggio verso la purificazione del karma ci hanno fatto ridere e riflettere sul valore intrinseco e incancellabile di ogni singolo gesto che compiamo.

I protagonisti della comedy prodotta dalla 20th Century Fox sono perlopiù caricaturali e potrebbero dare l’impressione di essere stereotipati ma in realtà è la semplicità la vera cifra stilistica dello show. La forza di My Name Is Earl sta proprio nella sua genuinità.

Nel suo modo fresco e scanzonato di raccontare un argomento delicato come l’impatto delle azioni compiute sulla qualità della vita. 

Earl

Proprio per tutte queste caratteristiche uniche mi chiedo: a distanza di 10 anni dalla fine della serie, My Name Is Earl ci manca? 

Il karma è un argomento comune a diverse discipline ed estremamente stimolante. Le sue implicazioni religiose e filosofiche hanno ispirato tantissime opere. Una tra tutte nel 2005 è riuscita a stupire tutti con il suo approccio leggero alla trattazione di questo grande tema.

Avete presente quel tipo di soggetto che fa una bastardata dopo l’altra e a un certo punto si meraviglia che la sua vita fa schifo? Bene, quello ero io! Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l’angolo: è il karma! Ecco perché ho deciso di cambiare: ho fatto una lista di tutte le mie cattive azioni e da allora cerco di rimediare agli errori che ho commesso. Mi sto solo sforzando di essere una persona migliore. Il mio nome? Earl!

Questa breve introduzione che ci ha accompagnato nel corso delle quattro stagioni di My Name Js Earl è esplicativa dell’originalità dello show trasmesso dalla NBC. La mancanza di una conclusione alla storia di Earl, Randy, Joy e gli altri, ha inevitabilmente fatto calare un velo di malinconia attorno alla serie.

My Name Is Earl

Un senso di incompletezza che inevitabilmente scatena nei fan della serie una forte nostalgia. Sì che My Name Is Earl ci manca! Oltre ad aver rappresentato una boccata d’aria fresca nel panorama della commedia per il piccolo schermo, da anni imbrigliata nel racconto delle questioni familiari, lo show non ha una conclusione che permetta agli spettatori di “voltare pagina”.

Per questo quando si parla di My Name Is Earl è facile sentirne la mancanza.

In realtà qualche notizia su come sarebbe finita la serie ci è arrivata indirettamente da un altro prodotto di Greg Garcia. Durante il pilot di Aiutami Hope!, infatti, è possibile ascoltare un telegiornale che in sottofondo racconta la vicenda di un uomo che a Camden County è riuscito dopo anni a rimediare a una lista di torti compiuti in passato ai danni di numerose persone (uno dei tanti easter egg delle serie tv).

Non è tutto. Il giornalista alla tv prosegue dicendo che “nessuno potrebbe immaginare come questa storia sia andata a finire“, ma il televisore viene spento da Hope prima che il narratore possa finire il racconto lasciando in sospeso gli spettatori. Tutto ciò che possiamo evincere da Aiutami Hope!, la quale evidentemente fa parte dell’universo di My Name Is Earl, è che alla fine il nostro eroe sia riuscito nell’impresa di completare la sua lista.

Una magra consolazione che non attenua la nostalgia degli appassionati della serie per le gag esilaranti tra Earl e Randy, né per le battute inopportune di Joy. L’improvvisa cancellazione di My Name Is Earl ha privato gli spettatori di una chiusura che valorizzasse il racconto e che fosse all’altezza della serie che nel suo piccolo ha meritato l’appellativo di “rivoluzionaria“.

My name is Earl

My Name Is Earl ci manca adesso, dopo dieci anni, e probabilmente mancherà a chi l’ha amata anche tra altri dieci anni.

Questo perché la sua cancellazione è stata brusca e inaspettata e nonostante il calo di ascolti che la serie aveva raccolto nel suo ultimo anno di messa in onda, continuava a tenere incollati allo schermo quasi 4 milioni di spettatori. Ci manca perché ha raccontato la redenzione, il perdono, le famiglie allargate e l’amicizia in un modo tutto nuovo, privo di schemi preimpostati e prediche, ma riuscendo comunque a essere uno spunto di riflessione notevole.

Da allora non potemmo fare a meno di pensare che anche la nostra vita era un film e che prima del tramonto dovevamo fare di ogni ora un’ora magica. Ognuno realizzò che non bisognava sprecare il tempo cazzeggiando in giro e colse l’occasione per fare le cose che aveva sempre desiderato

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