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Nana, la vita scontrosa di una leader non pronta ad esserlo

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Ispirato dall’omonimo manga di Ai Yazawa, Nana è sempre stato un anime dal forte impatto emotivo. Sin dal suo esordio su MTV nel 2007, lo show ha saputo toccare il cuore degli spettatori, che non hanno potuto che apprezzare questo prodotto intimo e per niente banale. Tuttavia, a causa di problemi di salute l’autrice non ha mai portato a termine la sua opera, suscitando così il malcontento di molti fan. Ma se da un lato il finale aperto ha lasciato tante questioni in sospeso, dall’altro ci ha permesso di rivisitare la storia più volte e di capire meglio i personaggi che abbiamo imparato ad amare.

Fra le tante personalità che popolano l’indimenticabile universo dell’anime, Nana Osaki è sicuramente una delle più interessanti.

Amante della musica punk rock e di Vivienne Westwood, Nana è facilmente riconoscibile per il suo look, ma ancor di più per la sua aura magnetica. Così come Nana Komatsu, anche gli spettatori hanno percepito sin da subito il fascino e carisma della protagonista, due qualità che porterà sempre con sé. L’incontro con Hachi sul treno verso Tokyo sarà fondamentale per lo sviluppo delle vicende, oltre che un punto di partenza per addentrarci nella mente della bella musicista. Dal punto di vista narrativo, è certamente il personaggio più complesso e intricato. La Osaki viene infatti da un passato difficile: abbandonata dalla madre quando era piccola, ha sempre vissuto con la nonna, una donna pratica ma anaffettiva. Malvista per il suo stile dark e l’atteggiamento schivo, non si sentirà mai a proprio agio a scuola, dalla quale poi verrà espulsa a causa della falsa accusa di prostituzione.

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Questo terribile equivoco sarà un duro colpo per la nonna, che morirà a causa del dolore provocato dalla notizia. È così che la protagonista rimane sola, una condizione che però sarà fondamentale per plasmare gran parte della sua personalità. Nel bene e nel male, il contesto in cui cresce è il motivo per cui diventa una donna forte, indipendente e determinata. Difatti, Nana non darà mai peso (o quasi) al giudizio degli altri e sarà sempre focalizzata sui suoi obiettivi, primo fra tutti diventare una cantante professionista. Alla sua incredibile forza di volontà si affianca però anche una grande testardaggine, oltre che l’irascibilità di fronte ai suoi fallimenti.

Ma nonostante si presenti con un atteggiamento duro e sarcastico, in realtà la protagonista ha un buon cuore.

Osservando la sua storia, è chiaro quanto la donna tenga ai suoi amici, tanto da non esitare di fronte alla possibilità di aiutarli. Dunque, gli spettatori non ci hanno messo tanto prima di capire quanto la sua lingua tagliente e composta indifferenza siano in realtà una facciata, uno scudo per proteggere il suo lato più vulnerabile. Infatti, se da un lato i traumi del passato l’hanno rafforzata, dall’altro l’hanno inevitabilmente segnata. La morte della nonna, le maldicenze sul suo conto, l’addio di Ren. Ognuno di questi eventi lascia una cicatrice invisibile ma permanente, soprattutto l’abbandono dell’uomo amato.

Anche se altalenante, la loro storia d’amore è intensa e travolgente. I due sono legati da un sentimento unico, che salverà entrambi da una vita di solitudine e dispiaceri. Ma anche se si amano profondamente, i due sono fin troppo dipendenti l’uno dall’altra. Ambiziosi e desiderosi di sfondare nella musica, entrambi mettono in dubbio il loro futuro poiché frenati da quel rapporto sì speciale, ma anche tossico. È per questo che poi Ren deciderà di unirsi ai Trapnest, e anche il motivo per cui Nana riuscirà a superare il dolore e concentrarsi sulla sua vita al di fuori dell’orbita di Honjo.

Nel bene e nel male, queste esperienze di vita saranno determinanti per la crescita personale della protagonista.

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A differenza di Hachi, che è ingenua e spesso superficiale, Nana è una veterana della vita reale. Un’eroina svantaggiata che, grazie al suo complesso background, riesce ad attrarre la compassione del pubblico. Inoltre, la Osaki rappresenta tutte quelle donne che invece di dare priorità alla famiglia decidono di dedicarsi alla carriera. Infatti, mentre la sua coinquilina cerca il marito perfetto, Nana ha un unico obiettivo: sfondare nel mondo della musica. Ma così come nella vita reale, la strada verso il successo non è facile. Con l’arrivo dei membri dei Blast a Tokyo, la protagonista deve fare i conti con il carico emotivo che pensava di aver lasciato al suo paese di origine. Inoltre, con il ritorno di Ren nella sua vita, le cose cambieranno ulteriormente.

Ancora una volta, la ragazza deve lottare fra il suo desiderio di stare con Ren e quello di affermarsi al di fuori della sua ombra. In tutto questo caos sarà proprio Hachi, così diversa da lei, a darle il sostegno di cui ha bisogno. La solidarietà fra le due è un meraviglioso esempio di amicizia femminile, una storia di due donne che cercano di capire da sole e insieme come affrontare il mondo e le sue difficoltà. Nonostante siano passati anni dalla fine dell’anime, il rapporto che lega le protagoniste ha ancora oggi un forte impatto grazie alla sua ricchezza e profondità emotiva.

Nonostante gli ostacoli e le delusioni, Nana continua ad andare avanti facendo affidamento sulla sua forza di volontà e motivazione.

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Ma pur mostrandosi come un lupo solitario che non ha bisogno di nessuno, in realtà la donna dipende molto dalle persone che fanno parte della sua vita. Ren, Nobu, Yasu e Hachi stessa. In loro trova il senso di sicurezza di cui ha bisogno, motivo per cui spesso finirà per manipolarli in modo tale da tenerli vicini a sé. Guidata da un’evidente sindrome dell’abbandono, a volte s’intromette laddove non dovrebbe, arrivando anche a esprimersi con dura e crudele schiettezza. La sua bontà si alterna con il suo egoismo, così come il suo orgoglio combatte con la necessità di non rimanere completamente da sola. Tutto questo, e la sua persistente mania di controllo, sono la ragione per cui accuserà fortemente i colpi quando le cose non andranno secondo i suoi piani.

La gravidanza di Hachi ne è un perfetto esempio. Di fronte a questo imprevisto, Nana si sente quasi tradita dall’amica, tanto da allontanarsi per un breve periodo. La storia di Nana si chiude proprio in questo momento di rottura e riconciliazione. Durante l’ultimo episodio capiamo che nel futuro la Osaki è sparita e i suoi amici la stanno cercando. Chi segue il manga (pericolo spoiler!) sa che la sua fuga da Tokyo potrebbe essere stata causata dalla morte di Ren. Purtroppo, non è mai stato spiegato cosa sia successo esattamente. L’unica certezza che abbiamo è la paura di Nana di tornare indietro, poiché consapevole della sua dipendenza affettiva nei confronti dei suoi amici. Ma come il famoso Akita, Hachi continuerà ad aspettarla anno dopo anno nel vecchio e ormai abbandonato appartamento 707. Un’attesa che unisce ancora tutti i fan del manga e della serie.

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Complessa e tormentata, Nana Osaki è il personaggio più interessante e realistico dell’anime. Ribelle e indomabile, la donna si oppone alle regole e aspettative sociali abbracciando la cultura punk. Dalla personalità dominante e aggressiva, fa di tutto pur di affermare la sua indipendenza. Ma come ogni essere umano, anche le sue convinzioni a volte vacillano, tanto da dubitare su ciò in cui crede e se stessa. In questa protagonista si scontrano tanti difetti e pregi, errori e successi. Abbiamo scoperto la sua forza e la sua fragilità, e quello che ne è venuto fuori è il ritratto di una donna che ha tutte le carte in regola per essere una leader. Ma che, alla fine dei conti, non è ancora pronta ad esserlo. Non per mancanza di determinazione o talento, ma per quella fragilità che ha sempre fatto parte del suo essere. E soprattutto per quel maledetto e irrefrenabile orgoglio, il peggior deterrente della sua travagliata esistenza.

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