Infame, ma necessaria premessa: codesto insieme di sillabe contiene qualche spoiler, se ne raccomanda la lettura a un pubblico di adulti consenzienti e coscienti di aver appena letto questo mini-foglietto illustrativo d’apertura. Tenere lontano dalla portata degli analfabeti.
Le prime due stagioni di “Narcos” hanno offerto in pasto a noi amanti della serialità un cattivo leggendario, tanto feroce quanto ambizioso, capace di ogni cosa e del suo contrario, uno di quelli candidati ad entrare nella storia…peccato che sia già parte di essa: Pablo Escobar.
Wagner Moura, con la sua interpretazione meravigliosa, ci ha mostrato le sfumature e i segreti di una personalità geniale e distorta, che servendosi del proprio cervello abbinandolo al carisma e alla capacità comunicativa è arrivato ai vertici del suo deprecabile campo. Quest’oggi analizziamo le sue citazioni, le sue frasi più celebri, quelle più iconiche: le parole che ha scelto per iscrivere piano piano il suo nome nella storia.
10) “Yo soy Pablo Emilio Escobar Gaviria“: una delle primissime scene della serie, su quel maledetto ponte, con quelle guardie così convinte di essere Dio da trovarsi semplicemente annichiliti quando scoprono che Dio è lì davanti a loro e si chiama Pablo Emilio Escobar Gaviria. Il boss è ancora agli inizi, ciò che diventerà il suo impero è ancora “solamente” un regno, eppure Pablo è già spavaldo, furbo, brillante. E cattivo. Pablo è già molto cattivo, ma come al solito sceglie di declinare la sua malvagità attraverso la tranquillità e il raziocinio. Ecco allora che basta scandire il suo nome per intero, 4 parole sputate, per incutere terrore in tutti coloro che lo stanno osservando, anche a casa.