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Narcos: Mexico – Il simbolismo nascosto nel dipinto di Félix Gallardo

Narcos Mexico
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In Narcos: Mexico abbiamo avuto modo di notare un dettaglio ricorrente e spesso ben visibile, il che ci ha portato a pensare che abbia un significato ben preciso. Stiamo parlando del quadro che Miguel Ángel Félix Gallardo ha nel suo ufficio, il quale raffigura un uomo seminudo visibilmente sofferente.

Perché Félix ha quel quadro? Cosa rappresenta?

È capitato più volte nel corso della serie che El Padrino fissi il quadro nei momenti di riflessione. Come vediamo in un episodio, quel dipinto è parte di un trittico, ovvero un’opera pittorica divisa in tre parti. L’autore del trittico realmente esistente è Saturnino Herrán, pittore messicano vissuto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. I tre quadri sono intitolati La leyenda de los volcanes e sono la rappresentazione di una bellissima leggenda messicana.

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La leggenda ha varie versioni in ognuna delle quali cambia qualche piccolo dettaglio. Ma tutte narrano dell’amore tra il valoroso guerriero Popocatépetl e la principessa Iztaccíhuatl, figlia del re degli Tlaxcaltecas, popolo nemico degli Aztechi. Il re promise al guerriero di concedergli la mano di sua figlia solo se lui fosse tornato dalla guerra portando con sé la testa del nemico. Popocatépetl partì per l’impresa ma, prima che potesse tornare, un uomo geloso dell’amore tra i due disse alla principessa che il suo amato era morto in guerra. La giovane donna si uccise per il dolore della perdita.

Quando il guerriero tornò vincitore, seppe la notizia della morte di Iztaccíhuatl e fu travolto da immensa tristezza e dolore. Fece costruire una grande tomba con dei massi, dove mise il cadavere dell’amata. La baciò per l’ultima volta e rimase di fianco a lei, fino a quando la neve non li ricoprì entrambi facendoli diventare due grandi montagne. Montagne che possiamo ammirare tutt’oggi, situate nel centro del Messico, una di fianco all’altra.

Cosa ha a che fare questa leggenda con Narcos: Mexico? Come detto, Félix ha uno dei tre quadri che rappresentano questa leggenda. Precisamente l’ultimo, dove è raffigurato Popocatépetl addolorato per la perdita della principessa.

Nel terzo episodio di Narcos: Mexico vediamo Gallardo acquistare il dipinto per poi sfoggiarlo nel suo ufficio con aria soddisfatta. Nella galleria dove lo acquista conosce una delle sue amanti, e questo è un primo significato che possiamo dare al quadro. Rappresenta il tradimento, i segreti di Félix. E infatti, quando la moglie scopre tutta la verità, acquista un’altra parte del trittico e lo appende in casa, come simbolo della consapevolezza dei suoi tradimenti.

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Un altro significato che potrebbe avere, si ricollega alla leggenda del trittico. Quando Félix viene rapito da Pablo Escobar, nella loro conversazione Gallardo racconta la storia della sua prima moglie, morta a causa di una malattia. Forse il dipinto gli ricorda la sofferenza per lei. Si rivede nel dolore raffigurato di Popocatépetl e ricordando il passato prende forza per il futuro da quell’uomo sofferente. Il tutto per non provare di nuovo la stessa sensazione di impotenza.

Il quadro sembra avere lo stesso ciclo di vita de El Padrino. Félix compra l’opera quando inizia la sua scalata al potere e il dipinto rimane sempre lì, al suo posto. Fino a quella che apparentemente è la fine per Félix, costretto a scappare e abbandonare il suo hotel. La DEA profana l’arte facendo a pezzi il quadro, ed è un chiaro simbolo della fine del potere del criminale. Non sappiamo se il Miguel Ángel Félix Gallardo realmente esistito ebbe davvero quell’opera d’arte nel suo ufficio. Quel che è certo è che si trattava di un falso. Il trittico originale di Herrán è infatti esposto da quasi un secolo nella Pinacoteca del Ateneo Fuente, nella città di Saltillo, in Messico.

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In un’intervista Diego Luna, attore che interpreta Félix Gallardo in Narcos: Mexico, dice cosa rappresenta secondo lui quel dipinto per il suo personaggio:

È una metafora per il Félix che vuole diventare – uno sensibile all’arte, che può capirla e appartenere a quel settore della società. È come importi di essere qualcosa che non sei.

Il quadro quindi rappresenta anche l’illusione. Tenendolo così ben esposto Félix vuole far credere di essere un appassionato d’arte, vuole mostrare ciò che non è. Ed è esattamente quello che fa nel corso della sua vita. Fa accordi e crea alleanze con le persone più potenti e influenti del Messico – e non solo. Ma lui non appartiene a quell’ambiente, e lo dimostra il fatto che non ha amici su cui contare davvero, eccetto quelli che provengono dal suo stesso ambiente, ovvero Rafa e Don Neto. Félix vuole essere un guerriero valoroso, come Popocatépetl. Vuole mantenere una certa integrità – per quanto possibile in un ambiente criminale. Ma è un’illusione. E con la distruzione del quadro, viene distrutta anche questa convinzione. Alla fine Gallardo accetta il suo essere infido e agisce di conseguenza: dà il suo consenso per l’uccisione di Kiki e tradisce poi Rafa e Don Neto pur di tornare al potere.

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