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5 anime che hanno una sigla italiana semplicemente meravigliosa 

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Cosa significa per voi una sigla? Quale importanza date al testo di un brano? Io ho sempre pensato che sia una sorta di biglietto da visita, la parte che mi spinge a guardare con più interesse un determinato prodotto. Una sigla ben fatta diviene uno strumento narrativo molto importante, soprattutto quando,  attraverso il suo testo, vengono veicolati temi importanti e i primi scorci della storia principale. Quando ero bambino funzionava esattamente così: imparavo a memoria la sigla dei miei cartoni preferiti per esibirla come un trofeo davanti agli amici. La sigla di Naruto era senza ombra di dubbio la mia preferita perché riusciva a trasmettermi una dose di coraggio fuori dall’ordinario. 

La sigla di Naruto riflette ciò che l’anime ci insegnerà episodio dopo episodio: i limiti possono essere superati tenendo ben salda la forza di volontà. Gli anime, in generale, hanno quasi sempre una sigla particolarmente emozionante, piena di metafore e allegorie, nonché spunti di riflessione a cui siamo chiamati costantemente. Alcuni anime hanno sigle italiane straordinarie in cui ogni parola va analizzata a fondo, quasi come se fosse un libro da cui imparare sempre qualcosa. Sempre poesia. 

Oggi vi facciamo conoscere 5 anime che, come Naruto, hanno una sigla italiana semplicemente meravigliosa

Shaman King 

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Yoh, il protagonista di Shaman King, è il discendente di un’antichissima famiglia di sciamani e fin da piccolo è in grado di vedere gli spiriti. Questa peculiarità non lo spaventa ma spinge il ragazzino a fare amicizia con gli spiriti, fino a fondersi con loro e ricevere il potere che si cela nell’animo dello spirito. La storia di Shaman King sprigiona il suo potenziale quando il rapporto tra essere umani e spiriti defunti ricalca e ricorda il culto degli antenati in Giappone. 

La sigla italiana, interpretata da un gigantesco Marco Masini, è riuscita a incarnare alla perfezione lo spirito dell’anime. Il testo riflette l’avventura di Yoh, il suo emozionante viaggio per diventare il re degli sciamani attraverso una continua lotta con gli altri e con se stesso. Masini affida il destino dell’eroe ad alcuni sentimenti, come amore e amicizia, attraverso i quali il protagonista può sfidare qualsiasi nemico: “Sarà l’amore a dirti quando sbaglierai, ma in questa lotta dura guarda quanti amici che hai”. La sigla italiana di uno dei migliori anime degli ultimi venti anni parla del destino, del suo inesplicabile segreto e di una promessa, quella di Yoh fatta ai suoi cari, quella di diventare il più forte di tutti:Si accenderà nel cielo come una promessa, vedrai La stella del destino, stella degli eroi.”

Hunter x Hunter

La sigla italiana di Hunter x Hunter anticipa un mondo, quello dell’anime, fatto di creature misteriose, calato in un’atmosfera che ricorda le vecchie storie mitologiche. Gon Freecss è infatti un ragazzino che vuole diventare un hunter per seguire le orme del padre. Gli huntersono figure di particolare prestigio all’interno della società e per diventarlo occorre superare un singolare e durissimo esame. Nel corso delle loro avventure Gon e gli altri hunter avranno modo di affinare sempre più le proprie capacità trovandosi ad affrontare nemici sempre più forti, mentre Gon proseguirà la ricerca di suo padre Ging. 

La sigla italiana è interpretata da Silvio Pozzoli e riesce a farci immaginare un mondo fantastico con la sola forza della musica. Il brano parla di deserti infiniti, Creature sognate, mille colori e mostri temibili. Ma è ancora una volta nei valori e nei sentimenti umani che si nasconde la vera forza della sigla, soprattutto quando Pozzoli ci parla dell’intramontabile energia del coraggio: “Non ti puoi mai fermare dovrai camminare Cadere nel vuoto Passare attraverso le cascate di fuoco Contare soltanto sulla voglia e il coraggio Di metterti in gioco per scoprire che…Questa è la tua natura”. L’insegnamento più importante che Hunter x Hunter ci ha lasciato è proprio quello della redenzione, del necessario passo nel vuoto per riuscire a mettersi di nuovo in gioco.

Naruto

La sigla italiana di Naruto è il manifesto di una generazione cresciuta con le avventure del ninja più forte del pianeta, un bambino a cui nessuno credeva, un reietto emarginato che è riuscito ad arrivare al successo solo dopo aver visto il buio. Quando era poco più alto di un metro, Naruto veniva allontanato da tutti perché portava in grembo la maledizione della volpe a nove code, ma è riuscito a cambiare le carte in tavola attraverso la fiducia in se stesso. Grazie alla sua perseveranza ha stravolto il pensiero che gli altri avevano su di lui e grazie al suo coraggio ha ottenuto esito positivo in ogni prova, anche la più difficile. 

“Il sogno mio realizzerò
tu ci puoi scommettere.
Un ninja anch’io diventerò
dopo tante lacrime
versate per illudermi
che non sono un orfano,
servite per convincermi
che di amici non ne ho.”

Il sogno di Naruto non è un sogno qualsiasi. Il testo italiano dell’anime allude alle mancanze affettive con cui il bambino ha dovuto affrontare ogni stralcio di vita, a tutte quelle lacrime versate per espiare un dolore forte, fortissimo: essere orfano. Ma se anche un raggio di sole può scalfire l’oscurità, lasciandosi alle spalle una scia luminosa ed eterna, anche Naruto può dire addio al suo dolore, arrampicarsi al di là dell’infinito per guardare il candido colore della speranza. La sigla di Naruto mi ha parlato come un madre nei momenti più tristi, donandomi quella forza di cui avevo bisogno per rialzarmi dopo un terremoto intimo e personale. In Naruto c’eravamo tutti noi

Dragon Ball 

Qual è il tuo destino, Goku? Quante volte ci siamo posti questa domanda all’uscita dalla scuola, proprio quando a casa ci aspettava una puntata di Dragon Ball ricca di emozioni? Dragon Ball ha segnato un’intera generazione e forse è stato l’anime di stampo shonen più amato dagli appassionati, il cartone a cui tutti abbiamo guardato almeno una volta con gioia e spensieratezza. La storia di Goku ha influenzato moltissime produzioni successive e gli ottimi personaggi secondari sono entrati di diritto nel quadro dei migliori coprotagonisti della storia, grazie all’ottima analisi introspettiva fatta su di loro. 

Nella sigla non c’è una vera e propria risposta al destino di Dragon Ball ma Giorgio Vanni ci tiene a precisare che in qualsiasi contesto si trovino i personaggi, il buio sarà sconfitto dalla luce. Quest’ultima sarà così forte da inglobare tutte le forze oscure, così splendente da catturare anche il caos più grigio:L’oscurità splendente Diverrà con te Perché La tua fiamma oramai É più ardente che mai”. La forza della sigla di Dragon Ball risiede in una melodia avvincente, piena di alti e bassi, fino al ritornello che orami conosciamo tutti a memoria: “What is my destiny, Dragonball Io so che tu lo sai, Dragonball Perché non c’è Un drago che Sia grande come te”

Ken il Guerriero

Il testo e la musica della sigla di Ken il Guerriero sono capolavori assoluti, melodie e parole in grado di far emozionare qualsiasi persona di ogni età, di ogni fascia sociale. In un via vai di emozioni, la sigla riesce a fondere dramma e gioia come se fossero stati partorirti dalla stessa madre. Il testo parla di un disastro nucleare che ha avuto effetti devastati sulla popolazione, un mondo nuovo a cui si guarda con paura e tensione. La celebrazione di Ken diviene la parte centrale del brano nella seconda parte, quella in cui il protagonista è paragonato alla luce che porta speranza, a una supernova pronta ad esplodere per spegnere la tristezza. 

La sigla di Ken riesce a far tornare in auge il bambino che è in noi ma allo stesso tempo ci parla come se fossimo persone mature e consapevoli, pronte ad ascoltare un inno tutt’altro che banale. Mentre il disastro ambientale continua la sua corsa, nel momento in cui l’aria è imbottita di fumo, Ken si alza come un protettore, come l’unico eroe capace di salvarci. Chi mai fermerà La follia, che per le strade va Chi mai spezzerà Le nostre catene
Chi da quest’incubo nero ci risveglierà
Chi mai potrà? Ken, sei tu”