Nonostante negli anni Netflix abbia saputo adeguare il proprio catalogo ai gusti di tutti, ma veramente tutti, c’erano ancora due aggiunte che la piattaforma si sentiva richiedere dagli appassionati. Una riguardava le serie tv: “Ma quando mettete Scrubs?”. L’altra invece riguardava gli anime: “Ma è possibile che ancora non abbiate messo Neon Genesis Evangelion?”
Ebbene, almeno alla seconda domanda abbiamo la risposta definitiva. Neon Genesis Evangelion sbarca ufficialmente su Netflix il 21 giugno. La piattaforma ne annuncia la data con un trailer che potremmo definire coraggioso!
Tutti gli addicted dell’anime hanno infatti la sequenza delle colonne sonore come rito. Netflix ha però deciso in questo trailer di scarnificarla decidendo di non mantenere, per esempio, il lirismo del coro di bambini della versione originale. Scelta interessante, vedremo come sarà accolta.
Del resto, la richiesta insistente per rivedere l’anime di Hideaki Anno non è certo peregrina.
Neon Genesis Evangelion all’inizio degli anni 2000 ha completamente rivoluzionato l’idea e l’approccio che fino ad allora erano stati concessi ai prodotti di animazione, soprattutto orientali. Nel genere post-apocalittico molto caro a tante produzioni del Sol Levante, si innestavano misticismo, religione, conflitti generazionali, la paura di crescere, e un continuo sottotesto, nello scontro tra gli Eva e gli Angeli, che hanno reso NGE una pietra miliare dell’animazione di tutti i tempi.
Il clamoroso successo e la sequela di reboot e prodotti che spiegassero tutto ciò che la prima versione di Neon Genesis Evangelion aveva fatto in alcuni casi solo intuire hanno aumentato in maniera esponenziale il pubblico di fan che sono cresciuti con Shinji Ikari, Rei Ayanami e Asuka Sōryū Langley. I tre piloti ufficiali degli Eva hanno rappresentato per molti fan tre diversi modi di vivere l’adolescenza e di rielaborare delle infanzie difficili.
Sarà un inizio di estate caldissimo per tutti gli appassionati di Neon Genesis Evangelion. Il 21 giugno si avvicina a grandi falcate ma l’attesa è già spasmodica