Siamo arrivati all’ultimo appuntamento della terza stagione di Nero a metà. Nel penultimo di lunedì 2 maggio, puntate 9 e 10, erano successe tante cose che hanno conquistato 4.623.000 spettatori pari al 23.4% di share. La fiction ideata da Giampaolo Simi e Vittorino Testa, e diretta da Claudio Amendola e Enrico Rosati, si conferma così come uno degli appuntamenti seriali più seguiti del primo canale nella primavera del 2022. Una terza stagione ricca, forse un po’ troppo. Arrivati al finale, infatti, non siamo sicuri che le promesse iniziali siano state davvero mantenute. All’inizio del nuovo capitolo, l’attore protagonista (e per le prime sei puntate anche regista) ci aveva promesso una stagione all’insegna della comicità. Invece, dopo le prime puntate, la verve comica è svanita, così come l’introspezione, lasciando il posto a toni sempre più cupi e alle tante sottrame sentimentali. Tra l’infinità di morti e colpi di scena e i tanti guai amorosi, l’appuntamento finale ha dovuto risolvere con poco tempo tre nervi ancora scoperti. Il primo è il coinvolgimento di Federico Viessi (Luca Cesa) nel caso della madre di Alba. L’altro nodo che restava da sciogliere era quello che riguarda il traffico della coca rosa di Pugliani. Infine Carlo doveva chiudere una questione molto urgente: trovare la figlia di Suleyman, Maryam. Nel finale Guerrieri è riuscito a sbrigare tutte queste pratiche incresciose. Tutto è stato chiarito e, come ci aspettavamo, si è risolto nel lieto fine. Eppure, diciamolo, non abbiamo avuto tanto tempo per legare con i nuovi personaggi, come quello di Caterina Guzzanti, né per conoscere meglio i vecchi, come quello di Angela Finocchiaro; la quale appare solo per alleggerire i toni e dispensare qualche consiglio. Il poliziesco con Claudio Amendola e Miguel Gobbo Diaz è dunque arrivato al capolinea. Il finale, andato in onda il 9 maggio su Rai 1 e in streaming su RaiPlay ha sciolto ogni nodo, ma si è rivelato un po’ troppo prevedibile. Facciamo un bilancio.
A viso scoperto (03×11)
L’undicesima puntata di Nero a Metà 3 inizia con lo stesso swing della prima puntata. Lorenzo Bragadin (Gianluca Gobbi) e Elisa Cori (Caterina Guzzanti) si risvegliano a letto insieme. Ma non sono i soli a essere in ritardo. Al commissariato del Rione Monti, ancora una volta, ci sono tante cose da fare e tutti quanti sono affaccendati in ben altre faccende. Il clima però è indubbiamente teso. Esattamente come lo è stato negli ultimi due appuntamenti. Un uomo viene ritrovato morto tra i cassonetti. Si tratta di Vincenzo, un aspirante giornalista che stava indagando su delle risse organizzate sui social network da alcuni gruppi di giovani che si davano appuntamento per menarsi. Il problema sociale del giorno rimanda così a una triste serie di casi di cronaca molto frequenti nella realtà odierna. Intanto Carlo e la squadra della narcotici hanno deciso di entrare nel capannone di Pugliani. Con loro c’è anche Bradagin che potrebbe non essere armato.
Bragadin, infatti, se ne va in giro con la pistola scarica. Ma Elisa Cori se n’è accorta: Lorenzo proprio non ce la fa, ha ancora troppa paura di sbagliare. L’incursione va bene, nessuno resta ferito e anche il caso di omicidio viene risolto senza troppe difficoltà. L’undicesima puntata è una parentesi di troppo e il sentimento prevale decisamente sull’azione. Spartaco e Ottavia si mettono insieme; un momento che ricorda una formula in disuso dai tempi dell’asilo, quella del “ci mettiamo insieme? Sì/No”. Con l’occasione rispunta anche la faccenda del divorzio tra Cristina Regelli (Alessia Barela) e Carlo, finalmente siglato. Eppure i due sembrano essere più affiatati che mai. Così come Alba e Malik che non riescono a trovare un momento per parlare di quanto è successo la notte prima. La buona notizia è che finalmente la figlia di Suleyman è riuscita a mettersi in contatto con Carlo. Come avevamo ipotizzato, Maryam è proprio quel bambino che nella decima puntata era stato intercettato da Ottavia. Dirle che suo padre è morto sarà una delle cose più difficili per Carlo. In questo nuovo capitolo la dolcezza del burbero Guerrieri è sempre più evidente. Verso la fine dell’episodio ci ricordiamo finalmente della faccenda di Federico Viessi, il quale si riaffaccia chiedendo ad Alba se per caso lo teme. La figlia di Guerrieri farebbe bene a stargli alla larga: Federico ha in mente qualcosa.
Per una figlia (03×12)
La dodicesima, e ultima, puntata di Nero a Metà 3 inizia quindi con una brutta scarica di adrenalina. Federico è fuggito dopo essere stato scoperto. Mentre tutti lo cercano nei dintorni di Roma, il volontario del carcere riesce a rapire Alba, proprio in casa sua. Non vuole farle del male. Poi con una pistola le ordina di aiutarlo a fuggire. Il ragazzo vuole scappare, ma non ci è ancora chiaro perché. Alba però è scaltra e riesce a farsi trovare da Carlo e Malik (più in sintonia che mai) che la mettono in salvo. Una scena ricca di pathos, un tantino eccessiva, che ha sciolto già i cuori dei social network. L’interrogatorio con l’innamorato e il padre di Alba, ovviamente, non sarà un’impresa facile. Tutti i tentativi del poliziotto arrabbiato/poliziotto furioso sono inconcludenti. Capire i rapporti tra Federico e Pugliani, ancora introvabile, sembra impossibile. Finché Alba, senza nessuna qualifica, interroga Federico che si decide a parlare. Ha iniziato per soldi perché non si accontentava di vivere con mille euro al mese. Federico ammette perfino di sapere che la madre di Alba era destinata a morire. Grazie al coraggio e al sangue freddo della figlia di Guerrieri la squadra riesce a catturare il tanto ricercato Pugliani.
Tutto è bene quel che finisce bene. Cristina, l’ex moglie di Carlo ricomparsa di botto, torna anche in questa ultima puntata per via di un incidente stradale-truffa, giusto il tempo di confermarci il carattere amichevole del loro divorzio. Cinzia Repola (Margherita Vicario) e Marco Cantabella (Alessandro Sperduti) tornano finalmente insieme, ora che il pericolo è passato. Alex ha ufficialmente due genitori affidatari, ma solo sulla carta. Monica, infatti, ha lasciato Malik, dopo aver avuto l’ennesima conferma che quest’ultimo è ancora innamorato di Alba. Alba, però, sta partendo per Ginevra, per i funerali della mamma, e pare abbia detto addio a Malik per permettergli di vivere la sua vita con Alex e Monica. Un gran casino! Carlo, invece, bacia l’ex moglie. La fugace notte con Giulia Trevi (Giorgia Salari), a quanto pare, è stata una cosa da nulla. In compenso si è preso uno schiaffo da Cristina. Infine, grazie a un’intuizione di Alba (che ha notato un cuore più grande disegnato da Maryam), Carlo riesce a rintracciare la madre di Maryam che finalmente riabbraccia la piccola, sotto lo sguardo commosso del commissariato del Rione Monti riunito.
Un finale pieno di tanti baci, abbracci, raffiche di schiaffoni e gesti eroici, dunque.
Un finale ricchissimo, pieno anche di qualche dimenticanza, come il telefono di Alba, e tante, troppe, storie poco approfondite. C’è stato tanto di tutto. Il cast si è rivelato sempre all’altezza, sebbene non ci sia stato tanto tempo per l’evoluzione dei personaggi, almeno non di quelli secondari. Anche le risate sono state poche, almeno non come ci avevano promesso all’inizio della stagione. Carlo è meno burbero e conferma di avere sia un cuore enorme, sia una predisposizione per la guida del commissariato. Il suo rapporto con Malik è talmente roseo che da un momento all’altro ci aspettavamo un bacio appassionato. I personaggi secondari, invece, non hanno avuto troppe occasioni per emergere. Tra Pugliani, la coca rosa, Federico, la rete di corrieri-bambini, l’adozione di Alex, i triangoli amorosi, il problema di Bragadin con Bergamo e l’intera indagine di Clara, che ha occupato tutta la terza stagione, ahinoi, i casi di ciascuna puntata sono finiti in un angolino sempre più stretto.
Le indagini di Carlo e Malik potrebbero non fermarsi alla terza stagione. Nero a metà 4 non è stata ancora confermata, ma non è più solo una semplice ipotesi. La formula insalatona mista crime e romance, commedia e suspense pare abbia convinto il pubblico di Rai 1. Eppure resta poco o nulla da raccontare. Dopo la risoluzione del caso della madre di Alba, Clara, e la chiusura di tutti gli interrogativi (tranne le vicende sentimentali: più incasinate che mai), forse, sarebbe meglio fermarci qui. Sarebbe meglio restare con un buon ricordo di Nero a Metà e chiudere prima che la vicenda si complichi, più di quanto non lo sia già.