3) Making a Murderer
Una storia vera, cruda e così ingiusta, quello che viene raccontato nella docuserie di successo di Netflix non è altro che un errore imperdonabile che ha segnato la vita di un uomo innocente. Per Steven Avery si contano alcuni errori di gioventù, bravate adolescenziali che non fanno certo presagire un futuro da criminale incallito: una ridicola rapina di quattordici dollari e qualche mania di protagonismo.
Steven Avery viene accusato di un crimine che non ha commesso e passa 18 anni in carcere: quando viene rilasciato, grazie al DNA che conferma la sua innocenza, in realtà l’incubo non è ancora finito.
Dopo due anni di apparente libertà, torna nuovamente dietro le sbarre con l’accusa di aver ucciso una giovane donna. Per questa seconda accusa, Avery riceverà l’ergastolo. Making a Murderer è un’indagine reale e feroce del sistema giudiziario americano e il modo in cui spesso e volentieri questo venga manipolato. Paradossalmente la docuserie risulta molto più vera della realtà, in quanto filmati in aula, interviste e interrogatori non possono essere stati manipolati. Quello che rimane dopo la visione dei dieci episodi è un sentimento di ingiustizia e sbagliato, difficile da scrollarsi di dosso.