Uscita il primo novembre, la terza stagione di Atypical ci regala la nostra meritata dose di emozioni e ironia. I nostri protagonisti sono cresciuti, tutti nessuno escluso, e mai come in questa stagione il cambiamento è stato più evidente.
Il tanto desiderato lieto fine è finalmente arrivato per tutti, non senza però aver prima combattuto e superato molte avversità.
In quello che si è rivelato essere un viaggio attraverso sé e i propri limiti, in questa stagione di Atypical ne escono tutti vincitori con un bagaglio non indifferente di nuove consapevolezze.
Per Paige e Sam la parola d’ordine è solo una: futuro.
Un nuovo capitolo della loro vita è pronto a schiudersi e chiunque tra il pubblico non può fare a meno di rivedersi nelle loro disavventure.
L’inizio del college comporta molti cambiamenti, tanti a tal punto da scombussolare addirittura una maniaca del controllo come Paige, che, nonostante abbia programmato la sua intera esistenza in funzione di questo, ora si trova spiazzata dal suo stesso sogno.
Dopo anni di idealizzazioni, la realtà le si presenta davanti come un sonoro schiaffo. Come una pianta grassa, Paige era convinta di riuscire a mettere radici in qualsiasi terreno, ma non si era ancora misurata con i problemi di socialità che si possono incontrare al college.
In un ambiente che sembra aver fatto i conti senza di lei, la ragazza non riesce a inserirsi e a ritagliarsi lo spazio che pensa di meritare. Non è infatti l’esponenziale aumento di compiti e responsabilità a far demordere la piccola Paige, ma piuttosto la paura di non essere accettata e di restare sola, sempre.
‘Gli amici sono importanti’ ripete come un mantra a Sam durante le loro video chiamate, proprio lei che celatamente soffre perché di amici non ne ha.
Paige che non aveva nessun piano B a far da scudo al suo da tanto agognato piano A, si trova dunque a dover compiere una scelta ancora più difficile rispetto a quella di andare al college: lasciare il college.
In questa sceneggiatura che fa un passo indietro rispetto alle precedenti stagioni, è possibile confrontarsi anche con le emozioni degli altri protagonisti, prima maggiormente adombrati dalla storyline di Sam e ora liberi di svilupparsi indipendentemente da essa.
Tra le grandi rivelazioni di questa stagione infatti riusciremo a entrare maggiormente in contatto con Zahid, il fidato amico di Sam, che in queste puntate si è rivelato molto più di un semplice braccio destro.
Sarà grazie a Brown Sugar infatti che Sam riuscirà a valutare le difficoltà di un dilemma morale, proprio lui che ha sempre visto solo il bianco e il nero.
E sarà ancora grazie a Zahid, e alla paura che ha di perderlo, che Sam comprenderà il vero potere dell’amicizia e le battaglie che è pronto a combattere affinché sia salda.
Saranno le nuove e odiate lezioni di etica a fare da filo conduttore nel viaggio che Sam opererà dentro e fuori di sé in questa terza stagione. Mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti a lezione, il nostro protagonista prima perderà e poi riconquisterà la fiducia del suo migliore amico in un continuo dilemma morale che ha come scopo la felicità al posto della praticità.
D’altro canto vediamo Sam sempre più indipendente dalla sua famiglia, i cui componenti non sembrano più muoversi in funzione dei suoi bisogni ma assumono spessore facendoci entrare ancora più approfonditamente nelle loro vite.
Abbiamo Elsa e Doug alle prese con la loro crisi matrimoniale e i continui tentativi per ripararla. Tra alti, bassi e molte incomprensioni vedremo il lungo cammino di redenzione di Elsa giungere a un punto decisivo: o con me o senza di me. Messo l’orgoglio da parte e la fede al dito, Doug riuscirà – forse – a perdonare la moglie fedifraga donando un lieto fine alla coppia.
Dall’altro lato poi abbiamo Casey, nel pieno dei suoi sedici anni, divisa tra Evan e Izzie in un conflitto che ha poco a che fare con le semplici preferenze ma molto di più con l’amore.
Come se già questo non bastasse si mette di mezzo anche l’ambizione e la promessa di una crescita professionale nel mondo dell’atletica. Scombussolata da tutti i nuovi cambiamenti che la sua età e l’amore gli pongono davanti, Casey sceglierà una prima volta Izzie lasciando il suo fidanzato storico Evan, per poi sceglierla ancora una volta in direzione del finale.
E Sam?
Non ha fatto altro che crescere, facendo passi in avanti talmente grandi da averlo reso in men che non si dica la versione migliore di sé stesso.
Nella terza stagione di Atypical, Sam ha superato molto più di una difficoltà e ogni volta è riuscito a venirne fuori senza uno sforzo eccessivo, semplicemente misurandosi con quelli che sono i suoi limiti e sfruttando piuttosto le sue abilità.
Per quanto i suoi cambiamenti siano straordinari, questa stagione vuole probabilmente porre la nostra attenzione sul fatto che la vita che ora Sam conduce è per molti versi ordinaria rispetto a quella dei suoi compagni neurotipici.
Sam, Paige, Zahid e Casey hanno affrontato diverse fasi della loro vita, tra delusione e felicità. Fasi che non hanno nulla a che vedere con lo spettro autistico, ma piuttosto con il percorso di crescita personale comune a tutti.
La terza stagione di Atypical si conclude con un tripudio di lieti fini, e inesorabilmente non possiamo che pensare che l’epilogo della serie sia sempre più vicino.