Titoli di coda, questi sconosciuti. Perché diciamolo: quanti di noi li lasciano andare sullo schermo dopo la fine dell’episodio di una serie tv o di un film? E se sì, quanti prestano attenzione ai vari end credits? Pochi, pochissimi. Quasi nessuno. Se poi la piattaforma utilizzata è Netflix o Amazon Prime Video, il discorso è ancora più netto, perché ci pensa l’autoplay a interromperli immediatamente per passare all’episodio o al contenuto successivo. Insomma, i titoli di coda esistono nell’indifferenza generale. E a qualcuno questo non piace. Parliamo di Raphael Bob-Waksberg, creatore di BoJack Horseman.
L’autore statunitense, già protagonista nei mesi scorsi di una polemica accesa con Netflix, si è infatti scagliato ancora contro il colosso di Los Gatos, “reo” di tagliare i titoli di coda di serie tv e film per lasciar spazio immediatamente al contenuto successivo. Ne ha parlato in un tweet molto diretto postato pochi giorni fa:
Mi piacerebbe tanto lavorare per un network che non si comporti così. Se lavorate per uno di questi parliamone.
Uno show rappresenta il cumulo di estenuanti ore di lavoro portate avanti da centinaia di artisti che sognano di vedere un giorno il loro nome ristretto in un minuscolo spazietto per poi essere tagliato senza ritegno da un trailer di The Witcher.
La polemica ha generato una lunga discussione, e a un certo punto un utente ha chiamato in causa anche Amazon, “reo” di fare altrettanto con le sue serie e i film. Bob-Waksberg, parte in causa grazie a un’altra sua creatura, Undone (distribuita da Amazon Prime Video), si è mostrato d’accordo con lui e ha così risposto:
Quando ho visto Undone hanno pubblicato un annuncio per il prossimo episodio, sopra l’immagine, PRIMA che arrivassero i titoli di coda.
La persona con cui stavo guardando era tanto distratta da doverci far tornare indietro e guardare di nuovo il finale perché l’aveva perso.
Arriverà una replica di Netflix e Amazon?