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Daredevil: l’inizio di una nuova era!

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Non appena terminato di guardare il finale della 1° Stagione di Daredevil una domanda mi è venuta spontanea: ma come ho fatto fino al 22 Ottobre, da series addicted, a fare a meno di Netflix? Il servizio streaming non è solo un luogo legale dove poter recuperare serie ormai terminate o scoprire serie minori magari mai arrivate da noi, ma è anche, e soprattutto, un gran produttore di Originals. Tralasciando in questo pezzo capolavori come House of Cards e Narcos, concentriamoci più sui prodotti originali targati Marvel. Jessica Jones e Daredevil hanno cambiato per molti (me compreso) il modo di guardare i supereroi e le storie a loro dedicate. Di Jessica Jones vi ho parlato già un po’ di tempo fa, oggi vi spiego cos’è stato, per me, il Diavolo di Hell’s Kitchen.

La prima stagione di Daredevil, rilasciata come al solito in blocco da Netflix al suo sbarco in Italia, è composta da 13 episodi di una 50ina di minuti circa. In realtà sembra di assistere a un un unico film lungo tutta una stagione che vive di continue accelerazioni a più riprese con il passare degli episodi, crescendo a vista d’occhio fino ad arrivare all’intenso finale di stagione. La sua ambientazione cupa e spesso notturna, unita a un ritmo lento con forti strappi di adrenalina ci fa assaporare gli episodi con un’attenzione particolare. Ci si sofferma sui dettagli, ci si pongono delle domande e si ha il tempo per provare a capire i vari personaggi prima ancora che siano loro a spiegarci chi sono. Hell’s Kitchen in questo è lo sfondo perfetto per le vicende che ci vengono raccontate. Uno dei più difficili sobborghi di New York ma anche uno dei più affascinanti, viste le numerose occasioni in cui il popolare quartiere viene “utilizzato” per film, serie tv o addirittura reality.

La Marvel ha deciso di rendere sempre più umani i suoi supereroi. Daredevil ne è l’emblema principale! Matt Murdock è diventato cieco all’età di 9 anni in seguito a un incidente stradale di un camion che trasportava agenti chimici. E da allora ha sviluppato un potere invisibile: i suoi sensi si sono sviluppati all’ennesima potenza, sente il battito del cuore delle persone, riesce a percepire voci e richieste d’aiuto a distanza di chilometri, riesce persino a capire se la persona che ha di fronte gli sta dicendo la verità o sta mentendo. Non sono poteri “visibili” e il nostro avvocato/supereroe appare una persona decisamente normale. Un po’ come accade con Jessica Jones e Luke Cage, persone normalissime con una forza sovrumana. E nel corso della stagione noi vediamo i tanti lati umani di Murdock: la sua amicizia storica con Foggy, messa a dura prova quando il suo amico-collega scopre che in realtà è lui l’uomo mascherato che “terrorizza” la città. I sentimenti verso Claire (una bravissima Rosario Dawson) che non può mostrare e che è costretto ad allontanare per tenerla al sicuro, o le innumerevoli volte in cui la stessa Claire è costretta a correre in suo aiuto per medicargli le ferite. Proprio le tante volte in cui torna a casa mezzo morto ci fanno vedere il lato più vulnerabile di un supereroe sempre a rischio, che sceglie di non avere armi e di combattere solo con calci e pugni, che non uccide perché non è un assassino. La mancanza del padre, perso quand’era solo un ragazzo, il voler tenere in salvo a tutti i costi le persone che ama. In gran parte della storia, insomma, Murdock prende quasi il sopravvento su Daredevil; il vero protagonista sembra lui.

Ma poi Daredevil si rimette la maschera e corre in aiuto a chi ne ha bisogno. Lottando contro i criminali e contro una polizia sempre più corrotta; lottando contro i russi e arrivando, così, a Wilson Fisk. L’uomo che non si può nominare. L’uomo che compare solo alla fine del terzo episodio e che fino ad allora ci ha fatto solo immaginare la sua crudeltà, la sua forza, la sua potenza. L’uomo che sembra anticipare ogni mossa del “Diavolo di Hell’s Kitchen”. L’uomo talmente potente che ha uomini, occhi e orecchie dappertutto (giornali, tv, polizia, persino FBI). Colui che trascina nel baratro Daredevil facendo credere al mondo intero che l’uomo mascherato è uno dei peggiori criminali capace di cose orribili e che sarà invece lui la salvezza di Hell’s Kitchen. E così Murdock è costretto a lottare su più fronti per poter salvare la sua città da Fisk e dai suoi degni soci e la reputazione del suo alter-ego, sempre più a rischio, sempre più difficile da “ripulire”.

I personaggi principali e le loro storie rivestono un’importanza notevole. Non solo Murdock e Nelson, ma anche Karen, ex cliente diventata la loro assistente/amica; il giornalista Ben e la sua difficile situazione con la moglie malata; ma anche e soprattutto Wilson Fisk. Conosciamo la sua storia, capiamo il perché sia diventato ciò che è ora e a volte lo vediamo anche con occhi diversi dopo aver conosciuto Vanessa. Uno dei migliori villain del mondo Marvel (se la gioca quasi alla pari con Kilgrave) costruito, caratterizzato e interpretato alla perfezione, con un eccellente Vincent D’Onofrio che lo ha reso possibile.

Tutto questo sta ad indicare principalmente una cosa: la Marvel è cresciuta e maturata e con essa le sue storie. In molti indicano Daredevil come la “miglior serie su supereroi di sempre” e non è certo un caso. Le sue atmosfere, il suo essere intelligente e ragionata, violenta ma non per forza, ne fanno un’apripista importante per tutto ciò che, da oggi in poi, il mondo Marvel può rappresentare. E noi non vediamo l’ora di scoprirlo!

Paolo Martina

Un ringraziamento speciale ai grandi fan della serie Daredevil Italian Fans