3) E’ Stata la Mano di Dio
Tratto liberamente dalla sua biografia, Paolo Sorrentino – dopo La Grande Bellezza e altri grandi gioielli del cinema italiano – dà vita a E’ Stata la Mano di Dio, una pellicola intima in cui non si auto celebra, ma si racconta in terza persona come farebbe con un caro amico. E il caro amico, in questo caso, è il telespettatore. In modo timido, il regista ci fa entrare all’interno del suo passato e dei suoi ricordi consegnandoci il ritratto di una famiglia come tante in cui i problemi non mancano e la parola chiave è ordinarietà . Eppure, questo spaccato familiare a tinte quasi comedy a un certo punto si rompe restituendoci le vicende di due fratelli orfani e, in particolare, di Fabietto, un adolescente ingenuo che nella vita vuole fare soltanto cinema. Ha visto soltanto pochi film, ama C’era una volta in America e Maradona. Di lui sappiamo tutto. Conosciamo la sua prima volta e le sue ambizioni, sappiamo che è l’alter ego di Sorrentino, conosciamo perfino il suo futuro, un futuro che perfino lui disconosce. Eppure, neanche per una volta durante la pellicola riusciamo a non stupirci. E’ Stata la Mano di Dio d’altronde è proprio questo: un film che stupisce e meraviglia con la sola arte della semplicità , della quotidianità . Uno spaccato di due ore che fa male quasi come se durasse una vita intera.
4) Mine Vaganti
Tra i migliori film italiani da vedere su Netflix non originali troviamo un’altra grande opera diretta da un altro grande regista: Ferzan Özpetek. Anche questa volta al centro della scena non troviamo una storia contorta o controversa, ma uno spaccato realistico che ci porta tra le strade pugliesi all’interno di una dimora come tante. Il vero fulcro della pellicola sono i legami e la loro complessità , ma anche il nostro modo di correre da una parte all’altra scombinando le carte. I personaggi si autosabotano perennemente dimostrandoci quanto l’animo umano sappia essere il più temuto nemico di noi stessi. Nonostante ciò, però, nessuno di loro si dimostra incapace di mettersi in discussione, di compiere un vero e proprio viaggio nell’introspezione. Con un Riccardo Scamarcio come non lo avevamo mai visto e una straordinaria Lunetta Savino, Mine Vaganti si impone come uno dei film più intimi di sempre. Un film normale che parla di cose normali che ogni giorno invadono il nostro quotidiano, rovinando a volte l’idea che abbiamo di noi stessi e degli altri.