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Lo Squartatore – Una delle docuserie Netflix più scioccanti degli ultimi anni

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Piccolo e grande schermo hanno più volte narrato e rievocato efferati delitti e con essi le storie di coloro che li hanno commessi, nella stragrande maggioranza dei casi attingendo a fatti veri o ispirandosi a figure realmente esistite. La filmografia in tal senso è piuttosto vasta e conta opere provenienti da diverse latitudini. Per quanto riguarda invece il mondo seriale, quello dei true crime è un filone che si è sviluppato solo da qualche anno ma che in breve tempo ha incollato milioni di appassionati davanti al piccolo schermo. Vi abbiamo più volte parlato di quanto Netflix punti molto forte su questo settore dell’intrattenimento (trovate tutto qui) e di quanto alcuni prodotti presenti nel suo catalogo siano di altissima qualità (come per esempio Il Caso Cecil Hotel). Tra questi è presente anche The Ripper, italianizzata in Lo Squartatore, che racconta le vicende di Peter Sutcliffe, conosciuto da tutti come “lo squartatore dello Yorkshire”.

Tredici donne uccise e sette ferite gravemente nel tentativo di ucciderle: sono queste le vittime che hanno reso noto Peter Sutcliffe come “The Yorkshire Ripper”, ovvero lo Squartatore dello Yorkshire. Martello, coltello e cacciavite le armi usate dal serial killer inglese per colpire le sue vittime, molte delle quali prostitute. La storia, che per anni ha fatto discutere sulle modalità cruente del serial killer, si è trasformata in una docuserie true crime prodotta dalla sempre lungimirante piattaforma streaming californiana. Ma chi era davvero Peter Sutcliffe?

Lo Squartatore: la trama

Per cinque anni, tra il 1975 e il 1980, gli omicidi dello Squartatore dello Yorkshire hanno gettato un’ombra oscura sulle vite delle donne nel Nord dell’Inghilterra. Tredici donne sono morte, e per tutti quegli anni la polizia si è data da fare per catturare il vero responsabile. Nessuno si sentiva al sicuro. Ogni uomo poteva essere un potenziale sospettato, ogni donna una potenziale vittima. Il clamore, oltre che per i numerosi omicidi, derivava dal modo cruento con cui il serial killer uccideva le sue vittime: prima venivano stordite con violenti colpi di martello alla nuca, poi mutilate con vari oggetti contundenti come coltelli e cacciaviti.

lo squartatore
Lo Squartatore (640×360)

Le prime vittime erano donne appartenenti al ceto basso, con situazioni familiari disastrate e numerosi figli (presumibilmente prostitute). Tutto cambia – comprese le tardive indagini della polizia – nel momento in cui viene rinvenuto il cadavere di Jane MacDonald, adolescenti di una famiglia alto-borghese. Da quel momento in poi si scatena una vera e propria caccia all’uomo e un’autoanalisi dell’opinione pubblica sulla realtà di quel tempo. Gli eventi legati a Lo Squartatore hanno influenzato la vita sociale e culturale dell’Inghilterra del Nord soprattutto la vita delle donne che si sono sentite per la prima volta realmente vittime di un sistema sociale patriarcale e maschilista.

Raccontare vicende e contesto: una scelta coraggiosa e vincente

I produttori della serie si concentrano più sull’opinione pubblica e su quanto essa sia stata influenzata dalle forze dell’ordine e dai mass media. Le quattro puntate quindi sono bilanciate tra una narrazione dei fatti e un’analisi profonda del “fenomeno Yorkshire Ripper”. Chi non conosce la storia de Lo Squartatore viene incollato allo schermo dal racconto delle drammatiche vicende, con una ricostruzione storica basata su interviste e servizi giornalistici del tempo. Chi invece conosce la vera storia, viene catturato dalle sfumature e dalle analisi legate al contesto sociale in cui si sono svolte le vicende.

Il documentario è realizzato attraverso uno sguardo e una prospettiva d’indubbio valore in cui non ci si concentra esclusivamente sulla psiche del criminale e sul suo modus operandi ma si sfrutta l’elemento investigativo per andare a descrivere e sviscerare uno spaccato di società e di contesto socioeconomico e culturale nei luoghi maggiormente colpiti dal Killer e delle influenze che le azioni del mostro hanno avuto sulla sfera femminile del Nord Inghilterra, specialmente a Sutcliffe e Leeds. Il tutto è arricchito delle pregevoli immagini d’archivio e d’interviste d’epoca che donano allo spettatore uno sguardo oggettivo e altamente interessante in grado di far comprendere il mondo in cui lo Squartatore ha agito e le conseguenze delle sue azioni maligne. Ci si concentra poi sulle le lotte sviluppatesi a seguito delle sue azioni: una nuova forza combattiva a favore dei diritti femminili, nata anche a causa di forze armate incapaci nell’affrontare il criminale e scoprirne l’identità.

Lo Squartatore (640x360)
Lo Squartatore (640×360)

Lo squartatore: una storia sbagliata

L’orribile vicenda ci racconta la vita di un assassino che attraversa ogni singolo step esistenziale verso la serializzazione omicida. Nonostante Peter non sia cresciuto in una famiglia problematica appare chiaro che abbia sviluppato, nel tempo, un’evidente incompetenza sociale, condizione che ha imposto dei grossi vincoli alla sua relazionalità, all’interno di un normale processo di costruzione dell’identità. Quell’incompetenza sociale si è evoluta in una feroce misoginia, che si è fatta ancor più feroce a seguito dei presunti tradimenti della fidanzata. Tutto ciò ha generato in lui un processo di spersonalizzazione del mondo femminile, trasformando, nella sua visione distorta e morbosa, ogni donna in un oggetto da eliminare. Una visione drammaticamente terribile.

Il documentario Lo Squartatore non vuole però andare a scoprire il vero io dell’assassino ma si dimostra maggiormente interessato alla narrazione dei fatti attraverso gli occhi e le emozioni di coloro che hanno avuto a che fare in prima persona con il serial killer come le vittime che sono fuggite dall’aggressore, alcuni poliziotti in azione sul caso e la voce dei parenti delle vittime. Sono loro i veri narratori della docuserie, non tanto il serial killer che rimane sempre nell’ombra anche nel finale dove scopriamo la sua identità che altro non è che quella di un uomo insignificante dal nome Peter Sutcliffe: Lo Squartatore dello Yorkshire.

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