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Le nostre impressioni a caldo dopo aver visto il primo episodio di Man to Man

Man to Man
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Alla disperata ricerca di un momento di svago ci siamo affidati a Netflix, e spulciando tra gli ultimi arrivi abbiamo scoperto Man to Man, Serie Tv prodotta dal network JTBC, con protagonisti gli attori Park Hae-jin e Park Sung-woong, volti noti del panorama sudcoreano.
Il plot è il seguente: la Hallyu star del cinema, Yeo Woon-gwang (Park Sung-woong), ingaggia come capo della sicurezza Kim Seol-woo (Park Hae-jin). Quest’ultimo in realtà è un agente dei servizi segreti. Addestrato e talentuoso, il rapporto tra i due sfocerà in situazioni turbolente quanto comiche. Una comedy in salsa action, prodotto molto in voga nella cultura seriale asiatica.

Allora premiamo il tasto play e iniziamo la visione del primo episodio di Man to Man.

PRIME IMPRESSIONI… (SPOILER alert!!!)Man to Man

L’inizio di Man to Man è a dir poco “schizofrenico”,
sia per quanto riguarda la narrazione, che per il montaggio

Il protagonista ci viene introdotto nel corso di una missione militare. Uno sniper con la faccia da guascone, non curante degli ordini impartiti dai suoi superiori. Masticando un chewingum avanza verso il pericolo tra capriole e salti mortali.

Quanto scritto sarebbe già sufficiente come fotografia generale della Serie Tv che stiamo guardando. Riprese in slowmo, baldanza a pallettoni e musiche compulsive non fanno altro che aggiungere un’ulteriore dose di stravaganza al tutto.

“Non si fidi di nessuno”,”Non mi fido neanche di me stesso”

L’incipit del primo episodio è pressoché scriptato. Arrestato per insubordinazione, Kim Seol-woo verrà arruolato come agente “fantasma” al soldo dei servizi segreti sudcoreani. Da questo momento in poi l’agente K si troverà a dover affrontare una missione dopo l’altra, all’insegna dell’anonimato. La base sembra essere fertile per una storia ricca di suspense e colpi di scena, ma ci accorgeremo presto che Man to Man è un prodotto che fa del grottesco un marchio di fabbrica.

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