L’ATTORE
Successivamente ecco fare capolino l’altro protagonista, Yeo Woon-gwang. Un attore di film d’azione spocchioso e viziato, che si rifiuta di girare le scene dove deve baciare una donna, ma che fuori dal set dimostra di non perdere tempo. Insieme al suo staff, in particolare la gelosissima manager Cha Do-ha (Kim Min-jung), sono sicuramente la componente destinata a conferire maggior comicità al prodotto.
IL VILLAIN
Come da copione c’è sempre il cattivo di turno. In questo caso si tratta di Mo Seung-jae (Yeon Jung-hoon), facoltoso uomo d’affari senza scrupoli con manie di grandezza. Corrompe e minaccia, mentre dispensa finti sorrisi alle telecamere aspettando il figlio fuori da scuola. Anche sua moglie, ex miss Corea e vecchio amore di Yeo Woon-gwang, sembra essere partecipe delle trame del marito.
L’intera vicenda pare ruotare intorno a una piccola statuina di legno. Scriviamo “pare“, perché nella frenesia della narrazione non se ne comprende bene il ruolo. Resta il fatto che, proprio a causa della scomparsa di un agente che stava indagando sull’oggetto, il nostro protagonista è costretto a tornare in attività . Questa volta l’obiettivo è infiltrarsi alla festa di compleanno del Presidente russo, il quale è in possesso della fantomatica statuina. Tra gli invitati c’è anche Yeo Woon-gwang, ecco perché l’agente K deve intrufolarsi al raduno dei fan dell’attore e avvicinarlo. Sarà così che i due s’incontreranno e attraverso degli espedienti un po’ forzati, Kim Seol-woo si “autonominerà ” nuovo capo della sicurezza.