3) The Wolf of Wall Street
Mi ascoltate? È più facile di quanto pensiate. Ogni persona che avete al telefono, vuole diventare ricca, e ci vuole diventare alla svelta: vogliono qualcosa per niente.
The Wolf of Wall Street
Ritorna sul grande schermo l’iconico duo composto da Leonardo Di Caprio e Martin Scorsese che, nel 2013, danno vita al capolavoro The Wolf of Wall Street. Con una Margot Robbie ai lucenti esordi e un Di Caprio oramai consacrato da anni, la pellicola sbanca al botteghino diventando un nuovo cult forse diverso dal solito. Sporco, disilluso e cinico: The Wolf of Wall Street fa record di parolacce e non impartisce mai alcuna lezione morale, se non quella di far soldi a palate. Wall Street, nella pellicola, sembra un po’ il selvaggio West, come Di Caprio stesso disse in un’intervista.
Senza regole e limiti morali, infatti, questa storia non conosce eroi, ma solo villain disposti a tutto pur di far funzionare – a proprio piacimento – la macchina dei soldi. I protagonisti, così sfrontati e spesso farabutti, riescono a restituire al pubblico uno spaccato che esiste ancora, fatto di gente pronta a tutto pur di fare il grande salto. Anche a discapito di chi, cadendo, potrebbe non rialzarsi più. L’economia, qui, non è infatti altro che un mezzo per parlare della società, e non il fine. Con ben 5 candidature agli Oscar ma nessuna vittoria, The Wolf of Wall Street è immediatamente diventato un cult senza tempo in cui, alla fine, si parla di qualcosa destinato a rimanere eterno per sempre: soldi e farabutti.
4) A Beautiful Mind
Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile.
A Beautiful Mind
Candidato agli Oscar e vincitore di ben quattro statuette, A Beautiful Mind è quel tipo di opera che ti distrugge e poi ti rimette in vita. Fa entrambe le cose, e sempre nello stesso modo. Con un Russell Crowe incredibile, la pellicola è liberamente ispirata alla vita di John Nash. Servendosi di finzioni e realtà, A Beautiful Mind scava all’interno della psiche del protagonista, dando vita a una storia in cui non ci si può salvare mai da soli. Per Josh, l’unica vera ancora di salvezza è sua moglie, colei che lo aiuterà a convivere con le sue allucinazioni, senza però mai farsi avvolgere.
Inizialmente A Beautiful Mind viene infatti raccontato attraverso il genere thriller, ma solo con il tempo scopriremo che gli unici misteri protagonisti abbiano a che fare con la malattia del protagonista, affetto da schizofrenia di tipo paranoide. In tanti hanno cercato di analizzare la pellicola in termini medici, arrivando a concordare che le visioni di Nash non siano altro che pezzetti della sua anima proiettati all’esterno. Come tutti, il protagonista nasconde infatti anche una parte più crudele che viene fuori attraverso la visione di William Parcher. Suspense, delicatezza, elementi matematici fortemente ancorati alla parte più emotiva del protagonista: A Beautiful Mind è un film che non dovreste perdervi per nulla al mondo. Un vero e proprio viaggio all’interno della mente di un genio che, per prima cosa, era un uomo fragile e indifeso. Come tutti noi.