Il catalogo di Netflix è sempre più ampio e tra film e serie tv è possibile trovare tantissimi prodotti di qualità, targati Netflix e non. A fine 2020, ad esempio, si è tanto parlato della serie La regina degli sacchi (qui potete trovare la nostra recensione), la serie su una scacchista prodigio che ha fatto aumentare del 125% la vendita di scacchiere, ma anche il comparto cinematografico non scherza. Tra i migliori film presenti su Netflix, infatti, ci sono Big Fish, Il caso Spotlight, Le strade del male, The Social Network.
Non solo pellicole straniere, però. Tra i migliori film di Netflix ci sono anche titoli italiani.
Andando a spulciare nella sezione “italiani” del catalogo riservata ai prodotti cinematografici, vi sono disseminati diversi gioiellini, che hanno riscosso un grande successo sia nel nostro paese che all’estero. Film candidati agli Oscar, pellicole che hanno vinto premi internazionali importanti, prodotti che hanno catturato l’attenzione e si sono guadagnati l’apprezzamento non soltanto del pubblico nostrano, ma anche di quello straniero.
Scopriamo quindi insieme quali sono i 7 migliori film italiani acclamati dalla critica internazionale presenti su Netflix.
1) Chiamami col tuo nome
Ispirato all’omonimo romanzo di André Aciman, Chiamami col tuo nome è una produzione parzialmente italiana, che vede alla regia il nostrano Luca Guadagnino. Nel 2018 (anno di uscita del film), la pellicola ha ricevuto moltissimi premi e candidature, tra i quali spiccano la candidatura agli Oscar come “miglior film” e la vittoria, sempre agli Oscar, come “miglior sceneggiatura non originale”.
Il film narra la storia d’amore tra il giovane Elio e il dottorando Oliver, scoppiata in mezzo ai paesaggi di un’estate italiana durante la quale Oliver è ospite a casa di Elio. I sentimenti che sbocciano tra i due protagonisti sono intensi e inaspettati per entrambi e non sarà semplice per loro esplorarli, ma tra le campagne del Cremasco Oliver ed Elio si allontanano e s’incontrano in una danza di emozioni a cui è difficile rimanere indifferenti. Chiamami col tuo nome è un film sull’amore: su quanto può essere intenso, meschino, insuperabile, bellissimo e necessario.
2) Lo chiamavano Jeeg Robot
Cosa succederebbe se le acque del Tevere fossero radioattive? Ce lo racconta Chiamatemi Jeeg Robot, una storia di anime e supereroi in cui il ladro Ezio si ritrova accidentalmente in possesso di poteri sovrannaturali. Citando l’opera di Gō Nagai, Jeeg robot d’acciaio, il film di Gabriele Mainetti ci racconta la storia di un supereroe fuori dal comune, un ladruncolo invischiato con la malavita romana, vittima del sistema di cui fa parte.
Oltre ad essere quasi stato candidato all’Oscar come “miglior film straniero” nel 2017, Lo chiamavano Jeeg Robot ha ricevuto moltissimi premi, non solo nostrani. Ha ricevuto delle candidature ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, ma anche a 8 1/2 Festa do Cinema Italiano di Lisbona, all’Imagine Film Festival di Amsterdam e allo Sitges – Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna. Lo chiamavano Jeeg Robot è una storia di supereroi tutta italiana, avvincente e profonda, che vi terrà incollati allo schermo.
3) La grande bellezza
“Ho cercato la grande bellezza e non l’ho trovata”, dice Jep Gambardella, giornalista ed ex scrittore, amante della vita mondana e assiduo frequentatore di un salotto notturno attorno al quale gravitano le bizzarre figure che accompagnano il protagonista nel corso de film. Una serie di avvenimenti portano Jep a riflettere sul suo passato ma anche sul suo presente e la figura del protagonista (interpretato da Toni Servillo) si muove nei chiaroscuri di una Roma felliniana a tratti onirica, alla ricerca dell’ispirazione per un nuovo romanzo.
La pellicola di Paolo Sorrentino ha riscosso tantissimo successo sia in Italia che all’estero, con premiazioni e candidature ai David di Donatello, ai Golden Globe ma, soprattutto, agli Oscar, dove ha vinto come “miglior film straniero” nel 2014. La storia di Jep, della sua ricerca e degli altri personaggi che affiancano il giornalista – fantasmi del passato e amici del presente – ci trasporta nella scintillante e sfrenata mondanità romana, alla ricerca della grande bellezza.
4) Sulla mia pelle
Presentato alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Sulla mia pelle racconta il caso di cronaca della morte di Stefano Cucchi a seguito in un pestaggio subito durante un arresto per spaccio. Si tratta di un avvenimento che ha fatto molto scalpore a causa degli iniziali insabbiamenti sulla causa della morte di Stefano, i cui assassini sono stati condannati solamente nel 2019.
Sulla mia pelle è un film di grande impatto, a tratti difficile da guardare, non solo grazie alla magistrale interpretazione di Alessandro Borghi, l’interprete di Stefano, ma anche per il modo in cui alcuni avvenimenti vengono rappresentati, per la paura che suscitano e per il dolore e la rabbia che provocano. La pellicola è valsa un David di Donatello come “miglior attore protagonista” ad Alessandro Borghi, ma il film di Alessio Cremonini ha ricevuto dei riconoscimenti anche a Venezia, segno che la storia di Stefano è in realtà una storia di tutti.
5) Perfetti sconosciuti
Un gruppo di amici si ritrova per cena e decide di fare un gioco al quale, in realtà, non vuole giocare nessuno: tutti devono tenere i telefoni sul tavolo, leggendo a voce alta qualsiasi messaggio e rispondendo con il vivavoce a qualsiasi telefonata. Tanto nessuno di loro ha dei segreti, no? Il gioco, che fin dall’inizio si preannuncia pericoloso, porterà scompiglio all’interno del gruppo, rivelando i delicati equilibri sui quali poggiano i rapporti umani, mostrando quanto ci impegniamo per mantenere le apparenze e quanto sia difficile abbandonarle per affrontare la realtà.
Il film di Paolo Genovese s’ispira a un format che ha avuto moltissimi remake in tutta Europa e che ha fatto tanto parlare di sé in Italia grazie all’apprezzamento ricevuto non solo da parte del pubblico, ma anche della critica. Critica non solo nostrana, però, dato che la pellicola è stata premiata anche al Tribeca Film Festival di New York, dove ha ottenuto il titolo di “miglior sceneggiatura”.
6) Gomorra
Continuiamo questa lista con la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano: Gomorra. La trama segue le storie di diversi personaggi, rappresentando una serie di stralci della malavita campana, mostrando come lavora la criminalità organizzata, quanta presa ha sul territorio della Campania e quanto sia effettivamente diffusa. Gomorra illustra anche cosa succede a chi rimane invischiato con la Camorra, una grande famiglia che non puoi tradire e dalla quale non puoi separarti se non vuoi rischiare conseguenze più che spiacevoli.
Il film, così come il romanzo di Saviano, ha avuto una grandissima risonanza, ricevendo moltissimi premi importanti sia in Italia che all’estero. A colpire è stato soprattutto il realismo della pellicola, non solo nei fatti raccontati, ma anche nelle ambientazioni e nel linguaggio utilizzato dagli interpreti, che fa diffusamente uso del gergo della malavita. Il successo di Gomorra ha portato anche alla realizzazione della serie omonima, in onda dal 2014 su Sky.
I film presenti in questa lista sono tutte pellicole straordinarie, realizzate da registi di spessore e interpretate da attori che si distinguono per le loro abilità e che raccontano storie coinvolgenti, umane; ; storie che ci aprono gli occhi su cose di fronte alle quali, di solito, distogliamo lo sguardo, che ci fanno empatizzare con personaggi le cui vicende fanno tenerezza, o che ci inquietano con i toni cupi del soprannaturale e del maligno. Sono tutte pellicole assolutamente da recuperare, quindi perché non approfittare del regalo che ci ha fatto Netflix mettendole a nostra disposizione?
7) E’ stata la mano di Dio
È stata la mano di Dio è una piacevole sorpresa di fine 2021, un regalo fatto da Paolo Sorrentino a tutti noi e soprattutto a se stesso. Ci troviamo davanti a un film sicuramente diverso da quelli che hanno popolato la cinematografia di Sorrentino negli anni: questa storia prende le distanze dall’edulcorazione della realtà per abbracciare invece la realtà nella sua accezione più cruda e dolorosa possibile. Sorrentino ci confida la parte più intima della sua esistenza: il suo passato e tutto il dolore che porta dentro. Siamo a Napoli e Fabietto Schisa – interpretato dall’esordiente Filippo Scotti – rappresenta l’alter ego dello stesso regista. Dopo sole due sequenze in cui lo vediamo protagonista, capiamo che nessuno avrebbe potuto impersonare meglio di lui un Sorrentino adolescente, folgorato da continue suggestioni e nuove sensazioni. Come tutti i cuori partenopei, sogna l’arrivo del fuoriclasse argentino, Diego Armando Maradona, al Napoli. Lui però più di tutti sembra riporre fiducia in questa venuta quasi messianica e, nel mentre, continua a vivere la sua vita con la goffaggine di un giovane ragazzo che tenta di capire come funziona il mondo dei grandi, sbattendo contro un muro invalicabile fatto di mezze bugie e una sessualità ancora inesplorata. Ogni sequenza di questo film è un fotogramma che pullula di vita e suggestioni. È il nostro orgoglio italiano agli Oscar 2022, nella categoria Miglior Film Straniero. Ci auguriamo che venga compreso da tutti, perché merita e perché sappiamo che ha tutte le carte in regola per emozionare e arrivare dritto al cuore.