Stilare una classifica è sempre complicato. Si rischia di risultare poco imparziali o di essere troppo poco oggettivi. Proprio per questo motivo, spesso, è bene affidarsi al giudizio del pubblico, alle loro valutazioni e opinioni. Per stilare questa lista dei 10 migliori film originali Netflix abbiamo deciso di affidarci a IMDb, ossia un database online che conferisce agli utenti la possibilità di esprimere una stima.
Grazie a questa risorsa, oggi vogliamo proporvi un elenco dei film prodotti dal colosso dello streaming Netflix di cui dovreste assolutamente prendere nota, di modo tale da non farvi cogliere impreparati quando vi troverete a consigliare un film o, più semplicemente, vogliate concedervene uno senza incappare in una spiacevole visione. Potreste scoprire titoli che si sono tenuti lontani dai riflettori, magari perché più di nicchia, ma che non per questo meritano di rimanere nel dimenticatoio.
Ecco la classifica, secondo IMDb, dei migliori film originali Netflix:
10) Sulla mia pelle – 7,3
Sulla mia pelle, diretto da Alessio Cremonini, è uno dei più grandi orgogli italiani, meritevoli di rientrare fra i migliori film originali Netflix. A confermarne il valore è stata la sua presentazione alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e la vittoria di ben quattro David di Donatello, di cui uno attribuito al talentuosissimo Alessandro Borghi, interprete del protagonista della storia.
Il racconto di Sulla mia Pelle ha tinte forti, con sfumature di intenso realismo e dramma. Stefano Cucchi è un giovane romano che, durante una sera come le altre mentre è in compagnia di un suo amico, viene perquisito e trovato in possesso di sostanza stupefacenti. Per questo viene arrestato e condotto alla stazione di polizia, dove avrà inizio la sua Odissea fatta di dolore, violenza e ingiustizia a cui però, tragicamente, non farà seguito un ritorno a casa.
Sulla mia pelle nasce con l’intento di smascherare un’atroce verità che, per anni, le stesse istituzioni hanno contribuito ad occultare per non smascherare gli spregevoli abusi di potere dello Stato.
La scelta di raccontare questa struggente pagina di cronaca nera costruendo un’atmosfera dai toni freddi e connotata da spiccati chiaroscuri, a tratti sterile dal punto di vista emotivo, è una prerogativa registica che intende accentuare il senso di abbandono e angoscia e vissuto dal protagonista.
9) Mudbound – 7,4
Mudbound è un adattamento cinematografico del romanzo Fiori nel fango di Hillary Jordan, diretto da Dee Rees. Ambientato tra le campagne degli Stati Uniti meridionali durante la Seconda Guerra Mondiale, questo film racconta la storia memorabile di due famiglie, messe l’una contro l’altra da una gerarchia sociale spietata ma legate dalla terra che lavorano: il Delta del Mississippi.
Mudbound segue le vicende della famiglia McAllan, da poco trasferitasi in Mississippi dalla tranquilla città di Memphis e, ovviamente, impreparata a vivere le difficoltà della vita di campagna. Intanto, giunge la guerra a sconvolgere l’equilibrio precario che affligge il rapporto con i mezzadri presenti su quelle terre da generazioni.
Seppur ambientato in un’epoca lontana dalla nostra, questa storia è spiccatamente attuale perché capace di farci riflettere sulla costante paura del diverso che, ancora oggi, alberga nella società. Ignorare le discriminazioni e le violenze perpetrate ai danni dei più deboli è inammissibile e fare film che raccontano simili drammi rappresenta la costante speranza che qualcosa possa cambiare.
8) Diamanti grezzi – 7,4
Diamanti grezzi, diretto da Josh e Benny Safdie, grazie alla valutazione del pubblico si è meritato in un posto in questa nostra classifica dei migliori film originali Netflix.
Howard Ratner, interpretato da un sorprendente Adam Sandler fuori dalla sua comofort zone fatta di ruoli comici, è un gioielliere che gestisce un negozio nel Diamond District di Manhattan, costantemente oberato dai debiti poiché incallito giocatore di azzardo. La sua voglia di cambiare vita lo porta a riporre le sue speranze in un opale proveniente dall’Etiopia, una pietra preziosissima che potrebbe segnare la svolta della sua esistenza. Howard, inoltre, è un personaggio con cui non è difficile empatizzare, anche se costantemente pronto a fare la scelta più sbagliata e controversa tra quelle possibili.
Considerato uno dei lungometraggi più adrenalinici presenti in catalogo, Diamanti Grezzi ha conquistato il pubblico grazie al ritmo della storia raccontata in maniera coinvolgente, tale da non lasciare spazio a tempi morti. La tragedia grottesca di un uomo alla disperata ricerca di un riscatto funziona alla perfezione, grazie alla recitazione del suo protagonista e ad una scrittura vivace, imprevedibile e frizzante che, inevitabilmente, tiene incollati gli spettatori allo schermo.
7) I due papi – 7,6
I due papi è un lungometraggio da Fernando Meirelles e sceneggiato da Anthony McCarten, basato sull’opera teatrale di quest’ultimo del 2017, The Pope. Interpretato da Jonathan Pryce e Anthony Hopkins rispettivamente nei ruoli di papa Francesco e papa Benedetto XVI, il film racconta del rapporto tra i due appena prima delle dimissioni di quest’ultimo al soglio pontificio e alla conseguente elezione di Francesco a Papa avvenuta nel 2013.
Scegliendo di mescolare fatti storici a una trama di pura invenzione, il lungometraggio abbraccia un arco narrativo della durata delle quarantotto ore vaticane. Ci mostra due uomini diametralmente opposti, che interpretano la dottrina in maniera diversa ma che si ritrovano ad instaurare un rapporto di profonda amicizia, manifestando una sintonia inaspettata. Lo spunto narrativo veritiero sono le due dimissioni: la prima, nota a tutti, è quella di Ratzinger mentre la seconda, che nel film trascende le reali proporzioni storiche, è quella che Bergoglio diede da Cardinale di Buenos Aires allo scadere dei 75 anni, per dovere di ufficio.
Candidato a tre Premi Oscar, I due papi dimostra un’attenzione particolare per la scelta dei costumi e la costruzione delle atmosfere che si rivelano parecchio efficaci, ma soprattutto, preme nel costruire delle situazioni di ordinaria quotidianità in cui i due personaggi possano essere concepiti prima di tutto come due uomini, al di là dei loro notevoli incarichi pubblici e del peso delle loro responsabilità.
6) Il ragazzo che catturò il vento – 7,6
Parliamo adesso di un’emozionante pellicola cinematografica scritta e interpretata da Chiwetel Ejiofor, tratta da una storia vera, quella di William Kamkwamba. Il ragazzo che catturò il vento è basato, infatti, sul libro delle memorie di quest’ultimo che ha scelto di raccontare la sua commovente storia.
Il protagonista è un giovane ragazzo che vive in un piccolo villaggio del Malawi, in Africa. Dopo aver frequentato per un breve tempo la scuola del posto, dimostrando di avere una particolare propensione per le materie scientifiche, è costretto a causa dell’indigenza della sua famiglia a ritirarsi per potersi dedicare al lavoro. Nel povero centro abitato, intanto, le condizioni di coltivazione delle terre si fanno sempre più difficili e l’intera popolazione rischia di morire di fame. Il giovane ragazzo, però, dimostrerà le sue doti e la sua spiccata intelligenza mettendo a punto un ingegnoso sistema capace di trasformare le sole risorse naturali del luogo in energia, utile ad alimentare i processi di coltura.
Il ragazzo che catturò il vento è, senza dubbio, uno dei migliori film originali Netflix perché capace di raccontare una storia toccante di coraggio e di resilienza. William Kamkwamba sceglie di dare un futuro migliore alla sua gente, decide di non arrendersi e di sfruttare il potere della cultura e della conoscenza per imprimere una svolta alla propria esistenza e cambiare lo stato di cose della sua Terra.
5) Roma – 7,7
Vincitore di tre Premi Oscar e due Golden Globes, Roma, scritto e diretto da Alfonso Cuarón, è una pellicola d’altri tempi. La scelta del bianco a nero riesce a creare un’atmosfera “spirituale”, capace di scatenerete intense emozioni con pochi piani ma estremamente efficaci.
Al centro del racconto ci sono le vicende di una famiglia messicana a Città del Messico negli anni Settanta. Siamo a Colonia Roma, da cui il titolo della pellicola. Cleo, la protagonista, è una domestica di una famiglia dell’alta borghesia. Un giorno, il padre di famiglia abbandona la sua casa non facendo più ritorno e allora sua moglie Sofia, madre di quattro bambini, e Cleo instaurano un rapporto speciale, imparando a farsi forza a vicenda e creare un profondo legame di solidarietà e supporto che va oltre le loro differenze di classe.
Cuarón mette in scena una storia che risente di sfumature profondamente autobiografiche, personali e per questo genuinamente poetiche. Il sapore neorealista riesce a conferire un certo naturalismo e verismo a tutto il film, offrendo un ritratto della Storia e dei suoi conflitti oltre che degli scontri e disordini politici che, in quegli anni, irrompevano nella quotidianità della gente comune.
4) Beasts of No Nation – 7,7
Diretto da Cary Fukunaga e basato sul romanzo Bestie senza una patria dello scrittore statunitense di origine nigeriana Uzodinma Iweala, Beasts of No Nation è uno dei migliori film originali Netflix sicuramente per la forza con cui sceglie di raccontare la storia di Agu, interpretato del promettente Abraham Attah, costretto a diventare un bambino soldato sotto la guida del Comandante del NDF (Native Defense Force).
La storia di questo giovane ragazzo si trasforma in un viaggio angosciante e agonizzante con un’attenzione spiccata per i suoi dissidi interiori costanti che lo portano a rifiutare il trauma a cui è sottoposto e una passiva accettazione della brutalità a cui è stato condannato. La scelta di optare per ambientazioni ben identificabili tradiscono il tentativo di trasformare questo racconto in una storia universale di infanzia rubata.
Apu, però, riesce a incarnare e a portare in scena un tremendo dramma vissuto da molti bambini del suo Paese d’origine, i quali, ogni giorno, sono costretti dalle difficili situazioni politiche e territoriali. a rinunciare alla propria innocenza per trasformarsi in serial killer spietati, privi di morale e con gravi danni psico-fisici che li turbano durante tutta la loro esistenza. Ma soprattutto, senza la possibilità di scegliere se rinunciare a questa drammatica vita.
3) Il processo ai Chicago 7 – 7,8
Certi nomi, si sa, sono una vera e propria garanzia. Uno di questi è indubbiamente quello di Aaron Sorkin, noto per aver scritto la sceneggiatura di serie tv come The West Wing e The Newsroom ed è giunto alla produzione cinematografica con Il processo ai Chicago 7.
Siamo nel pieno Sessantotto, in America. Il film narra il processo ai cosiddetti Chicago Seven, un gruppo di attivisti contro la guerra del Vietnam coinvolti in uno scontro tra manifestanti e Guardia Nazionale proprio in questo esplosivo e storico anno. Il tentativo dell’autore di sottolineare il valore simbolico di un simile evento è sicuramente ben riuscito. Grazie a questa analisi, oggi possiamo riconoscere simili dinamiche nel mondo contemporaneo, negli avvenimenti che riguardano il mondo politico e, più in generale, la società.
Il processo ai Chicago 7 è una pagina di storia che bisogna preservare dal dimenticatoio. Nel tentativo del governo del presidente Richard Nixon di stanare gli avversari ed eliminare l’opposizione, è possibile intravedere la scorrettezza degli ambienti di potere, i quali, oggi come allora, si limitano ad abusare della propria autorità per tradire i principi democratici e la libertà di espressione dei cittadini. Sorkin, affiancando documenti storici e ricostruzione cinematografica, soddisfa le ambiziose aspettative di questo progetto.
2) Storia di un matrimonio – 7,9
Se c’è qualcosa di cui essere certi, è che Storia di un matrimonio. scritto e diretto da Noah Baumbach e candidato agli Oscar, è uno dei più meritevoli film in questa classifica di migliori film originali Netflix. A impreziosire il racconto dell’intensa storia d’amore è la recitazione di Adam Driver e Scarlett Johansson, interpreti della coppia protagonista.
Charlie è un famoso regista teatrale sposato con Nicole, un’attrice dello stesso mondo. Il film, come se fossimo davanti a uno spettacolo teatrale, attraverso efficaci e intensi “quadri” ci racconta la crisi che i due stanno affrontando e che li ha portati a iniziare una terapia di coppia. La loro relazione si incrina, passo dopo passo, fino all’inesorabile e irreversibile rottura. A pagarne le conseguenze, c’è anche Henry, il loro figlioletto ferito e inerme che, invano, cerca di resistere alla pressione delle decisioni prese dai suoi genitori.
Storia di un matrimonio, come già anticipato dal titolo, è un “semplice” racconto. Non c’è nulla di esagerato che intervenga a rendere le vicende più intense di come possano già apparire agli occhi degli spettatori. Le emozioni sono coinvolgenti e viscerali proprio perché manifestate con estrema purezza e spontaneità, senza la classica patina che riveste i film che raccontano drammi sentimentali. Il suo realismo e, a tratti anche la sua crudezza, sono sicuramente due dei suoi maggiori punti di forza, messi in risalto da una recitazione impeccabile del cast.
1) The Irishman – 7,9
Con la stessa valutazione del precedente film citato in lista, troviamo un altro piccolo gioiello della durata di ben 210 minuti, The Irishman ha segnato il ritorno dietro la macchina da presa di Martin Scorsese con un cast altrettanto pluripremiato e amatissimo dal grande pubblico formato da Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. D’altronde, con nomi simili, non ci si sarebbe potuti aspettare diversamente.
Dopo i grandi capolavori de Le Iene e The Wolf of Wall Street, Scorsese torna a stupirci con un racconto tratto da una storia realmente accaduta in America negli anni ’50. L’irlandese Frank Sheeran (Robert De Niro) da reduce della Seconda guerra mondiale, in Italia prima e umile lavoratore negli Usa poi, diventa un killer asservito a Russell Bufalino (Joe Pesci). Inoltre, stringe un rapporto di lavoro e amicizia con il famoso leader del sindacato degli autotrasportatori Jimmy Hoffa (Al Pacino), noto esponente della illegalità organizzata.
Il progetto, troppo ambizioso e costo, è stato rifiutato da alcune case di produzione finché Netflix, rendendosi colto dell’alto potenziale del film, si è interessata e ha finanziato la sua realizzazione. E anche questa volta il colosso dello streaming ci ha visto giusto! The Irishman può essere considerato un film storico per il modo in cui dipinge un potente affresco di storia americana lungo un cinquantennio. Una pellicola che compendia una sperimentazione lunga decenni e che richiede un certo impegno spettatoriale durante la sua visione, al fine di coglierne tutte le sfaccettature.