Hard-boiled, pulp fiction o in qualsiasi modo lo si chiami è tra i generi cardine del cinema e della televisione poiché comprende il poliziesco, il detective fiction e il crime ma – a differenza del giallo – nell’hard-boiled il crimine, la violenza e il sesso vengono rappresentati in modo realistico, cupo, noir appunto. Comprendendo così tante sottocategorie, è impossibile non essersi imbattuti almeno una volta in una serie che abbracciasse questo genere, soprattutto trovandosi a sfogliare nel catalogo tra le migliori serie tv Netflix.
Se ritenete che questo sia il genere perfetto per voi non potete assolutamente farvi sfuggire le 5 migliori serie tv Netflix di genere hard-boiled noir.
1) L’Alienista
Investigazione, violenza esplicita, atmosfera spettrale, potevamo escludere L’Alienista dalla categoria? Tratta dall’omonimo romanzo di Caleb Carr, questa serie di ambientazione storica presenta la figura inedita dell’alienista (“nel diciannovesimo secolo si credeva che le persone affette da malattie mentali fossero alienate dalla loro vera natura. Gli esperti che le studiavano erano pertanto chiamate alienisti”), una figura che oggi chiameremmo profiler, impegnata a risolvere crimini seriali risalendo al colpevole dall’analisi psicologica di quest’ultimo, indagando nella profondità delle menti più perverse della cupa New York ottocentesca, in pieno sviluppo industriale.
Seppur all’apparenza potrebbe sembrare una sceneggiatura “già vista”, L’Alienista riesce a sorprendere e a farsi notare nel vasto catalogo Netflix per il modo inedito in cui riesce a creare suspense (vi ricordiamo questo articolo della nostra rubrica di approfondimento Behind The Series che spiega proprio quest’aspetto), per la minuziosa cura nei dettagli e per la natura disturbante dei crimini, che tanto nella prima quanto nella seconda stagione fa dei bambini le sue vittime preferite.
2) Marcella
Rientrata al lavoro dopo un periodo di pausa causato dall’atroce perdita di sua figlia, Marcella (Anna Friel) è una detective dallo stile trasandato di chi non ha più nulla da perdere, che catalizza tutte le sue energie sul lavoro e sulla risoluzione degli oscuri crimini di una Londra piovosa e buia.
Non abbastanza noir vero? Aggiungiamo altri particolari.
Nel corso delle indagini, Marcella comincia a soffrire di momentanee amnesie che la porteranno a dubitare, nel momento in cui le prove la collocheranno sulla scena del crimine, delle sue stesse azioni, ritrovandoci così nel limbo oscuro della sua psiche tra realtà e immaginazione, fino ad arrivare a una sconvolgente scoperta che cambierà per sempre la sua vita, spingendola nel baratro più profondo dei suoi demoni interiori, facendola arrivare a sfregiarsi il viso e cambiare identità. Marcella è una serie che riesce a trasportare lo spettatore nell’oscura complessità emotiva della sua protagonista, che compie un’evoluzione da risolutore a vittima a carnefice assolutamente inedita nel suo genere. Vedere per credere.
3) Deadwind
Anche la serie finlandese Deadwind ha una protagonista donna. La prima puntata si apre con il ritrovamento di un corpo sepolto sotto terra, sulle cui cause della morte lavorerà la detective Sophia Karppi (Pihla Viitala) insieme all’agente novellino Sakari Nurmi (Lauri Tilkanen) a cui farà da mentore. Così come Marcella, anche Sophia torna al lavoro dopo una grave perdita; è rimasta infatti vedova del marito, ucciso in un incidente da un pirata della strada, e questo inevitabilmente comprometterà la lucidità della detective, la cui storia personale si snoda nel corso della serie intrecciandosi con la trama principale della risoluzione degli omicidi. Deadwind non è sicuramente la serie più cruda tra quelle in lista, ma merita una menzione speciale per la sottocategoria che rappresenta, quella dei noir nordici, che conta non pochi ammiratori e ricopre un vasto spazio nel catalogo Netflix (Greenseland- terre di confine, I delitti di Valhalla, Il caso, Il giovane Wallander sono solo alcuni dei titoli di questa categoria).
Se siete appassionati della romantica quanto spettrale atmosfera grigia e cupa nordeuropea (e di macabri delitti) dovreste senz’altro dargli un’occhiata.
4) Freud
Tra le serie più criticate del 2020 che ad altissime aspettative del pubblico non è riuscita ad incontrare altrettanto consenso, Freud è senza dubbio la serie più cruda, cupa e sessualmente esplicita dell’intero catalogo. La storia, come si può facilmente intuire dal titolo, è quella del più noto psicanalista del mondo Sigmund Freud (Robert Finster), preso dai suoi studi sull’isteria e in particolare sul metodo dell’ipnosi come cura a quest’ultima, che si ritroverà però alle prese con brutali omicidi, sedute spiritiche, riti satanici e quanto altro di più oscuro (e fuori contesto) possa esistere. La critica principale mossa allo show è infatti l’aver accostato allo studio scientifico della psiche quello di riti e elementi che con la medicina non hanno nulla a che fare (ne abbiamo parlato in modo dettagliato nella nostra recensione), ma se si chiede a chiunque quale sia la serie più inquietante e macabra con delitti e omicidi e contenuti espliciti (a volontà) la risposta sarà Freud, quindi, seppur non la migliore serie tv che Netflix abbia sfornato, è senza dubbio la più meritevole di menzione parlando della categoria hard-boiled noir.
Ma torniamo alle migliori serie tv Netflix e parliamo di Mindhunter
5) Mindhunter
Serie crime Netflix per eccellenza, Mindhunter è la serie qualitativamente più alta che sia apparsa su una piattaforma streaming, grazie soprattutto al suo regista premio oscar David Fincher, di cui si percepisce la firma a ogni frame di pellicola. Mindhunter è la storia (vera) dei due agenti speciali Holden Ford (Jonathan Groff) e Bill Tench (Holt McCallany) che, attraverso interviste ai più famosi e spietati serial killer (verissimi anch’essi), cercano di studiare i tratti psicologici comuni a tutti (come ad esempio traumi passati, repressioni e abbandoni) per rendere più facile l’individuazione dei futuri assassini seriali. La nota cupa della serie è data dalla consapevolezza della realtà dei crudissimi omicidi di cui si racconta, esposti in un ritmo generale che si mantiene volutamente lento per far provare allo spettatore la stessa inquietudine che si percepisce nella sala interrogatori, in cui bisogna guadagnarsi ogni confessione con pazienza e misurando minuziosamente le parole, rimanendo però ancorati alla realtà affinché l’oscurità dei disumani interlocutori non ti risucchi (impossibile non citare la claustrofobica scena dell’attacco di panico dell’agente Ford dopo un faccia a faccia con il killer Ed Kemper).
Mindhunter è la sicuramente la serie che qualsiasi amante del genere non può farsi scappare, se non altro per onorare la memoria delle (fin troppo) numerose vittime.