3) Marseille
Se per Between poteva esserci la scusante del basso livello recitativo degli interpreti, lo stesso non potrebbe dirsi per Marseille, guidata da un sempre degno Gérard Depardieu. E anche premesse e atmosfere facevano ben sperare: una storia di politica, interessi e trame oscure sullo sfondo di una plumbea Marsiglia. Ma allora cosa non è andato stavolta? Il terribile intreccio, tanto per cominciare, frutto forse di sceneggiatori svogliati. Marseille appare in poche parole semplicemente ridicola e non credibile. Un’involontaria parodia di quello che vorrebbe rappresentare. Tanti, troppi cliché e un’aria generale di già visto.
Prevedibile, forzata, noiosa. Marseille sicuramente avrebbe voluto ambire a una posizione di primo piano nel palinsesto di Netflix e gli investimenti fatti lo confermano. L’ambientazione ben curata, da sola, non può reggere tutta la baracca. Decisamente scricchiolante e ben presto crollata sotto il peso di critiche implacabili. Una seconda stagione da contratto, semplicemente passata in sordina (per fortuna), e tanti cari saluti.