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Netflix è stata accusata di violare la privacy per controllare la condivisione degli account

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Netflix e la fine degli account condivisi, una telenovela che va avanti ormai da molto tempo e che sta per giungere alla sua conclusione, dato che la misura è appena stata resa operativa anche in Europa – dopo i test effettuati nei mesi precedenti in alcuni paesi dell’America Latina – iniziando da Spagna e Portogallo. Una telenovela che però non è esente da costanti colpi di scena, e l’ultimo in ordine di tempo proviene appunto da una delle prime nazioni europee colpite da questa misura, ovvero il Portogallo. Andiamo con ordine e tentiamo di capire cosa sta succedendo.

Come riportato da Wired, in Portogallo è intervenuto addirittura il Parlamento contro le nuove regole di Netflix mirate al blocco della pratica degli account condivisi gratuitamente tra gli utenti. Più precisamente, tre deputati socialisti hanno presentato un’interrogazione al governo, interrogazione all’interno della quale è stata messa in discussione legalità e costituzionalità dei cambiamenti, che potrebbero violare anche la normativa sulla privacy del Regolamento generale sulla protezione dei dati.

Come ben sappiamo, Spagna e Portogallo saranno i primi paesi europei in cui Netflix introdurrà le nuove regole volte a limitare il fenomeno della condivisione degli account (sarà ancora possibile condividere gli account, ma solo pagando un sovrapprezzo e solo condividendo l’account fuori dal proprio nucleo domestico con un numero limitato di persone, spieghiamo tutto nei dettagli qui) e per raggiungere questo obiettivo, ci saranno specifici controlli sugli indirizzi IP e sulle ID dei dispositivi. Tali procedure implicano necessariamente l’uso di strumenti per la sorveglianza e la successiva elaborazione dei dati raccolti hanno detto i deputati in questione nell’interrogazione, riportata dal giornale portoghese Publicociò implica violazioni o restrizioni del diritto alla privacy e anche alla libertà di movimento delle persone”.

I deputati hanno inoltre richiesto l’intervento dell’Autorità nazionale delle comunicazioni (Anacom), allo scopo di “capire quali procedure stia adottando il governo per garantire il pieno rispetto, da parte di Netflix, della legislazione nazionale ed europea in materia di privacy”.

Netflix, rispetto a questa situazione, ha ribattuto che le informazioni alle quali avrà accesso per verificare gli account saranno “essenzialmente le stesse” che già utilizza “per fornire” il servizio normalmente. Tuttavia – riporta Wired – nonostante abbia effettivamente accesso alle Id dei dispositivi, non è detto che Netflix sia autorizzata a conoscere la localizzazione degli account anche attraverso il semplice indirizzo Ip e soprattutto a tenere traccia costante degli spostamenti dei titolari.

Staremo a vedere cosa succederà: intanto, ecco quali potrebbero essere i costi extra da sostenere per condividere l’account al di fuori del nostro nucleo domestico.

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