Ogni tanto, è bene informarsi su quali siano i titoli presenti su Netflix. Al di là degli Originali della piattaforma infatti, sono tante altre le serie tv disponibili sul catalogo: dalle sitcom che hanno fatto la storia del genere comedy ad alcuni capisaldi della proposta drammatica moderna. Netflix fa e Netflix disfa: qualche volta arriva un titolo nuovo, altre volte vengono cancellate in blocco intere serie tv che poi risulta difficile reperire altrove. È il caso, ad esempio, di The Americans, prima troncata in due spezzoni e poi cancellata direttamente dal catalogo. O di Sherlock, Prison Break, Boris – adesso su Disney+ – e, di qui a qualche anno, anche di Breaking Bad. Tra gli show attualmente presenti su Netflix però, non è che la scelta sia scarna e la qualità certo non manca. Gli abbonati alla piattaforma possono contare su una vasta offerta di prodotti di altissimo valore, che spaziano da un genere all’altro e da un format all’altro.
Quali sono in assoluto le migliori serie tv attualmente disponibili su Netflix?
Ecco una classifica che potrebbe aiutare ad orientarvi nella vastissima offerta di titoli in catalogo. Il range preso in esame è di trenta serie tv, tra le quali scegliere non è stato semplicissimo. Il criterio di selezione è sempre lo stesso: qualità del prodotto, approvazione dei fan, impatto socio-culturale. L’abbonamento alla piattaforma ha un senso solo se poi, tra le serie da guardare, spuntano questi titoli qui. Eccovi dunque, la classifica delle migliori serie tv presenti su Netflix: non mancano ovviamente gli Originali, anche se in questo caso la scelta comprende proprio tutti i prodotti disponibili per la visione.
30) The Witcher
È vero, tra i titoli di questa classifica mancano alcuni pezzi da novanta. Ma non potevamo escludere dalla selezione di proposte le avventure di Geralt di Rivia, il witcher che vaga da un regno all’altro di un mondo precipitato nel caos alla ricerca di mostri da uccidere. Tra gli appassionati della saga di romanzi fantasy, The Witcher è stata accolta con grande entusiasmo, ma la serie ha fatto breccia anche nel cuore di un pubblico meno pratico del genere. La scenografia, gli effetti speciali e la particolarità della scrittura, hanno reso The Witcher uno dei migliori prodotti nel campo del fantasy.
29) After Life
Tutt’altra storia per After Life, la serie tv creata, diretta, prodotta e interpretata dal genio comico di Ricky Gervais. In diciotto episodi – sei a stagione – l’attore britannico ha saputo condensare il suo spirito umoristico, infilandolo tra le maglie di una storia amara e tragica che inizia con la perdita della moglie malata e che parla di rinascita ed elaborazione del lutto, anche se in una chiave del tutto diversa. After Life è una black comedy che rispecchia in tutto e per tutto la comicità del suo creatore: nera, affilata, sarcastica, ma comunque profonda e incisiva.
28) Brooklyn Nine-Nine
Un po’ più demenziale invece il tono di un’altra comedy che non poteva non finire in questa classifica. Brooklyn Nine-Nine è una serie che prende bonariamente in giro il genere poliziesco con gag assurde e divertenti il cui protagonista è quasi sempre Jake Peralta, un giovane detective appassionato del suo lavoro, che però svolge prendendosi spesso delle licenze e eludendo le regole più basilari.
La serie rischiava di essere cancellata nel 2018, ma l’attivismo dei fan portò la NBC a salvarla e poi Netflix ad accoglierla sulla sua piattaforma.
Le gag comico-demenziali e la caratterizzazione dei personaggi, mai realmente appiattiti su un cliché, hanno fatto sì che Brooklyn Nine-Nine conquistasse poco alla volta il cuore degli spettatori, raccogliendo anche critiche molto positive dalla critica.
27) Unorthodox
La prima miniserie della classifica è Unorthodox, un dramma in quattro episodi sulla fuga, la vita e la ricerca di sé. Esty è la giovane protagonista della storia, una ragazza appartenente alla comunità ebraica chassidica ultra-ortodossa di New York. Quando si ferma a riflettere sull’insoddisfazione e il senso di disagio che le deriva dalla propria vita, Esty decide di allontanarsi dalla sua gente per trovare se stessa e provare a cercare la felicità altrove. Berlino sarà la sua destinazione, in un viaggio che non è tanto fisico quanto piuttosto interiore. La serie è basata sull’autobiografia di Deborah Feldman, che ha realmente vissuto un’esperienza simile a quella della protagonista.
26) The Good Place
Ventiseiesima posizione invece per The Good Place, la serie della NBC ideata da Michael Schur, il creatore di Parks and Recreation. Il topic di fondo di questa serie – il viaggio nell’Aldilà – non è originalissimo, eppure The Good Place riesce a cavarne fuori una trama che, tra gag surreali e battute demenziali, riesce ad andare in profondità e a stimolare una riflessione serie sulla vita.
Stiamo parlando di una delle migliori comedy presenti su Netflix.
Ma anche di una delle migliori in generale, soprattutto considerando la scarna offerta di serie di questo tipo di recente. The Good Place è uno show profondamente intelligente, che affianca costantemente situazioni divertenti a momenti di inaspettato spessore. Il finale poi, è di una tale bellezza che varrebbe la pena guardare l’intero show solo per quello.
25) La regina degli scacchi
Altra miniserie targata Netflix che ha avuto uno straordinario successo è La regina degli scacchi, uscita nell’autunno 2020 e subito rimbalzata in cima alle classifiche dei prodotti più visti della piattaforma. La storia è quella di Beth Harmon, un’orfana con uno straordinario talento per il gioco degli scacchi. La serie è ambientata negli anni Sessanta, un’epoca di grandi traguardi ma anche di grosse contraddizioni. Il contesto storico si materializza sullo sfondo, lasciando in primo piano l’angosciante storia di Beth, che è però anche una storia di rivalsa e di vittoria in un mondo in perenne conflitto. La serie, tra le altre cose, ha risvegliato la curiosità per uno dei giochi più antichi e competitivi del mondo: il gioco degli scacchi appunto.
24) Strappare lungo i bordi
Riuscitissima anche la prima serie tv del fumettista Zerocalcare, che con Strappare lungo i bordi si è guadagnato un posto strameritato in questa classifica. I personaggi – Secco, l’Armadillo, Alice e tutti gli altri – sono quelli celebri delle tavole di Zerocalcare, nei quali i fan hanno già avuto modo di immedesimarsi nel corso degli anni.
La scelta di Netflix di puntare su questa miniserie si è rivelata azzeccatissima.
Strappare lungo i bordi è stata a lungo nella Top10 della piattaforma e se ne è continuato a parlare per settimane. Il punto di forza è il legame profondo con i fumetti di Zerocalcare, con il suo linguaggio, il suo tratto di matita e con quel codice così diretto attraverso il quale riesce a raccontare un’intera generazione con le sue ansie e i suoi tic.
23) Orange is the New Black
Oragne is the New Black è stata per molto tempo uno dei titoli di punta della piattaforma e lo è ancora oggi, con le sue sette stagioni e gli oltre novanta episodi disponibili. Un prison drama al femminile, corale, stratificato, pronto a svilupparsi su più livelli. Piper Kerman è la protagonista dello show, ma poi la storia vira su altri personaggi e su altre storie, finendo per raccontare un intero spaccato di società. Orange is the New Black ha il tono di una comedy, ma passa attraverso situazioni e tematiche che spingono ad una riflessione approfondita sui disagi della società moderna, affrontando temi come l’omosessualità, il razzismo, la parità di genere, i disagi generazionali e così via.
22) Sense8
Particolarmente discussa fu invece Sense8, che di “particolare” ha più di un aspetto. La serie venne distribuita nel 2015 su Netflix e criticata – ma anche elogiata – dalla critica negli anni successivi. La storia parla di interconnessioni tra individui distanti geograficamente eppure intimamente connessi a livello psichico. Si tratta di otto sconosciuti che, grazie a questo assurdo legame telepatico, riescono a condividere le proprie esperienze come se appartenessero a un unico fluire di sensazioni. L’originalità della trama e la caratterizzazione dei diversi personaggi è ciò che ha fatto la fortuna di Sense8 e, per un periodo, pure di Netflix.
21) Squid Game
Qualche mese fa, tutti parlavano di Squid Game, la serie tv coreana che ha battuto vari record di visualizzazioni al momento del suo rilascio. Lo show ha ripresentato il classico format del survivor drama, mettendo un gruppo di disperati l’uno di fronte all’altro in una serie di giochi mortali da cui esce un solo vincitore. Squid Game è una serie capace di dare la giusta scossa di adrenalina per spingere lo spettatore ad andare fino in fondo. L’effetto visivo delle maschere, delle tute dei giocatori, dell’ambientazione angosciante ha anche reso riconoscibilissima la serie, che rischia di diventare addirittura un brand. La seconda stagione chiarirà definitivamente se si è trattato solo di un fenomeno destinato a sgonfiarsi o se invece Squid Game ambisce sul serio a restare uno degli show più seguiti in assoluto sulla piattaforma.
20) When They See Us
Dura, profonda, commovente, When They See Us è invece un’altra miniserie che non poteva assolutamente mancare. Al centro dei quattro episodi targati Netflix c’è una storia realmente accaduta, basata su un fatto di cronaca che negli anni Ottanta fece discutere molto l’opinione pubblica americana. Si tratta dei Cinque di Central Park, un gruppo di ragazzi latini e afroamericani accusati di aver aggredito una jogger nel parco. Le accuse si basavano su pochi scarni elementi, che però furono sufficienti alle autorità per darli in pasto all’opinione pubblica e condannare i “colpevoli” al carcere. Il risultato furono cinque vite totalmente stravolte. Si dovette aspettare la confessione del reale responsabile dell’aggressione per scagionare i Cinque di Central Park, ma ormai le loro esistenze erano già state segnate. La serie riesce a ricostruire tutta la vicenda con attenzione non solo ai dettagli giudiziari, ma soprattutto al profilo psicologico dei protagonisti. Quattro episodi assolutamente travolgenti.
19) Vikings
Stavamo parlando poco di period drama e invece ecco qui un titolo che rappresenta degnamente il genere. Vikings è una delle serie più amate degli ultimi tempi. Le vicende al centro della narrazione seguono l’espansione del popolo vichingo nel IX secolo, le lotte tra i clan rivali, le spedizioni al di là dei confini, la guerre intestine e quelle contro i nemici comuni. Una grande epopea che si focalizza molto sull’azione, ma strizza anche l’occhio al fantasy, pur senza esagerazioni.
Insieme a The Last Kingdom – presente anch’essa su Netflix – Vikings è la serie tv che ricostruisce meglio la storia dei secoli bui dell’Alto Medioevo nell’Europa del nord.
Le sei stagioni dello show sono state ospitate dalla piattaforma, sulla quale è possibile vedere anche Vikings: Valhalla, il sequel ambientato circa cent’anni dopo le vicende della serie madre.
18) Black Mirror
Black Mirror è invece una serie che si è affacciata nel panorama televisivo internazionale come un grande elemento di novità. La serie antologica sfugge alle dinamiche dei tradizionali format per esplorare a tutto tondo le potenzialità di uno strumento di comunicazione come la televisione. Black Mirror è una serie antologica con episodi autoconclusivi che si interroga sul lato oscuro del progresso tecnologico e ne mette in risalto suoi paradossali risvolti negativi. Lo show creò molto scalpore al momento dell’uscita proprio per il suo modo di presentare la relazione tra essere umano e mondo tecnologico, con un linguaggio narrativo incisivo e fortemente innovativo.
17) Rick and Morty
Ed è giunto il momento di inserire anche la prima serie animata della classifica. Rick and Morty è l’assurdo viaggio del folle scienziato Rick Sanchez attraverso mondi paralleli, universi lontani e dimensioni alternative. Ad accompagnarlo nella sua stramba avventura fantascientifica c’è suo nipote Morty, costretto suo malgrado a fare da spalla al nonno nelle assurde peripezie narrate nella serie. Rick and Morty è una delle serie tv animate più amate della piattaforma e anche una delle più riuscite degli ultimi anni. A conquistare il cuore degli spettatori è stata quella comicità sprezzante, quel black humor pungente e salace che è la cifra distintiva dello show.
16) How to Get Away with Murder
Annalise Keating è invece uno di quei personaggi femminili destinati a diventare iconici. How to Get Away with Murder è la serie che la vede protagonista e vede la luce dall’estro creativo di Shonda Rhimes, che non è proprio una sprovveduta quando si tratta di metter su degli show capaci di istituire subito un legame forte con il pubblico. Questa serie – un thriller giudiziario – riesce a farlo mediante il racconto di alcuni casi giudiziari ai quali lavorano i membri del team della Keating. L’aspetto più riuscito di How to Get Away with Murder è però l’approfondimento psicologico dei personaggi, le loro relazioni e i loro archi narrativi all’interno della storia principale. Come quasi tutti gli show di Shonda Rhimes, una volta iniziato è difficile staccarsene.
15) Sex Education
È un Originale Netflix il teen drama che ha debuttato nel 2019 sulla piattaforma. Si tratta di una serie britannica che affronta in modo originale il tema della sessualità nell’età adolescenziale. A tratti scandalosa e persino oscena, Sex Education è stata capace di alzare un polverone tra gli osservatori più tradizionalisti e puritani. Ma la presa sul grande pubblico è stata tale che persino le polemiche sono passate in secondo piano. Sex Education è una serie britannica e delle serie britanniche conserva un certo senso umoristico e una naturalezza nell’affrontare tematiche che i più considererebbero ai limiti del tabù. La direzione che lo show sta prendendo con le ultime stagioni sembra proiettarla verso canoni più definiti e verso un pubblico più adolescenziale, ma questo è uno di quei prodotti che si fanno amare anche dagli spettatori che adolescenti non lo sono più.
14) BoJack Horseman
Accanto a Rick and Morty, questa è l’unica altra serie tv animata presente nella classifica. BoJack Horseman narra le vicende di un cavallo antropomorfo ubriacone e fallito che prova a restare a galla nel mondo allucinante ed alienante di Hollywood. È uno show sbalorditivamente profondo, che affianca alla comicità momenti di struggente riflessione. BoJack Horseman è una serie che fa ridere ma anche commuovere. I suoi personaggi mostrano quelle debolezze che appartengono a ciascuno di noi, per cui è impossibile non provare empatia per gli antropomorfi che si muovono sulla scena e per le loro vite disgraziate e tragiche, pur presentate in chiave prettamente comica. È uno sguardo gettato sull’animo umano, che a volte fa male e a volte fa sorridere, ma che di sicuro smuove qualcosa oltre la nostra corazza di bugie.
13) Narcos
Dinamica, accurata, scorrevole e scattante, Narcos è una vera gioia per gli occhi. La serie ricostruisce gli anni d’oro del narcotraffico in Sudamerica, passando in rassegna i principali capi dei cartelli della droga, da Pablo Escobar a don Pacho Herrera, fino a El Chapo. Lo show originale è composto da tre stagioni – due incentrate sul cartello di Medellin e sul personaggio di Escobar, una su quello di Cali -, ma ad esso si è affiancata la sua costola, Narcos: Mexico, che con personaggi diversi e una narrazione affine, esplora il mondo del narcotraffico messicano. Narcos è stata capace di rendere assolutamente vivo un racconto che sulle pagine dei giornali appare invece sbiadito e anonimo. Il suo stile, le sue musiche, i suoi personaggi, sono diventati icone della moderna televisione.
12) Seinfeld
Torniamo invece indietro di qualche decennio per inserire in classifica Seinfeld, la creatura di Jerry Seinfeld che apparve sui teleschermi americani alla fine degli anni Ottanta. In Italia non se ne è mai parlato tanto, nonostante sia stata una comedy che ha rivoluzionato il suo genere sganciandolo dai cliché e dalle situazioni nelle quali era abitualmente confinato.
Su Netflix sono presenti tutte le nove stagioni della serie.
Seinfeld è spesso definita come “lo show sul nulla” proprio perché andava oltre le convenzioni dei gusti allora predominanti ed esaltava il lato ridicolo della vita di tutti i giorni, facendo ricorso spesso a linguaggi e codici che scardinavano gli usi più comuni.
11) The Big Bang Theory
Più tradizionale invece il linguaggio di The Big Bang Theory, che è da poco sbarcata anche su Netflix. La comedy è una delle più amate dell’ultimo ventennio ed è stata capace di creare personaggi che sono diventati un punto di riferimento socio-culturale per le moderne generazioni. Chuck Lorre ha creato un cult televisivo giocando sullo stereotipo del nerd sfigato, goffo e impacciato, alle prese con situazioni comiche talvolta imbarazzanti e talvolta argute.
Tra l’offerta di comedy selezionata da Netflix, The Big Bang Theory spicca per la sua originalità e il suo linguaggio comico a metà tra il geniale e il demenziale.
Se ogni epoca ha la sua sitcom di riferimento, questa potrebbe ambire ad essere quella degli anni Duemila. Sheldon Cooper approverebbe.
10) Dark
Apriamo la Top10 della classifica con un altro Originale Netflix, stavolta proveniente dall’Europa e più precisamente dalla Germania. Dark è un piccolo gioiello che si è fatto largo nel panorama televisivo degli ultimi anni con una trama inquietante e aggrovigliata. Il topos del viaggio nel tempo si lega qui con i thriller apocalittici e i gialli fantascientifici. La storia è complessa e, forse proprio per questo, profondamente intrigante. I vari salti temporali, i mondi paralleli, quel tocco di mistero intriso di una religiosità inquietante, l’incubo della fine del mondo sempre incombente, hanno creato i presupposti per una delle migliori serie europee attualmente in circolazione.
9) The Office
Nona postazione per The Office, presente sulla piattaforma nella sua versione americana, remake dell’omonima serie inglese ideata da Ricky Gervais. Lo show è ambientato tutto nella filiale di Scranton della Dunder Mifflin, un’azienda produttrice di carta, ed è girata nello stile mockumentary, senza il classico rumore delle risate registrate in sottofondo tipico delle sitcom americane. The Office è una delle migliori commedie che siano mai state prodotte e, al momento del suo esordio, convinse non solo il pubblico, ma anche la critica, che infatti ne riconobbe il valore assegnandole negli anni vari premi. Netflix l’ha resa disponibile nel suo catalogo da poco. Ed è un’ottima notizia per chi non l’aveva ancora mai vista, perché consente agli utenti di guardare tutte le stagioni, senza dover andare a pescare episodi sparpagliati qua e là. In Italia fu infatti trasmessa in parte su Fox, in parte su Sky Uno e in parte su Joi, prima di approdare su Amazon Prime Video e poi finalmente anche su Netflix.
8) Ozark
La serie blu con Jason Bateman e Laura Linney è da poco giunta al termine e su Netflix sono disponibili tutte le stagioni. Guardatela e non ve ne pentirete. La storia è quella di una famiglia che diventa una sorta di associazione a delinquere dedita al riciclaggio del denaro sporco di un cartello messicano della droga. È una serie scritta talmente bene che riesce a sorprenderti fino alla fine con il suo realismo spiazzante e crudo, i plot twist quasi sempre inaspettati e la straordinaria prova attoriale di tutti gli interpreti. Ozark ha subito per tutto questo tempo accostamenti e paragoni che, seppur legittimi, rischiavano di disperdere l’originalità e la forza narrativa di questo piccolo capolavoro.
7) The Crown
Settimo posto per la regina Elisabetta, che dalle stanze di Buckingham Palace può farsi una scorpacciata di episodi quando più le aggrada. Il period drama sulla storia della sovrana d’Inghilterra ha davvero pochi difetti e una capacità di imprimersi nello sguardo di chi osserva comune a poche altre serie dello stesso genere. Fare un salto in The Crown significa esplorare una pagina recente della storia contemporanea, provare a carpirne i segreti e immergersi nella straordinaria atmosfera dei palazzi e degli intrighi dell’Inghilterra reale. Vita pubblica e vita privata dei membri della Royal Family coesistono in una condizione di equilibrio, senza sbilanciarsi né nell’uno né nell’altro senso. È forse anche grazie a Netflix che la serie è diventata una delle più attese e delle più viste del genere storico-biografico.
6) Stranger Things
Impossibile non menzionare sui gradini più alti della classifica la serie tv dei fratelli Duffer. Netflix deve parte della sua fortuna anche a Stranger Things, che riuscì a conquistare tanto il pubblico al momento della sua uscita da spingere migliaia di utenti a sottoscrivere l’abbonamento solo per poterla guardare. Il secondo Volume della quarta stagione è uscito a luglio sulla piattaforma e l’attesa per la quinta è già tanta tra i fan. Stranger Things è stata capace di far convivere il teen drama moderno con l’horror fantascientifico e la nostalgia per gli anni Ottanta. Amicizia, amore, coraggio e conflitto sono declinate sia in chiave comica che drammatica e sono i capisaldi attorno a cui ruotano le avventure di Undici e dei suoi amici nella cittadina di Hawkins. Dateci subito la quinta stagione!!
5) Peaky Blinders
Man mano che ci avviciniamo alle ultime postazioni della classifica, la qualità dei prodotti aumenta e i difetti, al contrario, scarseggiano. È così soprattutto per questa serie, ambientata in una Birmingham post industriale a cavallo tra le due guerre. Thomas Shelby è il boss della gang famigliare che tenta di scalare i gradini della borghesia criminale della città con i suoi affari illeciti.
Peaky Blinders è il miglior period drama di Netflix.
La serie, oltre al fascino indiscusso della scrittura, si lascia apprezzare anche per quelle atmosfere grigie e fumose che riesce a rendere in modo straordinario sullo schermo e che sono uno dei principali motivi per i quali ci risulta impossibile staccarci dalla tv quando stiamo riproducendo un episodio.
4) Mr. Robot
Anche Mr. Robot è su Netflix, sebbene la serie sia un prodotto distribuito da NBC. Elliot Alderson è il suo protagonista, un hacker dissociato e sociofobico pieno di paranoie, ma anche straordinariamente bravo con il computer. Questo personaggio alienato è il punto di contatto tra noi e il gruppo di hacker anti-capitalisti con cui viene in contatto quasi per caso. L’entità anarchica Mr. Robot si pone l’obiettivo di stravolgere il sistema capitalista, liberare i cittadini dal giogo delle banche e smascherare le contraddizioni della società moderna. La vita privata di Elliot si intreccia con i propositi di Mr. Robot e lo motiva a perseguirne le finalità. La caratterizzazione del personaggio principale di questa serie è l’elemento che più di ogni altro incuriosisce lo spettatore spingendolo a guardare un episodio dopo l’altro come in una specie di trance.
3) Friends
Gradino più basso del podio per Friends, una serie che è anche un punto di riferimento generazionale, forse la sitcom più famosa del mondo in assoluto. Su Netflix è sbarcata nel 2016 e, a dispetto dell’età anagrafica dello show, è stata ancora in grado di far registrare un numero spaventoso di visualizzazioni, tra nostalgici della prima ora e nuovi adepti. In più occasioni era stata diffusa la notizia che la serie sarebbe stata cancellata dalla piattaforma, ma ogni anno la cancellazione è stata rimandata a quello successivo. La verità è che Friends è uno di quei prodotti dei quali non si può fare a meno e anche Netflix si è convinta a tenerlo dentro, malgrado non sia più una novità del momento. Chi glielo dice dopotutto agli abbonati della piattaforma che non potranno più fare il quattrocentonovantatreesimo rewatch della serie?
2) Better Call Saul
Abbiamo scritto tanto di recente su Better Call Saul, una serie che è giunta ai titoli di coda e che già ci manca immensamente. Lo spinoff di Breaking Bad, seppure partito sotto i buoni auspici, non sembrava poter addirittura superare la serie madre e consegnarsi all’albo dei capolavori della televisione moderna. Invece, Vince Gilligan ha compiuto un altro miracolo. La cosa più naturale che possiamo fare è riservargli i due posti più alti di questa classifica.
Perché per qualità della scrittura, scenografia, regia e interpretazioni del cast, né Better Call Saul né Breaking Bad sembrano avere rivali. Almeno non su Netflix.
Ora che anche Saul Goodman sarà costretto a salutarci, ci sentiremo tutti un po’ più vuoti. Alcuni capolavori dovrebbero durare in eterno. O forse no.
1) Breaking Bad
Vi abbiamo appena spoilerato il primo posto di questa classifica, ma scommettiamo che molti di voi lo avevano già capito. Breaking Bad è la migliore serie tv attualmente disponibile su Netflix. La piattaforma ha annunciato di volerla rimuovere dal catalogo, ma abbiamo ancora diversi mesi a disposizione per poterla guardare di nuovo. Quando ci imbattemmo nei primi episodi della serie con Bryan Cranston e Aaron Paul, probabilmente non ci rendemmo neppure conto di star guardando una delle più belle serie tv mai realizzate. Walter White e Jesse Pinkman non sono neanche più semplici personaggi, ma icone che ci hanno accompagnato per un pezzo di vita e che sono sempre lì a ricordarci perché abbiamo amato e continuiamo ad amare tutto questo. Il primo posto è decisamente di Breaking Bad e nessuno glielo sfila.