Il 2020, lo sappiamo tutti, è stato un anno molto Serie, alla fine del quale, se non ci fossero state le serie tv a farci compagnia, saremmo arrivati tutti molto più tristi e depressi. È stato però anche un periodo particolare per l’industria seriale, dal momento che tante produzioni hanno subito una battuta d’arresto, altre sono state cancellate, altre ancora sono slittate al 2021. L’anno appena trascorso non ha segnato affatto un’inversione di tendenza rispetto al 2020. Le serie tv sono un prodotto che funziona sempre e gli ultimi dodici mesi hanno sfornato proposte interessanti capaci di capitalizzare l’attenzione degli spettatori, mai sordi al richiamo di una nuova stagione o di una serie appena uscita. Se focalizziamo l’attenzione sul catalogo di Netflix, ci accorgiamo che il 2021 non è stato poi un anno da buttare. Al contrario, molte produzioni hanno conosciuto un successo mai visto prima, neppure nell’anno dei lockdown prolungati.
Come è stato il 2021 di Netflix?
Sulla piattaforma sono arrivate al capolinea alcune serie tv di grande successo, come Lucifer, o meno famose, come Atypical. Sono stati lanciati nuovi prodotti, alcuni più fortunati, altri meno (è il caso, per esempio de La direttrice). Ma tra attesi ritorni, interessanti novità, rinnovi e ultimi capitoli, il 2021 di Netflix non è stato poi così male. Il bilancio di fine anno per il colosso dello streaming è anzi estremamente positivo, soprattutto considerando il successo mondiale di alcuni titoli approdati proprio quest’anno sulla piattaforma.
Tra le produzioni Netflix, abbiamo provato a stilare una classifica delle 10 migliori serie tv. Si tratta di prodotti perfettamente riconoscibili, originali e stuzzicanti, capaci di incuriosire chi guarda e di scatenare un effetto a catena destinato a farli balzare in cima alla lista dei titoli più visti dell’anno. Vediamo di cosa si tratta.
10) Il metodo Kominsky
Occupa l’ultima posizione di questa classifica, ma non poteva certo mancare all’appello. Il capitolo conclusivo de Il metodo Kominsky, serie sbarcata sulla piattaforma nel novembre del 2018, è tornato su Netflix proprio nel 2021. Dopo due stagioni giudicate positivamente dalla critica, la serie con Alan Arkin e Michael Douglas si è conclusa con un terzo ciclo di episodi un po’ malinconico e cupo. L’ultima stagione ha perso uno dei suoi due interpreti principali: il vecchio Sandy Kominsky (Michael Douglas) è rimasto solo sulla scena, diviso tra i ricordi del passato e le prospettive future che persino la vecchiaia è in grado di offrire. Questa commedia amara, divertente ma allo stesso tempo toccante, ha saputo tirar fuori un groviglio di sensazioni nascoste, portate in scena in maniera magistrale dal suo protagonista principale. Il metodo Kominsky ha saputo far ridere delle situazioni più cupe, ricorrendo a un umorismo sarcastico e tagliente che è riuscito a far breccia anche nel pubblico più giovane.
È uno dei titoli che ci lasciano definitivamente. Ci mancherà, ma la scelta di non andare oltre la terza stagione è perfettamente condivisibile.
9) Midnight Mass
Mike Flanagan, che per Netflix aveva già creato e diretto The Haunting, si è ripresentato nel 2021 con una miniserie di genere horror e mistery dal potenziale esplosivo. È la storia, in sette episodi, del ritorno di Riley Flynn nella sperduta comunità di Crockett Island, un’isola di poco più di cento anime in cui il sentimento religioso si è afflosciato e il decadimento spirituale appare inarrestabile. L’arrivo del giovane e carismatico Padre Paul innesca una serie di miracoli e accadimenti misteriosi che risvegliano nella comunità una certa coscienza religiosa, logorando di dubbi lo steso disilluso Riley. Il buon dosaggio di mistero e trame aggrovigliate, con un’ambientazione inquietante sullo sfondo, riesce a stuzzicare fino in fondo la curiosità dello spettatore, totalmente rapito dal fascino di strane presenze e significati nascosti, e lacerato dal dubbio almeno quanto i suoi protagonisti.
Midnight Mass è una grande miniserie. Peccato che sia uscita nello stesso periodo di Squid Game.
8) Cobra Kai
Di tutt’altro genere invece Cobra Kai, della quale Netflix ha acquisito i diritti nel 2020. La serie, che si riallaccia alle vicende del film di successo degli anni Ottanta, The Karate Kid, era stata annunciata per la prima volta nel 2017 da Youtube, che ha ospitato le prime stagioni. Cobra Kai ha avuto un successo straordinario ed è stata accolta positivamente dalla critica. Merito dei toni leggeri, a metà tra una dramedy e un teen drama. Ma merito soprattutto dell’effetto nostalgia che qui funziona alla perfezione.
La terza stagione della serie ha aperto il 2021 di Netflix e la quarta lo chiuderà, approdando sulla piattaforma il 31 dicembre con un nuovo ciclo di episodi.
La trama si era parecchio complicata nel finale della terza stagione. Johnny Lawrence e Daniel LaRusso dovranno fare fronte comune contro il vecchio John Kreese, in quella che sembra ormai diventata una vera e propria battaglia da combattere oltre il tappeto del dojo. La mescolanza tra passato e presente, con i numerosi riferimenti al film degli anni Ottanta, ha dato vita a un prodotto che, seppur qualitativamente poco brillante, riesce a smuovere qualcosa in chi guarda.
7) Non ho mai…
Non ho mai… è una delle novità più fresche del 2021 di Netflix. Il formato della serie – con episodi brevi, scorrevoli e leggeri – si adagia perfettamente sugli standard ideali del binge watching. La storia raccontata è quella di Devi Vishwakumar, una teenager indiana che vive a Los Angeles e che deve ambientarsi nella scuola con nuove amicizie e nuove esperienze. La serie affronta le tematiche tipiche del teen drama – le relazioni interpersonali, la scoperta, le amicizie, il sesso, la trasgressione, l’accettazione e il rifiuto -, ma lo fa con un tono agrodolce, che alle situazioni più comiche sa affiancare dei momenti di riflessione importanti. Non ho mai… ha avuto un enorme successo – tant’è che è stata confermata quasi subito una seconda stagione – e ha saputo far breccia anche in un pubblico più adulto. Le tematiche dell’integrazione, delle complicate relazioni adolescenziali e della ricerca della propria identità vengono assorbite dai toni della commedia, che riesce a rendere tutto molto divertente, scorrevole e perfettamente godibile.
6) Narcos: Mexico
E tra i grandi ritorni, non si può non annoverare l’ultimo capitolo di Narcos: Mexico, la serie di Carlo Bernard e Doug Miro che ha raccontato le vite folli e spericolate dei più pericolosi narcotrafficanti del mondo. Sebbene l’appeal della serie sia sceso rispetto ai tempi di Narcos Colombia, le storie sulle vicissitudini dei cartelli messicani hanno ancora una certa presa sul pubblico. Narcos: Mexico ci ha raccontato l’ascesa e la caduta di Miguel Ángel Félix Gallardo e del cartello di Guadalajara, osservato speciale degli agenti della DEA. La terza stagione, disponibile da novembre sulla piattaforma, ha perso il carismatico Diego Luna e si è concentrata sulla guerra tra le famiglie di Tijuana, Sinaloa e del cartello di Juarez, gestito dal temerario Amado Carrillo Fuentes, il Signore dei Cieli. I riferimenti alla realtà sono sempre costanti. La serie ripercorre vicende realmente accadute, senza però cedere al taglio documentaristico, e anzi sfruttando appieno tutto il proprio potenziale romanzesco.
Narcos è una di quelle serie di cui sentiremo assolutamente la mancanza.
5) La casa de Papel
Ma veniamo ora a un titolo che non poteva proprio mancare nella classifica dei migliori Originali Netflix, soprattutto quest’anno. E sì, perché il 2021 è l’anno in cui il capitolo de La Casa de Papel si chiude definitivamente (più o meno) dopo anni di sbalorditivo successo. La serie tv spagnola è diventata un fenomeno planetario, nonostante gli incredibili buchi di trama, le irritanti leggerezze e tutte le cose effettivamente incredibili cui Alex Pina ci ha abituati.
La Casa de Papel è probabilmente la serie più famosa di Netflix, che ne ha acquisito i diritti dopo un debutto non così clamoroso sulla televisione spagnola.
Il 2021 ha segnato la sua fine con il rilascio delle due parti della quinta stagione, quella conclusiva. Malgrado le critiche e le prese in giro, la serie che ha raccontato le due rapine più folli della storia resta uno dei prodotti televisivi più discussi e più visti di sempre. E il merito è anche di Netflix, che l’ha resa un vero e proprio caso mondiale.
4) Maid
Una perla recente del catalogo è invece Maid, miniserie struggente e straordinaria, tra le migliori prodotte nel 2021. È la storia di una giovane madre che fugge da un compagno violento e prova a proteggere sua figlia dalle mille contraddizioni di una società vorace e spietata. Alex (Margaret Qualley) appartiene a un mondo nel quale noi preferiremmo non inabissarci troppo per non finirne risucchiati. La sua storia è tragica e rappresenta l’emblema di una società protesa a celebrare i successi, ma a lasciare ai margini chi ha fallito (e non sempre per colpa sua). Maid ha la straordinaria capacità di portarci là dove le illusioni di una giovane donna si scontrano con la mancanza di assistenzialismo e con la freddezza di certi passaggi burocratici sempre più asettici e meno umani.
È una storia nella quale vale la pena catapultarsi, una delle migliori proposte del 2021 nel campo delle miniserie.
3) Sex Education
Terzo posto più che meritato per Sex Education, che si conferma come una delle serie tv più in forma dell’anno. Sebbene qualcosa sia cambiato rispetto alle stagioni precedenti – nel ritmo, nei toni, nella varietà delle tematiche -, la serie britannica rimane uno dei prodotti recenti di Netflix più visti e più interessanti nell’intero panorama dei teen drama. La clinica del sesso di Otis si è allargata anche a problematiche di natura diversa, Sex Education ha tentato di farsi più matura esplorando il vasto mondo dei temi adolescenziali, ma lo ha fatto sempre con una vena ironica molto originale.
Parte del suo successo, Sex Education lo deve sicuramente a Netflix.
La piattaforma ha spinto molto la serie e continuerà a farlo anche a discapito della qualità. La quarta stagione è già stata confermata e, se la risposta del pubblico dovesse essere la stessa, c’è da scommettere che la produzione delle stagioni andrà avanti.
2) Strappare lungo i bordi
Ma veniamo ora all’unico titolo italiano della classifica. Zerocalcare ci ha fatto un bel regalo di fine anno, consegnandoci la sua prima serie tv animata. Balzata immediatamente nella Top10 dei più visti in Italia, Strappare lungo i bordi è stata un successo assoluto, in alcuni frangenti superando persino la coreana Squid Game. Perché è la migliore serie tv Originale Netflix mai prodotta in Italia? Perché sa parlare di noi come poche altre serie tv sanno fare. In pochi minuti sa condensare sensazioni, punti di vista e sommovimenti emotivi che chi si accosta a Zerocalcare per la prima volta non crede di poter provare tutti insieme. È bella, è semplice, è profonda. E ti resta attaccata addosso. È la migliore serie italiana mai prodotta da Netflix.
1) Squid Game
Il primo posto è invece un po’ scontato, ma non potevamo fare altrimenti. Squid Game ha letteralmente fatto impazzire gli utenti della piattaforma. Tutti sanno che cos’è, anche chi non l’ha vista. Tutti ne hanno parlato o ne hanno sentito parlare. Il passaparola in questo caso ha giocato un ruolo fondamentale, ma i numeri della serie sono davvero sorprendenti. Squid Game ha fatto registrare una cosa come 111 milioni di visualizzazioni dopo soli 28 giorni dal suo debutto, battendo il record di Bridgerton, ferma a 82 milioni.
È la serie più vista in assoluto su Netflix.
Il miglior esordio di sempre per una serie tv sulla piattaforma. Dopo un mese dal suo rilascio, era ancora nella Top10 dei titoli più visualizzati di 94 Paesi. Un successo senza precedenti. E infatti Netflix ha confermato immediatamente la seconda stagione.