3) Tra i grandiosi film Netflix, Mank ha restituito onore all’insuperabile figlio di Mankiewicz
Mank è uno dei migliori film su Netflix, del 2020 e diretto da David Fincher, che racconta la storia della scrittura di Quarto Potere e il suo creatore, Herman J. Mankiewicz. Il film segue Herman Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman mentre si ritira in un ranch in California per scrivere la sua perfetta sceneggiatura sotto la pressione del giovane regista Orson Welles. Attraverso flashback, il film esplora le esperienze di Mank nella Hollywood degli anni ’30 e la sua interazione con personaggi influenti, tra cui il magnate dei media William Randolph Hearst e l’attrice Marion Davies. La pellicola, nonostante rechi nel titolo ad personam il soprannome con cui si faceva chiamare Mankiewicz, non può essere definito una classica biopic.
Fincher non racconta infatti una parabola esistenziale con le sue montagne russe. Narra piuttosto la genesi del film più importante di sempre, la cui paternità è a dir poco contesa! Forse è per questo che nei titoli di testa di Mank David Fincher attribuisce i meriti dello script totalmente al padre Jack, che non riuscì mai a far realizzare il film dagli studios hollywoodiani. Tuttavia dichiarò che il suo film non mira a risolvere la questione: “Non era mio interesse fare un film su un arbitrato di credito postumo. Ero interessato a fare un film su un uomo che accettò di non prendersi alcun merito. E che poi cambiò idea. Questo era interessante per me“.
Netflix dunque ha permesso a Mank di vedere la luce
Ha fornito così al pubblico uno spaccato dell’età d’oro del cinema hollywoodiano. Mank è girato in bianco e nero, con uno stile visivo che emula i film degli anni ’30 e ’40. La fotografia di Erik Messerschmidt è caratterizzata da inquadrature eleganti e composizioni artistiche che richiamano l’estetica dell’epoca. Le scenografie poi, paiono estratte di peso da quelle sontuose produzioni cinematografiche tali da affrontare argomenti come il potere, l’ambizione e la corruzione nel mondo del cinema. La cornice perfetta per un Mankiewicz ritratto come un genio creativo in conflitto con il sistema di Hollywood e le sue dinamiche politiche e sociali.
A questo proposito è diventato uno dei più pregnanti film su Netflix e ha ricevuto numerosi premi tra cui dieci nomination agli Oscar. È stato acclamato per la sua sceneggiatura, la regia e le performance, in particolare quella di Gary Oldman. In conclusione Mank offre uno sguardo affascinante e metacinematografico sulla creazione di uno dei film più iconici della storia del cinema. La narrazione complessa ei forti obiettivi rendono il film un must per tutti coloro che nel cinema vogliono entrarci con la mente e il corpo prima ancora che con il cuore. Per chi invece non avesse mai incrociato nel proprio percorso Quarto Potere, non sarebbe male fare una doppietta con l’opera madre seguita da questa magistralmente eziologica.
4) Storia di un matrimonio racconta la spettacolarizzata separazione di due persone
Quattordici anni dopo Il calamaro e la balena, Noah Baumbach torna a parlare di divorzio. Questa volta lo fa però dal punto di vista degli adulti coinvolti, avvicinandoli a noi mediante i tanti primi e primissimi piani di cui fa uso. l film segue Charlie (Adam Driver), un regista teatrale di New York, e Nicole (Scarlett Johansson), un’attrice che ha avuto successo a Hollywood. La storia si apre mentre la coppia decide di separarsi e affronta le difficoltà legate al divorzio e alla custodia del loro giovane figlio, Henry. Attraverso il racconto, si esplorano i loro ricordi condivisi, le sfide legali e le emozioni che sorgono durante il processo di separazione.
Questo tra i più incisivi romantic drama della sezione migliori film su Netflix, è caratterizzato da una regia intima e realistica. Baumbach utilizza infatti dialoghi incisivi e scene emotivamente cariche per rappresentare la fragilità delle relazioni umane. La narrazione è fluida, alternando momenti di dramma a momenti di umorismo e tenerezza. Il film affronta pertanto i temi di amore, della perdita e dell’ identità. Esplora le sfide della comunicazione all’interno di una relazione e come le persone possono evolversi in direzioni diverse, anche quando c’è ancora affetto reciproco. Anche la questione della custodia e dell’equilibrio tra vita professionale e familiare è centrale nella trama. Mentre vivido è il gioco delle parti e le mezze verità trasformate in melodrammatiche rappresentazioni.
Dicotomica è la tipologia di performance perseguita dagli attori del film di Netflix
Sussiste infatti quella eteroriferita e straniante, ma anche quella più spontanea e trascinante! Tali da farci intendere come il divorzio faccia parte del matrimonio proprio come la morte fa con la vita. Non per niente, Storia di un matrimonio ha ricevuto diverse nomination agli Oscar, inclusa quella per il Miglior Film, Miglior Attore e Miglior Attrice rispettivamente per i due protagonisti.
E seppur alle volte gli sfugga il tentativo di apparire quanto più naturale possibile, risultando pertanto un po’ artefatto e rallentato, è capace di catturare sia il dolore che la bellezza di una relazione. Non per niente è uno show che invita alla riflessione e offre uno sguardo profondo sulle dinamiche familiari e le relazioni moderne. Usa inoltre l’arma letale della compassione che spesso entra dentro le carni facendoti piegare e gridare a bocca chiusa. Se pensavate quindi si trattasse di una banale e retorica fine di un amore, vi siete già sbagliati.