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Sky Q e Netflix stanno per dare vita a una svolta epocale

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Pochi giorni fa la svolta epocale che ha scosso il settore dell’intrattenimento televisivo: Sky e Netflix annunciano la loro partnership a livello europeo. La prima di questo genere al mondo. Ideata per raggruppare l’intero servizio di streaming video in un nuovo pacchetto creato ad hoc per offrire ai clienti Sky accesso diretto a Netflix attraverso la nuovissima piattaforma Sky Q.

L’app Netflix sarà integrata nel decoder Sky Q in un’interfaccia in cui contenuti di Netflix saranno ricercabili tramite menù e via comando vocale di Sky Q. Inoltre chi è già cliente Netflix potrà impostare il suo account sulla nuova piattaforma mantenendo tutta la sua cronologia e contenuti preferiti. Insomma, sembra una novità destinata ad un incredibile successo.

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Ma cosa ha portato Sky, leader mondiale nel settore televisivo, a questa storica decisione? Probabilmente l’emittente capitanato da Murdoch si è reso conto di come il fenomeno Netflix abbia ormai raggiunto negli anni un pubblico talmente vasto, e una ricchezza di contenuti tali, da non poter pensare di entrarci in guerra. Il continuo rilascio di prodotti originali ha infatti proiettato Netflix al centro della scena. Le sue produzioni sono ormai le più viste e un accordo con Sky potrebbe solo spalancare ancor di più le porte del successo.

Ed il prossimo arrivo della piattaforma streaming Disney ha probabilmente convinto entrambe le parti ad accordarsi. Tuttavia non è detto che tutti i contenuti Netflix finiscano su Sky, in quanto le due alleate potrebbero comunque conservare un loro spazio di manovra, riservandosi la titolarità su quelle produzioni originali in grado di attirare un vastissimo pubblico. Alcune di queste potrebbero perciò rimanere al di fuori di questa partnership, in modo da garantire agli abbonati Netflix una certa esclusività sui contenuti. E’ difficile infatti pensare che la celebre piattaforma streaming possa cedere di buon grado prodotti come Stranger Things. In realtà si tratta solo di supposizioni, in quanto nessuna delle parti ha ancora annunciato quali saranno i termini del nuovo accordo stipulato e se questo comprenderà ogni singolo contenuto o solo alcuni selezionati.

Sky (e in precedenza Stream e Tele+) ha per anni intrattenuto milioni di clienti con i suoi contenuti, ma bisogna ammettere come oggi i tempi siano cambiati. La nascita di questi servizi streaming, Netflix in primis e seguito a ruota da Amazon Prime Video o Infinity, ha infatti rivoluzionato l’intrattenimento televisivo,  con account da poter utilizzare liberamente sulle piattaforme oggi più diffuse nel mondo. Che sia un computer, uno smartphone o una console. Inoltre, il costo contenuto e la possibilità di disdire in qualsiasi momento, senza nessuna penale aggiuntiva, il proprio abbonamento ha fatto che questi servizi fossero sempre più diffusi.

Sky Q è invece una piattaforma piuttosto costosa, almeno alla sua uscita la sua attivazione necessiterà del pagamento di una tantum di 199 euro ed un costo mensile che varia dai 15 ai 4 euro (da sommare al costo di un abbonamento Sky Tv) in base a quanti anni di contratto con Sky si hanno alle spalle.

L’eccessiva onerosità del servizio potrebbe perciò, almeno inizialmente, condizionare il successo di questo accordo.

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Il rischio concreto è che questo affare possa rivelarsi controproducente per Sky. Il dispendio di tempo e denaro per un abbonamento satellitare è alle volte eccessivo ed il cliente potrebbe anche decidere di voler godere di una buona Serie Tv attraverso un semplice abbonamento Netflix, tra l’altro con la possibilità di condividerlo con altre tre persone, spendendo una cifra a dir poco esigua.

I pro e contro di questo accordo esistono, e sono evidenti. Solo il tempo potrà dirci quale sarà l’incisività di essi sulla nuova piattaforma e se arriverà il successo a cui pare destinata.

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