I film originali di Netflix non sono all’altezza delle Serie Tv. Sembra un dogma. Quasi una lapidaria e insindacabile sentenza che non ammette appello. Una capacità straordinaria di produrre Serie originali pregevoli che si scioglie al sole nei tentativi filmici. Eppure è davvero così? Come mai? E infine, Netflix continuerà su questa strada? Proviamo a trovare risposte a questi e altri quesiti che ci vengono in mente, perché se la società di Reed Hastings ha investito l’equivalente del PIL di uno stato del centro America, non l’ha fatto certo per rinunciare alle prime difficoltà. Posto che realmente ci siano.
Il primo punto da rilevare in questa disamina è che i film originali Netflix non escono né passano per il cinema. A differenza della strategia di Amazon Studios, dove vengono reclutati i migliori registi e i film hanno un’uscita nelle sale prima di essere offerti nel servizio di streaming, Netflix non ha uno “sbocco nei cinema”. Questo comporta che non ci siano opportunità per concorrere ai riconoscimenti degli Academy Awards, o ad altri premi simili. Anche per questo i loro film sono ancora percepiti come “film per la Tv“. Perciò risulta estremamente difficile ottenere, ad esempio, i registi migliori.
Netflix, le Tv via cavo, HBO e molti altri stanno vivendo una vera e propria rivoluzione creativa. Non sono solo i film originali di Netflix, ma sono i film “vecchio stampo” in generale che stanno cedendo il passo alla qualità delle Serie televisive. Game of Thrones, Breaking Bad, Stranger Things sono alcuni degli esempi di come la narrazione televisiva seriale stia producendo contenuti di alta qualità. Intelligenti, divertenti e accattivanti che non solo sono in grado di reggere il confronto con i film, ma in molti casi anche di superarli.
E di gran lunga!
Netflix sta giocando la battaglia degli utenti. Vogliono contenuti originali perché garantiscono la maggior conversione in iscritti. Tutto quello che stanno facendo in questo momento è orientato ad acquisire e mantenere gli abbonati al loro servizio. E lo stanno facendo alla grande. Nel 2017 la piattaforma streaming ha raggiunto una grande vittoria ottenendo più abbonati mensili negli Stati Uniti rispetto alle principali concorrenti via cavo (50,85 milioni su Netflix contro 48,61 milioni per la Tv via cavo) e questo divario si sta allargando.
Le serie originali Netflix sono un investimento migliore dei film: una serie di dieci ore è più efficace per la fidelizzazione rispetto a un film da 90 minuti, che ha un tasso di conversione di utenti molto più basso nel lungo periodo. Una Serie Tv che ha una stagione dopo l’altra può costruire una base di iscritti che ha più fame della successiva. La maggior parte dei film sono invece eventi unici.
Finora il piano di Netflix è stato quindi quello di produrre film economici con qualche titolo più rilevante dove sono riusciti a chiamare qualche grande nome. La “divisione film” è ancora agli inizi e la crescita è rischiosa dal punto di vista finanziario.
Il motivo per cui finora le serie su Netflix hanno oscurato di gran lunga i suoi stessi film, è perché si adattano alla sua strategia di crescita degli abbonati in maniera perfetta. Registi, direttori fotografia, compositori e attori fanno carte false per partecipare alle Serie di grido. Netflix ha stretto un paio di anni fa un accordo con Adam Sandler. Niente di personale contro Adam Sandler, ma se si stesse cercando di produrre dei film di alta qualità, forse non sarebbe la scelta migliore.
L’accordo con Adam Sandler invece ci dice che Netflix non si preoccupa tanto di alta qualità quanto di film economici e godibili.
C’è però stato un primo cambio di rotta. L’uscita di Bright, interpretato da Will Smith e diretto David Ayer. Si dice che Bright sia stato il film più costoso di sempre per Netflix ed è solo questo genere di film con grandi effetti speciali ad alta definizione che potrebbe aiutare a cancellare parte dell’ombra che la gente sta proiettando nella divisione cinematografica.
Ed in effetti così è stato. Basti pensare che nei primi tre giorni in cui è stato messo a disposizione ha ottenuto negli USA oltre 11 milioni di spettatori. Un dato molto incoraggiante. Ma non solo: Netflix ha recentemente riportato che i 33 film originali che la società ha pubblicato nel 2018 finora hanno conquistato un pubblico di circa 300 milioni di spettatori (con una media di circa 9 milioni per film). Convertendo il valore di questo pubblico nei famosi “incassi al botteghino” equivarrebbe a circa 4 miliardi di dollari.
Nonostante ciò, agli occhi del pubblico i film di Netflix sono ancora “significativamente peggiori” in termini di qualità rispetto alla maggior parte delle Serie Tv. In questa valutazione vi è però una grande componente di valutazione della critica ufficiale.
Ad esempio, nel caso di Bright la critica di settore è stata ampiamente negativa, mentre quella proveniente dal pubblico discretamente positiva (oltre alle già citate numerose visualizzazioni).
Dopo l’esordio di Beast of no nation del 2015, film vero e di qualità, Netflix ha cambiato strategia puntando su basso costo e divertimento. Non resta altro che sperare nel cambio definitivo di rotta. Nella volontà quindi non solo di riservare ai film investimenti proporzionali a quelli nelle Serie Tv, ma soprattutto di valutare meccanismi di distribuzione più accattivanti per il pubblico.
Se il mondo del cinema non è ancora stato schiacciato dalla valanga “Serie Tv” è proprio per il fascino ancestrale della “visone collettiva“. Della sala buia, colpi di tosse e pop corn che soltanto il cinema sa regalare. Se però Netflix riuscirà a vincere questa battaglia epocale senza dover cedere alle sale, saremo di fronte a una vera e propria litania funebre del vecchio caro cinema.