Perché un impero sorga, un altro deve cadere!
Siamo nella notte del 29 maggio 1453. La luna è rossa e la tensione alle stelle. I soldati ottomani, pronti a sferrare l’ultimo e decisivo attacco contro le leggendarie mura di Costantinopoli, si armano di coraggio e preparano la loro ultima strategia. Ma cos’è successo prima di quella fatidica notte? Netflix ci racconta i due mesi di assedio che hanno cambiato per sempre la storia del mondo.
Insieme all’aiuto di storici, si è tentato di ricostruire con la maggior accuratezza possibile il contesto storico e le dinamiche che hanno portato all’ultimo assedio di Costantinopoli. La capitale dell’Impero Romano d’Oriente e le sue zone limitrofe erano l’ultimo baluardo dell’ormai barcollante impero bizantino. Nonostante ciò, il suo nome produceva ancora reverenza nel resto del mondo.
Era una città bellissima, crocevia tra Oriente e Occidente. Denominata la Nuova Roma, vantava il privilegio di una posizione geograficamente inattaccabile e una struttura di tre fila di mura a difesa dell’impianto urbano. Ventitré eserciti tentarono di far breccia nella Città d’Oro, tra cui il padre di Maometto II, colui che riuscirà nella leggendaria impresa.
Ma come ci viene raccontata la battaglia?
Netflix ci regala, attraverso sei entusiasmanti episodi, una lunga storia che comincia dall’infanzia di Maometto II. Vengono affrontate, con l’aiuto degli storici e delle fonti a noi pervenute, la sua vita familiare, la crescita e per ultimo i rapporti politici del sultano.
Sebbene la docuserie Netflix (senza dubbio la le migliori) sia turca, abbiamo un approccio molto neutrale alle vicende. Viene affrontato con professionalità e serietà ogni avvenimento storico riguardante le due parti in gioco. Gli storici poche volte lasciano trasparire un patteggiamento verso una fazione, ma riferiscono i fatti con criterio, usando anche un leggero pathos vocale, approccio che non guasta ma anzi valorizza.
Tuttavia, nonostante l’impegno, alcune strizzate d’occhio all’Impero Ottomano si notano. Le abbiamo nel finale ma anche durante il racconto dell’infanzia e dell’adolescenza di Maometto II, anche se non disturbano più di tanto. L’impero Ottomano di Netflix ci propone un dosaggio calibrato tra le inquadrature degli storici e le scene girate e recitate. Il racconto si amalgama bene e anche i combattimenti non sono affatto male per un prodotto documentaristico (non perderti questi 10 capolavori del genere).
Gli stessi attori, seppur non tutti eccellenti, risultano credibili e ben calati nella parte. L’elemento davvero positivo è la capacita di trasmettere emozioni, scavallando la semplice narrazione didascalica e informativa ma offrendo un prodotto che riesca a far calare nel contesto e a comprendere i dolori, le gioie e le speranze dei due popoli.
Con trasporto è possibile imparare tante cose
L’impero Ottomano di Netflix è un buon prodotto sia per chi ne sa poco riguardo questo specifico periodo storico, sia per chi vuole approfondire le nozioni con leggerezza. Scatena domande e riflessioni, ed espone le differenti strategie belliche e convinzioni dell’epoca.
Ad emergere non è la superficiale prevaricazione di un impero su un altro, ma le relazioni, le invidie, gli interessi personali e l’egoismo dell’uomo. Sentimenti che nella loro specifica misura hanno contribuito a cambiare la Storia, tra le fila dei bizantini, degli “italiani” e degli stessi turchi. Decisivo anche il ruolo femminile, dimostrazione di come le donne abbiano sempre fatto la loro parte. Rivelandosi più volte decisive, come in questo caso.
Uomini, sapete cosa vi attende fuori dalle mura. Non abbiate timore, abbiamo il privilegio di difendere questa città che Costantino il Grande costruì dalla polvere. Noi siamo i protettori che hanno allontanato il flagello dell’Islam dall’Europa per mille anni. Se il grande impero di Roma deve finire stanotte non lasciate che accada facilmente. Affilate le spade e temprate le vostre anime, poiché combattiamo come fratelli, come romani. Augusto, Giustiniano, Costantino saranno lì a guardarci.
Un’ultima speranza reciproca
Con queste parole l’imperatore bizantino Costantino Paleologo XI infonde l’ultimo briciolo di coraggio ai suoi uomini e mercenari dopo un estenuante assedio di quasi due mesi, nel quale morte e dolore erano ormai il pane quotidiano. Un coraggio più volte messo alla prova in uno scontro cruento, ove non mancano i colpi di scena in grado di ribaltare completamente la partita.
L’Impero Bizantino si preparò alla sua ultima battaglia, mentre le restanti forze turche si lanciarono fameliche contro le imponenti mura, giocandosi il tutto per tutto.
Era il 29 maggio 1453 e un impero cadeva per far spazio a un altro. Le bandiere greco-romane sventolarono per l’ultima volta sopra i bastioni, nell’attesa di un aiuto che non sarebbe mai arrivato. Il Medioevo finiva e tutto il mondo comprese la superiorità delle armi da fuoco sulle “obsolete” mura. Costantinopoli cadeva e il mondo scioccato si preparava a mutare.
L’impero Ottomano di Netflix ci regala tutto il retroscena di questo avvenimento, ricordando in parte anche la nostra eredità e l’importanza della Storia e tributando grandi uomini e grandi imperi.