È l’8 ottobre 2019 quando viene annunciata una partnership destinata a cambiare le regole della televisione e dell’on demand. Cadono le riserve e le cortine di ghiaccio, sembra finire la guerra fredda e silenziosa che, per anni, ha visto confrontarsi in una singolar tenzone televisione generalista e piattaforme streaming: viene ufficialmente siglato l’accordo tra Netflix e Mediaset. Una svolta che, avvicinando due mondi apparentemente agli antipodi, darà il via alla produzione di sette film originali. A inizio 2020 le pellicole, interamente realizzate da produttori indipendenti, saranno distribuite in anteprima online e, solo dopo un anno, mandate in onda in tv (dimezzando in questo modo il tempo di finestra concesso al web, in genere pari a due anni).
E se tanti hanno storto il naso davanti all’idea di una contaminazione tra due dimensioni che, da sempre, si muovono su target e obiettivi differenti, molti, invece, hanno visto il novello sodalizio come l’opportunità perfetta per proporre un’offerta variegata e soprattutto di qualità. Almeno per ora limitata a lungometraggi inediti, un domani, chissà, potenzialmente estendibile anche allo sterminato Olimpo delle serie tv (tentativo che Mediaset ha già sperimentato con Made in Italy, proposta a settembre su Amazon Prime e, in primavera, visibile su Canale 5).
Da un biopic su Roberto Baggio a film che esplorano gioie, dolori e scenari del mondo dei teenager, fino ad arrivare a fotografie d’amicizia e ritratti di famiglia.
Premesse interessanti che fanno pensare a quello di Netflix e Mediaset come a un viaggio a 360 gradi e a uno sguardo a tematiche diverse che punta a coinvolgere un pubblico trasversale. Ma facciamo un passo indietro e proviamo ad azzardare un’analisi dei cinque prodotti annunciati fino ad ora.
1) Al di là del risultato
Prodotto da Indigo Film e firmato da Francesco Lettieri, Al di là del risultato si propone come storia di formazione e racconto di un’amicizia intergenerazionale ambientata nel mondo degli ultras durante le ultime cinque settimane di un campionato di calcio. Per quanto la sinossi sia piuttosto vaga e non dia la possibilità di farsi un’idea precisa su quel che sarà, l’idea sembra buona. Anche perché quello degli ultras, in genere, è un universo abituato a conquistare gli onori della cronaca più per le sue ombre che per le sue realtà positive e la pellicola potrebbe gettare una luce diversa su una passione che, più che di violenza o squadrismo, si nutre dell’amore e della fede per un solo colore.