Perché Netflix è così piena di film francesi? Era il 1895 quando i fratelli Lumière tennero la prima proiezione cinematografica nel seminterrato di un locale parigino. Il cinema come sguardo dominatore e rifugio dalla monotona quotidianità nacque in quegli anni e nacque in Francia. Patria del bon ton e dell’eleganza artistica, la Francia riveste un ruolo storico e artistico di fondamentale influenza nel panorama cinematografico internazionale.Dopo la seconda guerra mondiale un numero sempre maggiore di registi si cimentò nella realizzazione di film, specialmente in Francia, avviando una splendida stagione conosciuta come nouvelle vague. Il Festival di Cannes del 1959 fu un momento chiave in cui le nuove tendenze del cinema francese si rivelarono al pubblico mondiale.
I registi francesi si servono di un’ottima fotografia e buonissime sceneggiature per farsi apprezzare anche al di fuori dei confini nazionali. Olivier Nakache ed Éric Toledano sono i responsabili dell’avvio di una fase, iniziata nel 2011, con il loro Quasi Amici che ha riscosso successi in ogni dove. In un cinema dominato dai successi americani, il loro film arriva come un fulmine a ciel sereno, superando ampiamente i confini nazionali. Il cinema francese è fatto anche di ‘fenomeni’ come il favoloso mondo di Amelie o i 400 colpi e ancora Hiroshima Mon Amour e Jules et Jim.
Sono tantissimi i film francesi che puoi trovare su Netflix. Molti sono veri e propri gioiellini da guardare e riguardare. Divines, ad esempio, è un vero e proprio capolavoro, ma non è l’unico film francese presente su Netflix e noi vogliamo suggerirne altri per farvi apprezzare qualche bellissima opera francese presente sul colosso dello streaming.
Ecco i 7 migliori film francesi che puoi trovare su Netflix:
Divines
Honda Benyamina è una delle registe emergenti più interessanti della scena francese. Nel 2016 presenta Divines al Festival Di Cannes e vince il premio Camera d’oro. Divines segue le vicende di Dounia, una giovane ragazza che vive in un campo rom nella periferia di una Parigi maledetta e povera. Dounia vuole emergere, lasciarsi la povertà e i giorni più bui alle spalle. La madre è un’alcolizzata soffocata dal peso di una vita che non guarda in faccia ai più bisognosi e a cui non puoi chiedere grazie se sei un immigrato. Tra palazzi decadenti e situazioni di emergenza, Divines prosegue mostrandoci l’obiettivo principale di Dounia: uscire dal lerciume e costruire un futuro per il quale possa davvero valer la pena vivere. Il primo passo da compiere è procurarsi soldi. Ma come? Dounia insieme alla sua migliore amica Maimouna inizierà a lavorare per Rebecca, una spacciatrice di droga molto rispettata all’interno del quartiere. Divines è il ritratto tangibile di una società messa ai margini e dimenticata. Divines è il dipinto morale dei sogni e delle insicurezze di una ragazzina determinata a cambiare la sua tragica situazione. Ma Divines è anche amore. Divines è soprattutto amore.La protagonista tra un affare di droga e l’altro, si innamorerà di un ballerino di danza contemporanea. Nascosta tra le impalcature del teatro, Duonia guarda in segreto le movenze di quel ragazzino graziato e dolce. I suoi movimenti ricordano la pace che ella non ha mai conosciuto, il fascino a cui aggrapparsi per sfuggire all’oblio. Divines è un racconto struggente, incontrollato, una preghiera alle stelle e una fuga innocente. La bellezza di un passo di danza ci salva la vita. I cieli bui di tutti coloro che navigano allo sbando non sono mai del tutto bui. Divines ce lo dice chiaramente.
Oxygène
Oxygène è un film del 2021 diretto da Alexandre Aja. Questo thriller sci-fi disponibile nel catalogo di Netflix trascorre la sua intera durata inquadrando una giovane donna che si risveglia in una camera criogenica. Chi è esattamente? Come è finita in quella camera? Il film gioca con queste domande e mette lo spettatore alle strette attraverso momenti di suspence e continui colpi di scena. Il livello di ossigeno della donna precipita rapidamente e sembrano non esserci vie d’uscita. Attraverso futili flashback, vaghi indizi e fughe dal tempo, l’opera sembra un puzzle difficilissimo da completare. La prova di Melanie Laurent nei panni della protagonista è magistrale. L’attrice riesce a mostrare in modo impeccabile lo stato di ansia in cui si trova una donna a cui è cambiata la vita da un giorno all’altro. L’unico modo per sopravvivere sembra passare attraverso il recupero della memoria. Riscoprire se stessa per riscoprire il mondo. È questo l’unico indizio a cui aggrapparsi per uscirne viva. Oxygène mescola fantascienza e thriller per raccontare il viaggio mentale di una donna appesa ad un filo sottilissimo. Se siete bravi con i rompicapo e vi sentite pronti per aiutare la protagonista in questa odissea senza fine, guardate Oxygène. Ne varrà la pena.
La petite marchande d’allumettes
La piccola fiammiferaia è una fiaba che abbaglia l’animo. È una perla con cui tantissimi bambini hanno trovato la forza di sorridere. Scritta da Hans Christian Andersen nel 1848 è stata adattata varie volte per lo schermo. Nel 1928 Jean Renoir ha diretto questo film dalla durata di 29 minuti. Rispetto all’opera originale, il contrasto vita/ morte è reso esplicitamente attraverso le figure di un soldato e di un ussaro. Il soldato bello e gentile prepara alla piccola fiammiferaia una tavola imbandita, servendole pollo e vino. L’ussaro cerca di combattere il soldato e rapire la bambina. La morte raggiunge il soldato, lo uccide con la sua sciabola e cattura la bambina. Jean Renoir sembra voler donare al pubblico un film duro e cupo, più drammatico che fantastico. L’opera, nata in un periodo di piena avanguardia, risente tantissimo delle influenze espressioniste e surrealiste. Attraverso l’uso del bianco e del nero, il film lascia parlare i corpi dei protagonisti. Tra tutti, la piccola fiammiferaia. Sospesa tra realtà e sogno, la bambina è un fiore inerme, un’anima affamata e stremata dal freddo. Se la fiaba di Andersen è un vero e proprio capolavoro, questo film riesce e donarle un nuovo slancio. È uno slancio molto profondo e commovente. L’opera si chiude con il corpo della bambina ricoperto di fiocchi di neve. La piccola fiammiferaia è morta per l’indifferenza della gente. Nessuno ha comprato i suoi fiammiferi e nessuno l’ha salvata dal freddo e dalla fame. Probabilmente abbiamo ancora bisogno di riscoprire il messaggio di questa meravigliosa fiaba.
Mon frère – Tutto per mio fratello
Casa. Una parola e quattro lettere.Tutto l’amore del mondo. Ci sentiamo appagati e sicuri soltanto a casa. Come se la casa fosse la tana da cui proteggerci dai contorni del mondo. Ma casa è anche l’affetto, i legami personali. Mon frere è questo. Un viaggio verso casa. Il film diretto da Julien Abraham, ha goduto del sostegno della regione dell’Île-de-France e vede come protagonisti il rapper Mohamed Sylla, noto come MHD, e Darren Muselet. In breve la trama. Teddy, un ragazzo francese minorenne, è accusato dell’omicidio del padre. Suo fratello Andy viene affidato alla nonna e sua madre li ha abbandonati per mettessi in salvo dal marito, uomo violento e aggressivo. L’autorità stabilisce l’affidamento di Teddy in un centro educativo per minorenni. Inizia da qui l’odissea del giovane Teddy. Il centro è un mondo senza regole, un posto brutale dove vivono solo dinamiche di potere. I più forti tentano di assoggettare i più deboli e gli educatori sembrano incapaci di prendere in mano la situazione. Violenze, abusi, atti intimidatori. I ragazzi del centro conoscono soltanto queste azioni. Non distinguono l’amore dall’odio. Per certi versi, la descrizione del centro si avvicina a quella fatta da Colson Whitehead nel suo capolavoro I ragazzi della Nickel. Teddy ed Enzo, un ragazzo orfano che ha subito abusi sessuali dal padre adottivo, pianificano la fuga dal centro. Attraverso furti di auto e motorini e fughe adrenaliniche i ragazzi raggiungono la mamma di Teddy ad Amsterdam. Casa è dove c’è amore. I ragazzi ora sanno distinguere amore e odio. Mon Frère è un film eccezionale, una storia di redenzione e ascesa. Spesso sono gli adulti a dover imparare qualcosa dai ragazzi. Spesso sono i ragazzi ad insegnare che perdono e pace camminano sullo stesso sentiero. È disponibile sulla piattaforma Netflix dal 22 novembre 2019.
Mr.Nobody
Sapevate che Mr. Nobody è stato prodotto anche in Francia? Il film che ha come protagonista il bravissimo Jared Leto, ebbe la sua anteprima mondiale alla 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ricevette il premio Osella e il Biografilm Lancia Award. La pellicola fu acclamata dalla critica cinematografica e ricevette sei premi Magritte, tra cui miglior film e miglior regia per Van Dormael. Con il passare degli anni l’opera è diventata un vero e proprio cult grazie ai temi filosofici introdotto nel film e all’eccellente fotografia. In Italia la sua diffusione è arrivata molto più tardi, dato che è stato doppiato nella nostra lingua soltanto nel 2016. Pertanto è molto probabile che in molti lo abbiano recuperato su Netflix o su Prime Video. Sposando il genere fantascientifico e drammatico, Mr.Nobody segue la storia di Nemo Nobody, un uomo di 118 anni e l’ultimo essere mortale sulla Terra dopo che la razza umana ha raggiunto l’immortalità .Attraverso ricordi e varie tappe mentali, il protagonista ci racconta la sua vita e il suo rapporto con l’amore. Nemo, che ha visto i suoi genitori divorziare, si chiese spesso cosa sia esattamente l’amore e se esso può durare per tutta la vita. Il regista attraverso una narrativa non lineare cerca di mostrare come l’esistenza sia una continua scelta tra infinite possibilità che rappresento le varie alternative verso cui l’uomo può dirigere la propria vita. Nemo ha un dono speciale: riesce a vedere il futuro prima di viverlo. Ma Nemo sa che questa non è una vera e propria ricchezza. Ogni scelta si porta dietro conseguenze atroci e paradossali, anche per uno come lui. Il film ricorda che sono proprio le decisioni e i sentimenti a umanizzarci, a renderci liberi. Perché “Mr. Nobody” è, prima di ogni altra cosa un’opera sulla libertà, un’opera di libertà. Se la dialettica scelta e necessità abbaglia lo spettatore, la forza dell’amore trapassa gli universi e arriva ovunque. Mr Nobody è un film da pelle d’oca. In tutti i sensi.
Il mondo è tuo
Altro film la cui distribuzione italiana è affidata a Netflix. Esilarante, ironico e delicato. Il mondo è tuo è tutto questo. Diretto diretto da Romain Gavras, il film sull’aggregatore di recensioni online Rotten Tomatoes detiene una percentuale di gradimento da parte della critica del 95%. L’opera racconta la storia di François, un ragazzo ambiguo e introverso che non riesce a dare un senso alla propria vita. Non ha un lavoro e si arrabatta tra furti e spaccio. La madre è una donna forte e oppressiva a cui piace il gioco d’azzardo e con cui, Francois, non ha un ottimo rapporto. Per dare un cambio di rotta alla propria esistenza, il protagonista decide di accettare un affare di droga in Spagna e parte con Lamya, una ragazza di cui è invaghito, ed Henri, suo fedele amico uscito da poco di prigione. Sarà un viaggio pazzesco e spensierato con il profumo di libertà. I tre amici si lasceranno alle spalle i giorni tristi e malinconici per dare un ultimo colpo alla vita. In una società dominati dalla legge del più forte, Francois dovrà cavarsela senza affondare. Il mondo è tuo è talmente divertente da farci sentire leggeri e senza pensieri. Attraverso una narrazione ingegnosa e mai stucchevole, il film dipinge il ritratto di una realtà governata dal traffico di droga e dalla violenza. Ma a brillare non sono droga e violenza. A brillare sono la sensibilità e la timidezza dei protagonisti. In una trama semi gangster l’unione fa la forza. Ancora una volta.
Shéhérazade
Shéhérazade è un film del 2018 diretto da Jean-Bernard Marlin. È stato presentato al Festival di Cannes 2018 tra le proiezioni speciali nella sezione della Settimana Internazionale della Critica. La pellicola ha vinto tre Premi César nel 2019: Miglior opera prima, migliore promessa maschile (Dylan Robert) e migliore promessa femminile(Kenza Fortas). Zac e Shéhérazade. Shéhérazade e Zac. L’opera di Martin si incentra su questi due personaggi. Due anime sole e mai distanti. L’opera è una storia di strada e di drammatiche situazioni sociali. È la storia di Zac, ragazzo da poco uscito di prigione e a cui nemmeno la madre porge aiuto. Isolato dal resto del mondo e senza una meta, vaga per le strade di Marsiglia. È una Marsiglia cruda e violenta in cui circolano droga e crudeltà. Tra palazzi decadenti e strade deserte, Zac incontra Shéhérazade ,una ragazza della stessa età che si prostituisce in maniera autonoma insieme a qualche compagna/collega. I due si innamorano e nascerà una storia contraddittoria e difficile. L’opera è figlia di storie di verità e tangibilità. Ci saranno scene toccanti e difficili da digerire, come il drammatico momento in cui la protagonista sarà violentata dalla gang nemica di Zac. Il film regge il peso della drammaticità e ne mostra gli aspetti più oscuri senza scrupoli. La storia insegna che si può amare anche in situazioni estreme, ma i sentieri pericolosi non hanno vie d’uscita. I protagonisti sono appesi ad un filo: morte o prigione, non c’è una terza via. Anche questa pellicola è presente su Netflix dal giorno del suo rilascio.