Spavento, preoccupazione, angoscia. Su Netflix possiamo trovare questo e molto altro. Nel suddetto insieme di emozioni prende forma l’inquietudine. Un concetto specifico che ci scuote e ci mette addosso sconcerto e allarmismo. Talvolta può assumere significati leggermente diversi in base al contesto, ma ci lascia sempre un senso di ansia.
In tale direzione, il genere horror rappresenta la via più facile per trovare inquietudine. Tuttavia abbiamo anche altri esempi di prodotti in cui possiamo perderci in questa emozione.
La sfida di oggi è proporvi cinque ottime serie tv da vedere su Netflix che fanno dell’inquietudine il loro cavallo di battaglia.
1) Ares
La serie tv olandese, sbarcata il 17 gennaio 2020, è un perfetto esempio di fonte di inquietudine. Lo show abbraccia diversi generi: drama, soprannaturale e horror. Già da queste premesse abbiamo un titolo molto interessante.
La trama è incentrata sulla vita di alcune giovani donne, le quali hanno i destini legati a una società studentesca dagli inquietanti e pericolosi intenti. In questo contesto, la serie tv è costellata da misteri e da sfumature da thriller psicologico. L’inquietudine è presente in molti aspetti, sia nelle espressioni di alcune attrici, ma anche nella costruzione di scene dove l’ansia travolge lo spettatore in pieno, soprattutto attraverso l’uso dei colori e lo sfarzo ostentato, legato a un’angosciante follia egocentrica della gente perbene.
Basti pensare che nei primi giorni in cui uscì molte persone lamentarono il fatto che Ares fosse troppo spaventosa e raccapricciante. Talmente tanto da abbandonare la visione. Ovviamente questo è esagerato, ma la serie ha la sua buona dose di spavento e inquietudine da non sottovalutare.
2) Marianne
Sbarcata su Netflix a settembre del 2019, precisamente venerdì 13, Marianne si è da subito fatta notare per l’alta concentrazione di brividi che è riuscita a provocare.
Già la scelta del giorno di lancio è indicativa per la produzione francese che ha da subito puntato su un impatto emotivo. La storia racconta di una scrittrice horror di successo che si ritrova ad affrontare i demoni del passato che hanno ispirato i suoi racconti. Questo è dovuto al fatto che le storie raccontate dalla protagonista prendono man mano forma nella vita reale.
L’inquietudine in Marianne è quella vecchia scuola, certe espressioni sono angoscianti, l’ansia nello spettatore è perenne e strisciante, spesso anche indiretta. Momenti creepy, mutilazioni e possessioni corporali. Lo sconcerto in Marianne è presente in ogni fotogramma, e la fotografia aiuta molto in tal senso.
Come nel caso di Ares, anche per Marianne alcune persone hanno avuto delle conseguenze dopo la visione. Addirittura c’è stato chi ha dichiarato di avere avuto crisi di pianto e insonnie notturne. Una cosa è certa, Marianne ti lascia un senso di ansia e inquietudine assurdo, e per gli amanti del genere non possiamo che consigliarla.
3) Mindhunter
Un titolo che non poteva mancare. Questa volta ci spostiamo nella vita reale e parliamo di serial killer e casi di cronaca.
Mindhunter è sbarcata su Netflix il 13 ottobre del 2017. Ambientata nel 1977, racconta la storia di un ex negoziatore dell’FBI che insieme ad altri colleghi inizia lo studio di una nuova tipologia di criminale, il cosiddetto “serial killer”. Per farlo si reca nelle carceri statunitensi, e attraverso un nuovo metodo di indagine volto a individuare la “profilazione criminale” intervista tutti i maggiori pluriomicidi incarcerati.
La serie tv risulta inquietante per un motivo molto semplice: tutte le storie raccontate nella serie sono reali. Ogni caso di cronaca, ogni serial killer e ogni tipologia di uccisione, talvolta raggiungono livelli impensabili di insanità mentale. La tensione rimane alle stelle, soprattutto per tutto ciò che riguarda l’aspetto psicologico della trama.
Mindhunter inquieta e scuote come poche altre serie tv su Netflix, ci mette davanti agli albori della criminologia come oggi la conosciamo ed è un pugno nello stomaco. Le storie dei criminali sono forse la parte più inquietante di tutto il format, le quali spesso mettono in evidenza deviazioni sessuali e manie di onnipotenza.
4) The Haunting of Hill House
Un titolo che ha fatto molto parlare di sé. Un horror con un’attenta cura ai dettagli, privo di grandi scene di azione, sangue e splatter. Questa volta l’angoscia serpeggia silente di scena in scena, come una flebile percezione, rivelandosi solo in determinati momenti della trama.
The Haunting of Hill House racconta la storia di un gruppo di fratelli che da bambini hanno trascorso l’infanzia presso Hill House, la casa infestata più famosa del paese. Questo è il triste titolo con cui verrà ricordata con il passare degli anni.
La storia si svolge su due differenti linee temporali, presente e passato, in cui ogni vicenda dei bambini si intreccia con i corrispettivi adulti. Già la scenografia dell’immensa casa è di per sé inquietante. La classica villa antica, con statue, lunghi corridoi e tappeti rossi. Ritrovarsi a vivere in un posto del genere, situato in mezzo al nulla, non è una cosa da poco, soprattutto per l’immaginario che si ha di questi luoghi.
Oltre ciò la serie tv riesce ad essere inquietante su più aspetti. Ad esempio quando vediamo l’entità dalle lunghe gambe entrare nella camera del bambino, o in altre scene simili. Le musiche e le scenografie contribuiscono a mettere ansia e a trasmettere inquietudine nella maggior parte delle situazioni che vengono raccontate, soprattutto per ciò che riguarda la porta rossa (qui nello specifico).
Tuttavia una delle cose più lugubri della serie tv è la connessione tra passato e presente che sfocia in un finale, di cui non faremo spoiler, in cui le intenzioni di alcuni protagonisti si delineano ai nostri occhi come la più inquietante delle perversioni.
5) Dark
Concludiamo con una serie tv per cui il concetto di angoscia è più “sottile” ma esiste ed è parte integrante della trama stessa. Dark racconta le vicende di un gruppo di persone, provenienti da quattro famiglie diverse, i cui destini inevitabilmente si intrecciano.
Dark si basa sul concetto dei paradossi temporali e della predestinazione. Tutta la trama è infatti incentrata sui viaggi nel tempo ma i protagonisti, nonostante possano viaggiare avanti e indietro, non possono (apparentemente) cambiare il loro destino.
Come dice il nome stesso della serie tv, abbiamo atmosfere cupe, di decadenza, spesso cariche di tensione. Questo lo si può notare un po’ ovunque, sia in epoche che in contesti diversi, e rappresenta senz’altro motivo di angoscia per chi guarda.
Tuttavia l’elemento davvero angosciante in Dark è proprio legato ai suoi paradossi temporali, la perversa accettazione di un fato che non si può cambiare e l’impatto emotivo e psicologico nel vedere i propri genitori da bambini, o la versione di se stessi molto più anziana. Tutto l’universo di Dark è in qualche modo inquietante, dal prete e i suoi strani modi di porsi, agli uccelli che cadono morti dal cielo, fino ai blackout frequenti in città.
Parliamo di una serie tv Netflix a suo modo inquietante, con una trama accattivante e una profondità narrativa di tutto rispetto (qui vi spieghiamo). Alla luce di questo, non solo la consigliamo come serie tv inquietante ma anche come titolo da recuperare in generale: una delle migliori di sempre targate Netflix.