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Amazon Prime Video sta superando Netflix?

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Parlare di Amazon Prime Video e Netflix equivale a parlare di due titani. I numeri che si possono snocciolare riferendosi ai due colossi dell’intrattenimento on demand sono infiniti. Non vi preoccupate, citeremo solo lo stretto necessario.

Innanzitutto lo scenario italiano. In un solo anno, dal 2017 al 2018, gli utenti delle piattaforme di streaming sono passati da 2,3 a 5,2 milioni. Tanti? Pochi? Per avere una cartina di tornasole basti pensare che gli utenti dei servizi Pay Tv italiani si attestano storicamente poco oltre i 6 milioni. Non male eh…

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In questo 2018 a livello globale Amazon Prime Video ha investito quasi 6 miliardi di dollari in prodotti originali. Questa decisione ha avvicinato di molto la cifra che nel 2017 Netflix aveva destinato per le medesime produzioni: circa 8 miliardi. Peccato che in questo 2018 Netflix sfiorerà i 13. Ovviamente Amazon non si è fermata e ha già annunciato di alzare i propri investimenti a oltre 22 miliardi nei prossimi 3 anni.

La corsa al rialzo continua in modo frenetico e inarrestabile.

Dal punto di vista degli investimenti quindi il vantaggio di Netflix su Amazon è ancora alto. Bisogna però considerare l’indebitamento a fronte di queste operazioni. Sotto questo aspetto la situazione di Amazon Prime Video con alle spalle il colosso dell’e-commerce è molto più stabile. Mentre quella di Netflix è particolarmente delicata. Solo il tempo ci dirà se il gioco di Netflix sarà sostenibile nel lungo periodo, per ora però è quantomeno interessante. Soprattutto per noi addicted.

A livello globale, in attesa dei dati definitivi per il 2018, sappiamo che Netflix ha sfiorato i 125 milioni di utenti. Per la prima volta gli iscritti non americani hanno superato in numero quelli statunitensi. Amazon Prime Video si è attestata poco oltre i 100 e ottiene la leadership in patria.

È pur vero che non tutti gli iscritti ad Amazon Prime sfruttano il servizio streaming.

Netflix e Amazon Prime Video si affrontano però non solo sul campo dei freddi numeri. Questi infatti sono solo il risultato e il “punteggio” della grande battaglia dei contenuti. E la cartina di tornasole principale sono ovviamente i premi. L’ultima e più recente arena è stata quella dei Golden Globe. Entrambi i contendenti sono riusciti a vincere alcune statuette.

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Netflix è quella che ottiene più statuette ai Golden Globe 2019. Dopo aver conquistato il Leone d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, è proprio Roma di Alfonso Cuarón ad aggiudicarsi due ambitissimi titoli: quello per Miglior Regista e Miglior Film Straniero. Non è tutto però. Il colosso dello streaming ha ottenuto ottimi riconoscimenti anche con Il metodo Kominsky che si è  aggiudicata le statuette per Miglior commedia e per Miglior Attore in una commedia. Questo grazie soprattutto all’interpretazione eccellente di Michael Douglas. Bodyguard, prodotta dalla BBC in collaborazione con Netflix, ha fatto ottenere una sorprendente quanto inaspettata statuetta a Richard Madden. Premiato come Miglior Attore in una serie drammatica.

E Amazon?

Risultati più modesti ma comunque rilevanti. Rachel Brosnahan, protagonista de La fantastica signora Maisel, si è aggiudicata il premio come Miglior Attrice in una serie drammatica. Mentre Ben Whishaw ha vinto nella categoria Miglior Attore Non Protagonista in una serie drammatica con A Very English Scandal.

Sono quindi i contenuti le vere armi in mano ai due colossi. E, come abbiamo detto all’inizio, gli investimenti in questo senso sono enormi. Soprattutto quelli locali. Produzioni cioè sviluppate in singoli paesi e messe poi a disposizione per l’intera piattaforma. Questa scelta ha una duplice ragione.

Da un lato intercettare e mettere a disposizione più contenuti più vicini alle esigenze e gusti dei singoli paesi. Dall’altro, almeno per l’Europa che per ora è il secondo mercato per i due servizi di streaming, rispondere alla nuova normativa europea che dallo scorso settembre prevede che entro venti mesi almeno il 30% dei contenuti dovrà essere prodotto in UE.

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I primi effetti di questa decisione si sono già visti. Ma la direzione di insistere in produzioni locali da parte di Netflix e Amazon Prime era già stata intrapresa. Basta fare pochi semplici esempi: Dark, produzione tedesca per Netflix, Baby in Italia e l’altra tedesca Profumo.

Insomma, i due giganti dello streaming si stanno attrezzando per affrontare la forte concorrenza dei prossimi anni da parte di Hulu, Facebook, YouTube e Apple. Oltre, ovviamente, a quella di storiche realtà cinematografiche come Warner Bros, con il servizio streaming DC Universe, e la nuova piattaforma della Disney.

Per rispondere dunque al nostro iniziale quesito possiamo dire che al momento Netflix domina ancora con grande vantaggio. Sia come abbiamo visto per il numero di iscritti che per quantità di prodotti originali.

Netflix si aggira sui 250 contenuti propri mentre Amazon Prime segue a 105, seppur in costante crescita.

La leadership di Netflix pare quindi consolidata e al momento non in discussione. Ma alcuni piccoli elementi a cui abbiamo accennato, come il superamento di utenti statunitensi da parte di Amazon, fanno drizzare le orecchie alla casa di Los Gatos. Non possiamo certo prevedere il futuro però siamo certi che questa sfida, allargata a tutti gli altri competitor, ci porterà, nei prossimi anni, a godere di una moltitudine di prodotti come mai prima d’ora. Siamo alle porte di una nuova epoca d’oro delle serie tv. Non ci resta che sederci sul divano, accendere i nostri device e gustarci tutto quello che arriverà.

Mai come ora le serie tv sapranno regalarci ore e ore di puro divertimento.

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